Chapter 7: aquiver

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Aquiver

Aggettivo

1. Tremito, tremare rapidamente, fremere

L'intenso sapore del sale fece venire i conati ad Ashton, mentre combatteva contro le onde che si schiantavano contro la sua testa, trascinandolo sott'acqua. Nonostante il bruciore, Ashton continuò a tenere gli occhi aperti, cercando freneticamente la luce del faro che illuminava la superficie. L'ossigeno stava finendo, solo l'acqua stava riempiendo i suoi polmoni mentre il petto era in preda a crampi; la sua bocca si spalancò spontaneamente. Ashton era perso nei fondali da tanto tempo quando la luce illuminò il mare di nuovo.

*

Ashton si svegliò con un incessante squillo nelle sue orecchie. Gemendo, alzò la testa dal cuscino e staccò il cellulare dal comodino, sbattendo le palpebre davanti alla forte luce artificiale dello schermo.

"Pronto?"

"Ti passo a prendere tra dieci minuti" lo informò la voce di Michael.

Ashton non fece neanche in tempo ad emettere un grugnito prima che cadesse la linea. Dovette battere le ciglia un paio di volte prima che le macchie nere sparissero alla sua vista, allora si alzò. Ashton non era un amante del mattino in primis, ma essere spinto fuori dal letto con una chiamata da parte di un licantropo rozzo che capitava di essere parte dello stesso branco a cui apparteneva Ashton era il punto più basso, anche per lui.

Gli sfuggì un lieve gemito quando l'acqua scosciante della doccia colpì il suo corpo. La ferita sulla spalla si era del tutto rimarginata, non era più di morbida pelle rosa. Ashton massaggiò quel punto mentre risciacquava i capelli con l'altra mano. Continuava a sembrargli surreale, ogni cosa che era successa quella notte nella foresta. Ashton non era ancora sicuro di cosa significasse tutto ciò.  Sapeva che sarebbe stato bene, però. Premendo le unghie nel punto i cui era stato morso, Ashton immerse la testa sotto il getto della doccia. Aveva ricevuto un dono. Sarebbe stato bene.

Quando Ashton uscì dal bagno, l'asciugamano avvolto attorno alle sue spalle mentre cercava di entrare nei jeans, il suo telefono suonò di nuovo.

"Sei in ritardo".

"Cazzo" Trasalì a causa della presenza inaspettata in camera sua, il piede di Ashton si aggrovigliò nel cinturino dei jeans, l'equilibrio venne meno e così cadde a terra. Sibilando quando le sue ginocchia colpirono il pavimento, Ashton fulminò Calum. Il ragazzo dai capelli corvini era appoggiato allo stipite della porta della camera da letto, le sue labbra incurvate in una risata trattenuta quando si avvicinò ad Ashton.

Calum era avvolto in un completo dai pantaloni marroni e una camicia banca fresca di lavatrice sotto ad un blazer marrone, i primi bottoni sbottonati. Una uniforme. Giusto, il Saint's era una scuola privata. Ashton sospirò quando la mano di Calum si avvolse attorno alla sua nuca, le dita che massaggiavano la sua pelle.

Il ragazzo prese il telefono di Ashton da dove era caduto e lo avvicinò al viso. "Hey Mike. Sì usciamo subito".

"Mi avresti potuto avvisare" si lamentò Ashton quando Calum gli ridiede il telefono. Girano il viso nel tentativo di nascondere il rossore che era apparso sulle guance (era bezzo nudo dopotutto), Ashton si rialzò. Poteva sentire lo sguardo di Calum su di lui mentre camminava verso la sedia della scrivania e prendeva una maglietta pulita dalla pila dei vestiti che sua madre ci aveva appoggiato sopra.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 04, 2021 ⏰

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You Are The Moon That Breaks The Night (italian traslation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora