4. Come as you are

464 11 0
                                    

A Ludovica ormai piaceva la compagnia di Francesco e a Francesco piaceva la compagnia di Ludovica, ma si sopportavano poco. Erano amici particolari. Per far passare più velocemente le giornate al lago, avevano preso l'abitudine di invitare anche un paio di loro amici. Francesco ovviamente invitò Nelson e Cesare, mentre Ludovica una sua amica. A differenza loro, gli amici andavano d'accordo e l'attrazione sessuale non c'era più soltanto tra Francesco e Ludovica (soprattutto da Francesco verso Ludovica), ma a quanto pare anche tra Cesare e l'amica di Ludovica, Sofia.

Tornando ai nostri due Francesco e Ludovica, risuccesse. Tonno si ritrovò un'altra volta a doversi masturbare nel bagno del lago. Era estate e per l'ennesima volta ebbe un'erezione alla vista di Ludovica tutta bagnata, gocciolante, appena uscita da un bagno al lago.
Però questa volta, qualcosa andò contro i piani perché Ludovica entrò proprio mentre Francesco si stava masturbando e rimase a bocca aperta, fissandolo. Fissando lui e il suo amico laggiù. Si bloccarono entrambi, finché Ludovica non rise ed uscì, richiudendo la porta dietro di sé, appoggiandocisi sopra. Poi, però, qualche secondo dopo, quando Francesco si stava sistemando, nonostante non avesse terminato, lei rientrò, mettendo una mano sul suo petto, con fare minaccioso.

- A chi stavi pensando, eh? Scommetto a Sofia. Sappi che si sta sentendo con Cesare e non ti permetterò di rovinare quel rapporto. – Non riuscì a finire la frase che lui la interruppe.
- Non stavo pensando a Sofia, per l'amore del cielo. Smettila e lasciami in pace, è già abbastanza imbarazzante così. – Francesco le inveì contro.
- E a che pensavi se non a lei? Eh? – Ludovica non si sarebbe data pace finché non lo avrebbe scoperto.
- A te! – Sbottò Francesco d'un tratto, abbassando la testa successivamente. Il suo "amico" non lo stava di certo aiutando perché si stava risvegliando nel momento meno adatto. Ludovica fu interdetta per un attimo, perché non se l'aspettava. Si girò e chiuse la porta del bagno a chiave. Poi, si rigirò avvicinandosi a Francesco che sentiva sarebbe potuto esplodere da un momento all'altro.
- E così, ti trastulli con quella che dici essere una bestia, pensando a me? – La mano di Ludovica ora era sul costume di Tonno, a livello dei genitali. Francesco deglutì, sentendo la sua erezione pulsare sempre di più, specialmente adesso che era in mano a Ludovica. Annuì leggermente con la testa. Al suo annuire, Ludovica si inginocchiò, trasformando quello che era iniziato come un lavoro di mano, in un lavoro di bocca. Tonno voleva gemere più forte, ma riuscì a trattenersi, altrimenti avrebbero potuto sentirlo da fuori. La porta era chiusa a chiave, ma all'appello mancavano solo lui e Ludovica, non era difficile immaginare che stessero facendo. Non c'era per forza bisogno di aprire una stupida porta e trovare Francesco col costume alle caviglie, Ludovica inginocchiata di fronte a lui, col suo membro in bocca, per capire che stavano facendo sesso.

Comunque, Ludovica non lasciò finire il tutto con un semplice pompino e si spinse a più. Francesco non ci stava credendo; bramava quel momento dall'estate precedente, come minimo, e non poteva credere che stavano davvero scopando. Sì, non erano semplici preliminari, perché Ludovica si alzò, iniziò a baciarlo, nonostante Francesco fosse un po' restio sapendo dove fosse stata attimi prima la sua bocca, ma se ne fregò perché non voleva rovinare il tutto. Mentre limonavano, Tonno la prese in braccio, Ludovica si sfilò le mutandine del costume e, senza pensarci ed esitare, infilò quella che definiva la sua "bestia" dentro di lei. Non lo aveva mai fatto prima, ma intuì che movimenti fare, avanti e indietro, leggermente fuori e dentro di nuovo. A quanto pare, a Ludovica non dispiacquero affatto, considerando anche che i lievi gemiti che uscirono dalla sua bocca erano dovuti al fatto che dovette trattenersi anche lei, altrimenti li avrebbero sentiti.

- Vieni fuori, mi raccomando, che ci manca solo che rimango incinta. Di te, poi. – Disse Ludovica, mentre Francesco portava a termine l'atto. Poi aggiunse – Giuro che se lo dici a qualcuno, anche solo a Cesare o Nelson che hanno la lingua lunga, hai smesso di vivere.

Francesco rimase un po' male a quelle parole, ma non volle approfondire il discorso. Lasciò semplicemente che Ludovica aprì la porta, la richiuse dietro di sé e se ne andò, lasciandolo lì, solo, a sistemarsi ed eventualmente a pulire.

Quella fu la prima volta di entrambi, ma non erano a conoscenza che l'altro fosse vergine.
Nessuno dei due se lo immaginò, ma non si sarebbero rivisti per molto tempo, dopo quel momento. 

Waste me, my friendDove le storie prendono vita. Scoprilo ora