Il mattino seguente Jungkook aprì gli occhi e fu investito dall'odore tipico di casa sua: gelsomino. Un'odore che lo aveva sempre calmato e lo ricollegava ogni volta alla sua famiglia. Si stiracchiò leggermente e, dopo aver visto che era ancora presto e che molto probabilmente i suoi genitori stavano ancora dormendo, decise di andare a correre.
Si mise una maglietta nera a maniche corte, con sotto una maglia termica per essere sicuro di non prendere freddo, ed un paio di pantaloni della tuta lunghi. Si legò il piccolo ciuffo che gli cadeva davanti agli occhi, si mise le scarpe ed iniziò a correre.
Quella mattina aveva deciso di abbandonare le sue amate cuffie per godersi i tipici suoni della sua città natale; il rumore delle onde che si imbattevano negli scogli, le persiane dei negozi che venivano aperte, il dialetto tipico di quella zona che usciva dalla bocca delle ajumma e degli ajushi che discutevano animatamente ogni volta che si incontravano per strada. Jungkook sorrise malinconico, gli era proprio mancata la sua città.
Dopo un paio d'ore passate a correre decise di tornare a casa per lavarsi e dopo la doccia scese in cucina per fare colazione insieme alla sua famiglia
"Buongiorno!" disse con un gran sorriso il corvino mentre entrava nella stanza
"Buongiorno Jungkook-ah" rispose sua madre che gli sorrise di rimando
"Tutto bene eomma?" chiese il coniglio lasciando un tenero bacio sulla guancia della donna
"Tutto bene tesoro, sul mobile c'è la tua colazione"
Il più piccolo non se lo fece ripetere due volte e prese il suo cibo, per poi sedersi a tavola con i suoi genitori
"Questa sera per che ora dobbiamo essere al ristorante Jungkookie?" chiese la donna guardando il figlio
Jungkook sorrise al pensiero che avrebbe visto di nuovo il suo hyung, per giunta con la sua famiglia
"Per le otto eomma"
"Miraccomando amore, non stare troppo al bagno, dobbiamo prepararci tutti" disse il signor Jeon strappando una risata a tutti i presenti
"Junghyun hyung sta ancora dormendo?" chiese curioso il corvino
"Si ieri sera a finito tardi a lavoro, per questo lo lascio dormire un po' di più" disse la madre accarezzando amorevole i capelli del figlio, poi si alzò e si mise a sparecchiare la tavola tralasciando il posto del fratello del corvino. Jungkook si alzò per aiutarla, ma venne fermato dal padre
"Jungkook-ah vieni fuori con me per favore, vorrei parlarti" disse serio rivolgendosi al figlio
Il piccolo coniglio si girò verso sua madre che gli sorrise per rassicurarlo e gli fece cenno di seguire il padre. I due andarono nel giardinetto posteriore alla casa e si sedettero sulle comode sedie presenti sotto al piccolo portico. Il signor Jeon tirò fuori il suo amato pacchetto di sigarette e ne accese una; Jungkook arricciò leggermente il naso: ormai non era più abituato all'odore di fumo, ma cercò di controllarsi.
"Jungkook ho parlato con il signor Park"
Il corvino a quelle parole sbiancò, non si sarebbe mai aspettato che il loro discorso sarebbe stato su Jimin
"Mi ha detto che tra te e Jimin ci sono stati dei problemi, che non lo hai trattato nei migliore dei modi" disse il padre mantenendo un tono di voce abbastanza tranquillo "Raccontami cos'è successo, so solo una versione. E per favore non omettere nulla, sei mio figlio e ti vorrò bene nonostante quello che mi dirai"
Jimin aveva passato una piacevole giornata in compagnia della sua famiglia, erano andati a fare un picnic nel più bel parco di Busan ed aveva giocato a pallone con suo fratello. Tornarono a casa per le sei ed il piccolo mochi decise così di farsi una doccia rilassante per togliersi di dosso il sudore. Aprì l'acqua calda ed appena questa si scontrò con il suo corpo il biondo si rilassò all'istante; prese lo shampoo alla vaniglia e si sciacquò, per poi applicare una maschera sui capelli biondi che si erano seccati leggermente a causa delle numerose decolorazioni e tinte. Mentre la maschera faceva il suo effetto si lavò il corpo con il suo bagnoschiuma preferito e poi risciacquò velocemente la testa. Una volta fuori dalla doccia avvolse il suo corpo in un caldo accappatoio e poi andò in camera sua.
Rimase per ben 10 minuti davanti al suo armadio. Non sapeva cosa mettersi. Insomma stava andando a cena con la famiglia di Jungkook, non poteva mettersi jeans e maglione, per essere più precisi non voleva mettersi jeans e maglione, voleva vestirsi elegante, in fondo ci sarebbe stato anche il corvino. Così tirò fuori il paio di pantaloni eleganti che gli coccolavano le curve in un modo sublime; sopra decise di mettere una camicia bianca che aveva il retro leggermente trasparente, sopra mise una giacca nera e decise di mettere il suo solito cappotto nero elegante.
Dopo aver disposto il suo outfit sul letto il biondo si recò in bagno per sistemarsi i capelli, ormai soffici grazie alla maschera applicata nella doccia. Poi passò al trucco e decise di mettere giusto un po' di matita nera, per rendere il suo sguardo più felino, e del burrocacao leggermente rosato, giusto per mantenere le labbra morbide e colorarle leggermente. Poi tornò in camera e si vestì.
Una volta pronto scelse anelli ed orecchini e poi scese in salone; come al solito era l'ultimo."Possiamo andare" disse Jimin nervoso.
Sua mamma gli fece un sorriso d'incoraggiamento, per poi prenderlo sotto braccio ed andare in macchina.
"Non vedo l'ora di vedere Jungkook, chissà quant'è cresciuto" disse il padre di Jimin
"Anche io Appa, anche io" pensò Jimin
𝒮𝑒𝓇𝑒𝓃𝒹𝒾𝓅𝒾𝓉𝓎 *𝒥𝒾𝓀𝑜𝑜𝓀*
Halo!
Ennesimo capitolo corto e di passaggio, non mi convince molto.
Volevo includere il prossimo capitolo in questo, ma alla fine ho deciso di separarli.
Il prossimo sarà molto importante. Occhi aperti.
Al prossimo capitolo🤍¡FATE PUBBLICITÀ E LASCIATE TANTE STELLINE!
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Serendipity *Jikook*
FanfictionSequel di Euphoria *Jikook* Jimin è tornato a Seoul, ma adesso come sarà il rapporto con Jungkook? Riusciranno a sbloccare la situazione imbarazzante presente tra di loro? Lo faranno solo per compiacere l'agenzia o per compiacere i loro compagni di...