Chapter 5: hiraeth

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Hiraeth [hi-ra-eth]

Nome, no plurale

1.Nostalgia di una casa che non è mai stata tale

"Quella era la serra. Diciamo però che è dominio di Mali, quindi meglio che tu non ci vada quando nessuno di noi è con te. Per ora, almeno". disse allegramente Luke mentre guidava Ashton attraverso il sentiero ghiaioso pieno di curve che portava alla casa principale. "La casa principale la conosci già, ma sono sicuro che Calum di farà fare un giro più dettagliato".

Ashton annuì, sentendosi leggermente sopraffatto. "Cosa c'è nel granaio?"

"Oh, quello è il garage" disse Luke, calpestando il legno della veranda frontale. "In più ci teniamo le nostre catene".

Ashton si astenne dal fare altre domande sulla questione. Silenziosamente, raccolse le informazioni di tutto quello che Luke indicava. Ashton son sapeva dove era finita la sua ostilità, ma non c'era una sola briciola di rabbia o sfiducia in lui quando guardava Luke. Si sentiva così vicino a quel ragazzo al punto che sarebbe stato strano, se Ashton non si fosse sentito istintivamente al sicuro.  Mentre attraversavano i giardini, Luke si atteggiò come la sua guida personale, raccontando storie di ogni angolo e fessura. Ashton non capiva metà delle cose che Luke diceva, quindi risolse con lievi accenni ogni volta che Luke si girava a guardarlo.

Ora che aveva tempo per guardare, Ashton non poté fare a meno discoprire che la casa era bellissima. Il maniero coloniale era enorme, decisamente di molte volte più grande di casa sua. Anche se non era così difficile trovare una casa più grande della sua. Perfino con due lavori, essendo l'unica persona a portare i soldi in casa, sua madre non poteva permettersi più di una piccola bifamiliare. Ashton la avrebbe aiutata, ma sua madre era stata inflessibile affinché Ashton fosse rimasto a scuola anziché trovare un lavoro. L'ovvia ricchezza della casa impressionò Ashton, ma, come ogni ragazzo povero, il suo lato invidioso disprezzò Calum e gli altri tre per vivere lì.

"Questa è l'entrata" spiegò Luke appena entrarono in casa. " Se è inverno devi usare l'asciugamano per asciugarti i piedi o Mali si arrabbierà - Luke alzò il panno in questione - ma di solito è sul calorifero quindi è confortevole".

Istintivamente, Ashton puntò gli occhi a terra, osservò i suoi piedi umidi lasciare tracche sul parquet dell'entrata. Dato che era acqua piovana, i piedi di Ashton avrebbero dovuto essere freddi, ma non lo erano. Non aveva provato freddo per niente, in realtà, nonostante avessero girato praticamente nudi fuori in autunno. Nervosamente, avvolse un braccio intorno allo stomaco. La sua pelle era calda, un po' umida , forse. Fu strappato via dai suoi pensieri quando Luke gli allungò l'asciugamano. Velocemente, Ashton si asciugò i piedi prima di rimettere l'asciugamano sul calorifero. Lo sguardo contento che gli fece Luke gli fece alzare gli angoli della bocca.

"Non hai potuto vederlo l'ultima volta, ma questa è la mia stanza preferita" annunciò Luke emozionato, guidandolo nel salotto.

Ashton poté vedere perché il salotto era la stanza preferita i Luke. La stanza era enorme, occupava un intero lato della casa. Un angolo era occupato da una cucina open space, un tavolo da pranzo con otto sedie che portava al vero e proprio salotto. Tre robusti divani chesterfield  tanto grandi che potevano permettere a una squadra di football di mettersi comoda, con al centro un tavolino da caffè che sembrava abbastanza vecchio.  Sul muro più lontano, un caminetto occupava la maggior parte della parete. Il muro su cui si aprivano le porte era coperto da mensole, impilate con il tipo di libri vecchi che sembrava valessero più della macchina di Ashton.

You Are The Moon That Breaks The Night (italian traslation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora