-Near-
Sentì chiamare il suo nome l'albino.
-Mello, come sei entrato? Ci sono sette codici a protezione di questa camera-
-Sono stato persuasivo e li ho ottenuti tutti e sette-
-Cos'altro vuoi adesso? Non hai portato Halle come ostaggio, ti sei introdotto furtivamente di notte... Mello, sei venuto a uccidermi vero?-
Impassibile, l'albino non sembrava provare alcuna emozione.
-Ti ricordi quello che mi avevi detto?-
-Ti ho detto tante cose Mello...-
-Anche i maschi hanno un buco-
Near si pietrificò.
Non poteva credere alle sue orecchie, aveva messo da parte quella vicenda tanto tempo fa come un incidente insensato. Davvero Mello era entrato in un posto così sorvegliato come la sede dell'SPK solo per dirgli una cosa così stupida?
-Ebbene?-
-Ho capito cosa intendevi, o meglio, avevo fatto finta di non capire quella volta-
-E perché me lo dici adesso?-
-E tu perché me lo dicesti quella volta? Cosa ti aspettavi da me?-
-Probabilmente esattamente quello che è successo, mi aspettavo che tu scappassi-
Mello si fermò, quindi Near voleva solo liberarsi di un fastidio quella volta.
-Ho capito, scusa il disturbo-
La cosa che stupì di più Near fu la parola 'scusa' uscita dalla bocca di Mello.
-Aspetta-
Il biondo si fermò.
-Sono vergine- mormorò Near.
Non avrebbe assolutamente voluto dire quello ma non sapeva come rimediare a ciò che aveva detto un attimo prima.
Non voleva che Mello se ne andasse, anzi, non lo aveva mai voluto.
Quelle parole erano il goffo tentativo per far capire al biondo che lui ci stava, qualunque cosa fosse il sesso, con Mello ci stava.
-E? Quindi?- lo stuzzicò Mello.
-Quindi io credo ancora che tra due maschi si possa fare... perché anche i maschi hanno un buco-
Near continuava a fare la sua costruzione come se nulla fosse, come se non stesse neanche cercando di dichiarare qualcosa all'altro.
Mello rise.
Si avvicinò a Near e lo sollevò da dietro, l'albino potè solo guardare la costruzione che stava facendo allontanarsi.
Il biondo lo posò sul letto e gli tolse dalla mano il tassello che stava per inserire in cima alla costruzione per buttarlo a terra senza troppe cerimonie.
Si guardarono negli occhi e Mello iniziò a baciarlo.
Quella notte Near riprovò le stesse sensazioni che aveva provato la prima volta sul suo corpo.
Mello aveva tutta l'aria di chi sapeva quello che faceva quindi l'albino dedusse che aveva avuto altri partner e si pentì amaramente di non aver mai insistito con Mello, di aver sempre reputato la speranza come qualcosa di inutile tanto quanto la fantasia.
Si pentì di non aver rischiato tutto, forse se l'avesse fatto Mello non avrebbe mai lasciato la Wammy's.
Prese consapevolezza che l'unica fottuta cosa che lui avesse mai davvero desiderato era Mello.
Near voleva passare la vita con Mello e invecchiare insieme, e forse dopo il caso Kira avrebbero potuto farlo...
Quando ebbero finito Near si sentì più stupido di prima, come se fare l'amore con qualcuno implicasse la perdita di qualche neurone, era pervaso da uno strano senso di forza e un po' di euforia, un qualcosa che mai aveva provato.
-Mello come ti chiami?-
Il biondo lo guardò da prima infastidito per poi trovare la serenità negli occhi del suo rivale.
-Mihael... Keehl-
-Se prometti che rimani qui stanotte, se dormi con me, ti dico anche il mio nome-
-Ma così non vale! Io ti ho già detto il mio senza chiederti nulla in cambio.
-Allora chiedimi anche tu qualcosa-
-Near, non dimenticarmi mai-
-Certo che no, io pensavo che magari quando il caso Kira si risolve noi potremmo...-
Mello diede un bacio in fronte all'albino, che sembrava così innamorato e inconsapevole.
Il biondo era venuto con l'intenzione di dirgli che stava per morire ma non ce la fece quella notte, voleva solo tenerlo stretto a sè per la prima e ultima volta.
Voleva tenerlo stretto a sè per ricordare a tutto il mondo che ad aspettare troppo per qualcosa, ad avere paura, si rischia solo di perdere.
In realtà era grato per aver realizzato appena in tempo qual'era veramente il suo posto, nel letto del suo fastidioso rivale che sognava un futuro insieme con l'ingenuità di un bambino, proprio lui che bambino non lo era mai stato.
-Si, Near... penso che sia una buona idea-
-Ma non ho finito la frase!-
-Non è necessario-
Così lo strinse a sè quella notte.
Perché era amore quello, non era odio.
Che strano l'amore che così spesso ama travestirsi da odio...
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The witching hour
FanfictionFanfiction nata perché mi sono svegliata alle 3 di notte per pisciare.