Incontro nella foresta

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Ho sempre amato tutto ciò che è grigio e lugubre, Forks ha quell'alone di mistero che stavo tanto cercando per nascondermi in esso, per apparire come un'ombra celata da una maschera di luce agli occhi normali. Direi che è tutto perfetto, le mie lunghe orecchie ascoltano in silenzio la pioggia che cade accarezzandomi il viso, e inebriata dal suo profumo, stringo tra gli artigli la terra bagnata. Non so come certe persone possano amare il sole più della pioggia

Ricomincio a correre senza mai guardarmi indietro, quando lo faccio sento che sto scappando per mia volontà, perché di certo, non sono venuta a Forks per una visita turistica. Faccio passare le unghie ad uncino sulle cortecce graffiandole, sento i muscoli ricoperti di pelo contrarsi e la poca luce della luna mi attrae come una calamita. Esploro il territorio avvertendo odori strani e credo vi siano dei lupi in lontananza, ma c'è anche un odore più ferroso, non so cosa sia, per questo me ne frego e continuo a correre.

Ma non sono sola...

Sento delle voci, qualcosa che potrebbe essere normale se non fossi nel cuore di una foresta selvaggia, mi fermo di colpo acquattandomi a terra annusando l'aria ed ora sento quell'odore ferroso molto più vicino.

Pronta ad attaccare mi rintano nell'ombra nascosta dietro ad un albero, questo maledetto pelo bianco mi impedisce di nascondermi al meglio nell'ombra. Dei passi velocissimi dietro di me mi fanno voltare di scatto, ci sono quattro persone poco lontane, individuo un ragazzo molto pallido ha i capelli biondo-rossicci , uno grosso come un armadio dai capelli neri, uno ha i capelli biondi lunghi fino a poco prima delle spalle e ... lui... lui è come se brillasse più degli altri.

C'è qualcosa che mi attira in lui ma non come se fosse una preda, eppure mi ritrovo a fissarlo nell'ombra come se invece lo fosse, ma il suo viso, il suo bellissimo viso ha una nota familiare eppure sono sicura di non averlo mai visto.

Rimango a fissarlo incapace di distogliere lo sguardo, combattendo con una sensazione debilitante allo stomaco, con la pelle che sfrigola, con il cuore che mi batte dolorosamente contro lo sterno.

Ad un tratto si bloccano e guardano tutti nella mia direzione facendomi contrarre ogni muscolo possedente, fortunatamente un grande cespuglio gli impedisce di vedermi ma, quello rossiccio, sembra che mi senta comunque.

<<È laggiù e ci sta guardando... non ho idea di cosa sia, ma di certo, nemmeno lei lo sa>>

Sapevo che i vampiri possono avere della capacità extra e credo che lui possa leggermi i pensieri quindi cerco in tutti i modi di svuotarmi la mente. È ovvio che io non sappia cosa sono, sono dovuta scappare dall'ultimo orfanotrofio in cui mi ritrovavo a causa della mia natura, sono un vampiro e un lupo al contempo, eppure, non cammino a quattro zampe.

<<È una lei? Avviciniamoci...>> li sprona il biondino, quello dal quale non riesco a togliere gli occhi. Passo dopo passo si avvicinano lentamente, sembrano avere sale in zucca, ho incontrato altri vampiri e questi hanno tentato subito di uccidermi ma anche se hanno degli occhi strani color ambra, qualcosa mi dice che lo sono.

Purtroppo ho dei difetti e questo è proprio quello di non avere mai paura ed essere troppo impavida. Comincio a ringhiare non preoccupandomi che possano attaccare ma cerco per lo meno di metterli in guardia, questo li fa fermare per un secondo, ma poi ricominciano... non hanno capito l'avvertimento?

<<Non vogliamo farti del male! Vieni fuori...>> mi chiede il rossiccio, facendo ancora un passo lento, ma se proprio lo desiderano...

Con un balzo sono a pochi metri da loro superando il cespuglio dov'ero nascosta, e non appena mi vedono, rimangono bloccati. Si prostrano in avanti con i pugni chiusi, probabilmente pronti ad attaccare, ma su questo posso giocare sulla mia spropositata altezza che sfiora i due metri e novanta. Lentamente mi raddrizzo le gambe incurvate all'indietro, rizzo il lungo e folto pelo lungo la schiena e ormai rimangono schiacciati dalla mia imponenza.

<<Che cosa diavolo sei...>> mostro i denti perfetti cominciando a ringhiare, facendo alzare tutte le mani in segno di resa <<Questo non vi interessa...>>

A differenza dei lupi mannari io posso parlare anche con questo aspetto, solo che ho la voce più gutturale, per questo il biondo sobbalza, ora che posso vederlo più da vicino direi che la situazione peggiora, quelle labbra carnose hanno una forma particolare e il naso perfettamente dritto aggiunge perfezione al tutto.

<<Da dove vieni? Qual è il tuo nome...>> mi chiede il rossiccio dalla mandibola squadrata.

Quello più grosso e moro, tutto muscoli ovviamente, emette un ringhio e se ne becca uno da parte mia in risposta e occhiatacce da parte degli altri.

<<Non seguitemi più, se ci tenete alla pelle>> ci voleva una minaccia, so di essere unica e questo spaventa <<Ripeto che non vogliamo farti del male e...>> <<Non siamo aggressivi, questo è il nostro territorio e non lo sapevi, ma non abbiamo intenzione di cacciarti>>

La voce melodica e bassa del biondo mi accarezza le lunghe orecchie dotate di un acuto udito, sembra il più ammaliato degli altri e il meno preoccupato per la mia presenza, anzi, ha persino l'ardore di fare un passo verso di me, cosa che mi costringe ad allontanarmi. Lo voglio lontano.

<<C'è qualcosa che non mi quadra, non ho mai visto nulla di simile, sei un licantropo?>> mi chiede l'armadio che cammina <<Credo di sì, o che sia qualcosa di simile, sembra... agitata>> un piccolo ringhio intima il rosso di piantarla di leggermi nel pensiero.

<<Avanti, mostraci chi sei, siamo tuoi amici no?>> lentamente riporto lo sguardo su quello del biondo e non riesco più a toglierlo, più i secondi passano e più mi sembra di essere in pace, come se gli bastasse una semplice occhiata per possedere la mia calma. No, non devo farmi abbindolare, devo andarmene.

<<Non mi interessa, voi mi lascerete in pace e io non vi farò del male...>>

Non c'è altro motivo per rimanere qui e voglio anche sfuggire da queste sensazioni, non conosco le loro intenzioni e così smetto di ringhiare così semplicemente corro via. Balzo da un albero all'altro arrampicandomi come se nulla fosse, li sento corrermi dietro ma sono il doppio più veloce, facendo perdere le mie tracce in pochi secondi... ora capisco che questo non è proprio il bosco che potrò frequentare.

Raggiunta la soglia della strada mi nascondo dietro all'albero dove ho lasciato lo zaino, riprendendo la forma umana. Purtroppo la mia natura mi impone di avere i capelli bianchi come la neve, indosso delle lenti a contatto quando vado in giro in modo da non avere gli occhi rossi, ma questo comunque non cambia gli sguardi che mi lanciano tutti.

Come si chiamava quel ragazzo? Vorrei molto dare un nome al suo volto ma credo che non lo scoprirò mai, e non guardandomi mai indietro, me ne torno a casa prima che mi trovino nuovamente. Ho trovato un buco vicino alla scuola, è un mini appartamento ed è tutto ciò che mi serve, di certo è meglio che l'orfanotrofio.

Vampiri a Forks eh? Troverò mai un posto dove starmene tranquilla? Spero solo di poter fingere il più a lungo possibile di avere una vita normale, spero di poter concludere le superiori finalmente e crearmi un futuro. Ma so che è difficile per me, forse quasi impossibile e mi chiedo come quel branco di vampiri faccia a mescolarsi qui, forse dovrei chiederglielo, o forse dorei fargli credere di essere svanita nel nulla.

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