6. Thanks for the memories

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- Beh, a cosa devo questo throwback? – Le chiese Francesco dopo qualche minuto di silenzio, guardandola.
- Mi sei mancato, Francesco.
- Non ci credo, mai nella vita. – Francesco sorrise leggermente.
- Ti giuro. Sei sparito dopo quella volta, ci sono rimasta male.
- Io? TU sei sparita. Ci sono rimasto di merda anche io. Mi hai trattato malissimo, da sfigato.
- Te lo sei meritato. Mi hai trattata male per anni pure tu. Non volevi mai giocare con me, stavo malissimo quando eravamo al lago.
- Touché.
- Te la posso confessare una cosa? – Chiese Ludovica con un po' di timidezza.
- A me non è mai importato se fossi uno sfigato o meno, ti ho sempre trovato bello. Mi piacevi, molto.
- Non ci voglio credere. E non me lo hai mai fatto capire?
- Scherzi? Ti provocavo. Sapevo di piacerti fisicamente, ma mi ignoravi. Poi quando c'erano Nelson e Cesare stavi sempre con loro, non venivi nemmeno a darmi fastidio, come facevi di solito. Ho provato a portare un'amica anche io, ma il risultato è stato che si è fidanzata con Cesare.
- Beh, sei riuscita a provocarmi per bene. – Francesco rise a ripensare ai momenti nel bagno del lago, passati a masturbarsi inevitabilmente.
- Secondo te, perché sono entrata di soppiatto in bagno, quel giorno?
- Non ci credo, l'hai fatto appositamente. – Francesco fu visibilmente scioccato da quelle parole. – Perché, allora, mi hai trattato male? Perché non volevi lo dicessi in giro?
- Perché avevo paura che mi prendessi in giro e che per te non significasse niente, quindi ho giocato la carta del "trattalo come uno sfigato", così sapevo che ci saresti rimasto male. Non immaginavo non ci vedessimo più.
- Posso fartela io una confessione, adesso? Ero innamorato di te. Quel giorno nel bagno del lago è stato uno dei giorni più belli della mia vita. Non ho mai avuto occasione di dirtelo e avevo paura mi friendzonassi in una maniera atroce.
- Che stupidi che siamo stati. Sei stato la mia prima volta, comunque.
- Anche tu per me, mi avevi anche preso alla sprovvista.
- Beh, tanto anche fosse andata male, non avevo altro con cui compararti. Adesso sì. – Ludovica rise, lanciando uno sguardo verso il membro di Francesco.
- Ah sì? E dimmi un po', che ne pensi?
- Un uomo non dovrebbe far mai questa domanda perché poi o ci rimane male, o la donna è costretta a mentire. Con te... -
- Ahia, preferisco la bugia.
- Non mi hai fatto finire di parlare. È uno dei migliori che abbia mai visto. E devo dire che mi sembra più grande rispetto a quando avevi 17 anni.
- Beh, modestamente. Ce l'ho più grande degli altri. – Francesco stava sorridendo, in maniera sincera.
- Proverò e ti farò sapere. Ma, non voglio sapere come tu abbia visto il cazzo dei tuoi amici. – Ludovica rise, avvicinandosi a Francesco per essere abbracciata.
- È una storia che ti racconterò, prima o poi.
- Chiunque ti abbia scopato dopo di me è molto fortunata. Spero che se ne siano rese conto.
- Vuoi farmi arrossire? O vuoi il secondo round?
- La prima, sono troppo stanca per un secondo round, ma chi lo sa che non succeda presto.

Sorrisero entrambi e Ludovica, successivamente, si addormentò tra le braccia di Francesco, cullata dal profumo dei loro corpi sudati e dai leggeri baci che lui le lasciava tra i capelli. 

Waste me, my friendDove le storie prendono vita. Scoprilo ora