Isteria di massa

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Il mattino seguente nessuno preparò la colazione. Almeno, non prima che tutti fossero svegli.

"Dov'è Avery?" chiese Voldemort.

"Lo cercavamo, mio signore. In camera sua non c'è" rispose Piton.

"Forse Bella gli ha procurato un trauma cranico ed ora è in bagno privo di sensi" ricostruì Lucius, guardando male la cognata.

"O f- forse è l'ennesima vittima" disse Draco terrorizzato.

Si scoprì che aveva ragione. Avery fu ritrovato nella legnaia: stava spaccando legna quando qualcuno gli aveva spaccato la testa.

"Ok, se non crediamo alle coincidenze allora U. N. O. sta davvero seguendo la filastrocca!" quasi strillò Narcissa.

"Sì, e sta procedendo in ordine di intelligenza" dichiarò convinta Bellatrix.

"In effetti..."

"Cucinate voi, sì?" domandò Lucius alle due donne.

"Maschilista!" urlò Bella.

"Penso che Severus sappia cucinare, visto che vive da solo" disse Voldemort, pensieroso.

"Risolto questo... NON VOGLIO MORIRE!! SALVATECI! CHI CAZ-?!" sclerò Draco, interrotto da un ceffone della madre.

"Draco, non si dicono parolacce. In nessun caso. Ma tu guarda i giovani d'oggi..."

"Che facciamo, mio signore?" domandò Bellatrix.

"Colazione. A stomaco pieno si ragiona meglio."

Piton fu spinto in cucina. Gli altri attesero già seduti. Draco si mangiava le unghie e si guardava freneticamente intorno, finché i genitori gli intimarono di essere composto.

"Mh, niente di che" commentò Lucius assaggiando le uova.

"Ehi, Piton, ma l'olio l'hai messo in padella o in testa? Ahaha!"

Bella rise da sola alla sua battuta. Quando tutti ebbero finito di mangiare, Voldemort volle che lo seguissero in salotto per decidere come fermare una volta per tutte U. N. O. Non era ancora sicuro di niente, ma ogni omicidio lo rendeva sempre più sospettoso dei suoi sottoposti.

"Andate pure, io mi riprendo e vi raggiungo" fece Narcissa, in preda alla nausea.

"Non irromperai nella stanza con un mitra in mano, vero?" domandò Draco.

"Un cosa?"

"Niente, lascia stare."

I Mangiamorte la lasciarono sola. Narcissa prese dei respiri profondi, si trattenne dal vomitare. "Non male, eh? Questa colazione faceva schifo! Che Severus non si azzardi a cucinare anche il pranzo!" Ad un tratto sentì un rumore di passi dietro di sè. E qualcos'altro, un ronzio...

"Povera cara, deve essere sconvolta" diceva Lucius ai colleghi.

"Donne, si fanno prendere dagli isterismi" fece il Signore Oscuro scuotendo la testa.

"Io no!" esclamò fiera Bellatrix.

"Sì, i tuoi sono più raptus omicidi" concordò Piton.

"Perché la mamma ci mette tanto?"

"Vado io."

Lucius vide Narcissa ancora seduta a tavola. Si avvicinò silenziosamente e le coprì gli occhi.

"Cucù! Indovina chi sono?"

Nessuna risposta. Malfoy si preoccupò.

"Cara, stai bene? Mi senti? Cissy!!"

Ma lei non si riprese neanche dopo che cominciò a scuoterla. Lucius tornò sconvolto in salotto.

"Cissy è morta" annunciò per poi sedersi con la testa fra le mani.

Draco scoppiò a piangere. Bellatrix corse a confermare la veridicità dell'affermazione, dopodiché fu addosso al cognato.

"Ammettilo, sei tu U. N. Owen!" sbraitò.

"Sei ammattita?! Io amo Narcissa!"

"La mammaaaa!"

"Restate calmi!" quasi urlò Voldy per farsi ascoltare. "Bene. Severus, controlla le condizioni di Narcissa e, nel caso, disponi del suo corpo."

Piton tornò un quarto d'ora dopo.

"Fatto, mio signore. È stata punta con una siringa, anche se è stata messa un'ape per restare fedeli alla filastrocca. Inoltre ora ci sono solo cinque statuine."

"Statuine?"

"Sì, dei negretti, ricorda?"

"Quindi è vero! Sta seguendo la filastrocca!"

"Se l'ha capito lei ormai sarà evidente per chiunque."

"Cosa?"

"Niente."

"Per evitare altre perdite d'ora in poi staremo tutti insieme. Inizieremo fra mezz'ora!"

Mezz'ora dopo tutti erano in salotto, compresa Nagini. Il cobra era stato interrogato dall'Oscuro, ma non aveva visto né udito niente di sospetto, se si poteva escludere Lucius che cantava sotto la doccia...

Draco era abbarbicato sulla poltrona vicino al camino. Passava in rassegna il viso dei compagni per capire chi di loro fosse il responsabile di quel losco piano e non la smetteva di maciullarsi le unghie.

Lucius, triste per la perdita di Narcissa, guardava fuori dalla finestra in trance. Non aveva idea di chi fosse l'assassino, gli sembrava quasi impossibile che si trattasse di qualcuno presente in quella camera.

Bellatrix si limò le unghie. Le spiaceva per la sorella, ma doveva pur considerare che era vedova. Finalmente si sarebbe potuta mettere con Voldy e voleva rendersi piacente per lui.

Piton immerse il naso in un libro di magia oscura. Ogni tanto alzava la testa per vedere gli altri. Sembrava abbastanza tranquillo.

Voldemort accarezzava distrattamente Nagini, perso nei suoi pensieri. "Uhm, il ragazzo è così spaventato, ma sarebbe un errore escluderlo dai sospettati. Magari teme la visita dei fantasmi delle vittime. Lucius? Non si sa mai... Bellatrix no, non può essere. Forse Rod, ma... chissà. E Piton? È così indecifrabile... e se fossero tutti complici, alleati contro di me? No, no, mantieni il sangue freddo, Voldy... tu uscirai vivo da qui!"


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