Mi presento il giorno dopo in ufficio con un diavolo per capello; sono ancora terribilmente innervosita per ieri sera, per colpa di quel teppista tatuato che mi ha distrutto la bici ho dovuto prendere il 25 nell'orario di punta dove c'è una vecchia che non fa altro che bestemmiare ogni volta che la tocchi, così per arrivare a casa mia che si trova nel quartiere di Dozza ci ho messo più di un'ora e stamattina, dato che non facevo in tempo a passare da piazza Verdi dove vendono le biciclette rubate( l'ultima l'avevo presa lì) sono dovuta venire in macchina e ora sto pagando sei euro all'ora di parcheggio.
Appena arrivo davanti alla mia postazione ho già dieci curricula di potenziali hostess da assumere per la fiera del design di Milano fra due settimane dove dovrò praticamente occuparmi di tutto, è la prima volta che Stephen mi lascia dirigere una fiera completamente da sola e sono elettrizzata anche se ho dovuto passare tutta la notte al telefono con i vari fornitori e corrieri per essere sicura che tutto il materiale che hanno richiesto gli espositori arrivasse a destinazione, che nessuna delle hostess già assunte per fare il proprio lavoro mi dia buca all'ultimo ecc... lavoro tutti i giorni come un mulo e alla fine del mese vengo ricompensata con un lauto assegno ma in compenso la mia vita sentimentale è praticamente inesistente, non vedo un pene da quando ho mangiato una space cake ad Amsterdam a capodanno di due anni fa e poi per quanto stupido possa essere voglio che il prossimo con cui farò l'amore sia Stephen.
Triste vero?
Ma come dice Nigel ne "Il diavolo veste Prada" capisci che il tuo lavoro sta andando bene quando smetti di avere una vita personale, mai parole più sagge furono pronunciate.
Durante la pausa pranzo vengo salvata da Greta che mi porta a mangiare dell'ottimo cinese in un ristorantino in centro
"Come mai ieri sera non sei uscita a bere una cosa con noi? volevo presentarti un mio amico" dice mentre addenta un raviolo di carne, con le bacchette è impedita dura
alla sua affermazione roteo gli occhi al cielo, tutti quelli che mi ha presentato erano o dei maniaci sessuali o degli egocentrici palestrati che non facevano altro che parlare di loro stessi.
" Ero di malumore, ieri sono stata quasi investita da un coglione tatuato con un accento straniero in questo macchinone enorme che non si è nemmeno scusato, mi ha buttato addosso venti euro come se fossi una mendicante e se n'è andato" ringhio pensando ancora a quel momento
" Sai benissimo che quella bici non ne valeva nemmeno cinque, l'hai comprata da un senegalese in piazza verdi" replica la mia amica e in effetti non posso darle torto
" Venerdì comunque usciamo con le altre e non accetto un no come risposta" sbuffo ed accetto controvoglia ingurgitando il mio riso alla piastra con gamberi.
Mentre sono impegnata ad ingozzarmi stile camionista tedesco all'oktober fest qualcuno mi batte sulla spalla e per poco non mi strozzo:
Stephen è dietro di me che mi sorride amabilmente con al suo fianco il teppistello di ieri sera
" Anna, Greta permettetevi di presentarmi il mio fratello minore Reece direttamente dall'Australia, dirigeva la nostra sede da lì dato che i miei ora sono pensionati ma visto il carico enorme di lavoro ha deciso di venirmi ad aiutare qui, partirà per Milano con te"
Credo di avere la bocca così aperta che ci potrei infilare l'intera mano, ieri non avevo notato i suoi occhi azzurri e i capelli rossastri così simili a quelli del mio capo ma adesso la somiglianza è lampante.
Torno in ufficio ancora seccata dal dovere dividere lo spazio con quel coglione,probabilmente sarà uno di quei ricchi bianchi privilegiati.
Mi siedo alla scrivania, tiro fuori il telefono e senza volerlo finisco sul suo profilo Instagram, è pieno di fotografie di lui che fa surf in giro per il mondo, Bali, Cancun, Isola di Phuket altro che lavoro serio, questo qui probabilmente non ha mai lavorato un giorno nella sua cazzo di vita Mr nazista del surf.
"Che fai mi stalkeri?" la sua voce mi fa sobbalzare e faccio cadere il cellulare, quando lo raccolgo tutto lo schermo è incrinato, il mio iPhone X plus nuovo di zecca è andato.
"Non fare quella faccia da cazzo, te ne compro un altro" dice, Dio se non fosse il fratello dell'uomo che mi firma gli assegni gli avrei già mollato un ceffone, questo qui è convinto che i soldi della sua famiglia lo rendano migliore di tutti, probabilmente non ha mai dovuto sudare per nulla nella sua vita, è semplicemente uscito dalla fica giusta.
Sposta tutte le mie cose di lato facendo cadere tutti i miei documenti per terra e posiziona il suo MacBook pieno di sticker affianco al mio e iniziamo a lavorare.
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COME TU MI VUOI
RandomNon sempre l'amore è come nei film o nei romanzi, spesso e volentieri dai il tuo cuore a chi non interessa minimamente di te e questo Anna Rossi lo sa bene: innamorata da sempre del suo capo che sembra pensare a tutte fuorché a lei, nonostante quest...