𝙇𝙪𝙣𝙚𝙙𝙞.(𝙘𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤.11)

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anche una sola goccia di nero riesce a macchiare perfettamente il bianco rovinando la sua armonia.
-Joel Black

POV JOEL
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Dopo che Damian se ne andò presi un foglio dal mio sketch book e inizia a disegnare qualcosa,ero stranamente ispirato.
Questa atmosfera mi tranquillizzava,probabilmente perché ero in un tavolino isolato e non devo sentire le chiacchiere degli altri clienti.

ho sempre amato il silenzio,riesco a concentrarmi,mi piace anche perché non ho mai avuto momenti di pace in casa,c'era sempre qualcosa che macchiava quell'atmosfera.

Ho sempre associato il silenzio al bianco e il
rumore al nero,anche una sola goccia di nero riesce a macchiare perfettamente il bianco rovinando la sua armonia.

E così si crea il grigio,indecifrabile a gli occhi di tutti,ne bianco ne nero,un sentimento di angoscia,perché si sa armonia e caos non vanno d'accordo,e mescolando il nero con il bianco non c'è più l'equilibrio che tanto cerchiamo.

Il silenzio a casa mia veniva sempre macchiato dalle urla di mio padre e i pianti di mia madre,e lei mi manca talmente tanto...

iniziò a disegnare una sua caricatura e così tanti pensieri riaffiorano nella mia mente.

I miei pensieri furono interrotti dal cameriere
"E-Ehm scusa,se non ordina più potrebbe gentilmente abbandonare il tavolo,le persone stanno aumentando e abbiamo bisogno di tavoli liberi..." mi disse il ragazzo imbarazzato arrossendo lievemente,
"A-Ah si certo scusi lei..." risposi io alquanto imbarazzato prendendo le mie cose e uscendo dal locale.

Passai il resto del pomeriggio a fumare,andare in skate e disegnare,un pomeriggio come tanti altri,monotono oserei dire con l'unica differenza che non mi trovavo nel dormitorio o a casa mia,ma in un fottutissimo parco.
La cosa divertente è che anche stasera avrei dovuto dormire in una panchina,cosa ancora più divertente non ho mai odiato così tanto il weekend.

ti differenzi sempre dai tuoi coetanei,che non aspettano altro che tornare a casa!

già! Mi sono sempre fatto riconoscere in ogni situazione.

Mi sdraio su una panchina mentre contemplo il cielo che oggi è pieno di stelle più del solito.
Tutte quelle stelle mi fecero da sonnifero e prima che me ne rendessi conto caddi in un sonno profondo.

****
Appena mi svegliai guardai subito il cellulare per l'orario,stranamente non ho dormito troppo e sono in perfetto orario,anzi in anticipo rispetto alla sveglia!

Mi alzo dalla fredda panchina di legno e mi stiracchio un po',prendo lo zaino e con lo skate mi avvio verso scuola.

Guardo un po' il cielo mentre ascolto la musica che risuona nelle mie orecchie,continuando a muovermi.
Oggi le nuvole dipingono il cielo come schizzi di pittura sulla tempera di un pittore,così credute soffici chissà se è vero,fin da piccolo ho sempre sognato di andarci per scoprire la loro consistenze,è così buffo!

Andai a sbattere contro qualcosa e cado a terra,picchiando la schiena al duro cemento.

molto probabilmente non "qualcosa" ma qualcuno.

Vado in skate da tutta una vita non sono così idiota da andare addosso a qualcuno!
Poi è improbabile che una persona abbia il petto fatto di marmo.

"Cazzo..." dico dico massaggiandomi la schiena guardando poi la figura del ragazzo che avevo fatto cadere a terra.

che ti avevo detto?

Vaffanculo...!

"Seriamente...Joel?!" il ragazzo si rivela essere Isaac che pian piano si alza da terra infuriato,fra 7 miliardi di persone,proprio lui eh...
Classica fortuna...!

"Guarda dove vai idiota." si gira verso di me allungandomi la mano per aiutarmi ad alzare,perché mi sta aiutando?

"S-Si scusami..."
"Mhm" gira gli occhi verso di me e insieme andiamo a scuola.
Aspetta Insieme?
"Ma tu non hai una moto...?Perchè stai andando a piedi...?"
"È a riparare." mi risponde con tono freddo e schietto,mi accontento anche solo del fatto che mi abbia risposto...

Camminiamo assieme in silenzio,non mi sorprendo.
Siamo fra i primi,sento Isaac sospirare e lo guardo.
"Tutto okay?"
"perché ti dovrebbe importare?"
giusta domanda,perché mi dovrebbe importare di lui?
non so praticamente nulla su di lui siamo conoscenti.
"Era per essere gentili..." faccio spallucce,guardo in basso scocciato mentre continuiamo a camminare verso i dormitori.

Lui continua a non spiccicare parola e la cosa non mi sorprende.

Entriamo in camera e posiamo le nostre cose.

"Ah Joel,tieni." mi dice mentre appoggia un pacchetto di sigarette sul comodino,lo apro e al suo interno c'è una canna.
Sono leggermente confuso...
sopra il pacchetto c'è un post-it con su scritto
Magari, così invece di restare sempre serio,sorriderai un po' di più ;)
-Isaac

Ma io sorrido già abbastanza!

diciamo che sorridere non è il tuo forte ecco

beh non ho motivo per sorridere semplicemente!
"E perché?"
"Era per essere gentile!" dice scimmiottando la mia frase di poco fa
Sorrido e lo fisso.
"Ehm grazie" dico titubante

Non mi guarda,anzi il suo sguardo si perde di nuovo nel vuoto.

Ma a cosa pensa di continuo?

Prendo il pacchetto e lo guardo continuando a rileggere il post-it.
È girato di spalle ma non del tutto e riesco a vedere i suoi occhi persi immersi nei pensieri.

Sospiro rumorosamente mente accendo la canna,improvvisamente esce dalla stanza sbattendo la porta senza nemmeno salutare.

stranamente!

già...
Non abbiamo nemmeno discusso eppure sembrava così incazzato,con Isaac è sempre così,quando iniziavamo a parlare normalmente anche se non succedeva niente a fine conversazione restava comunque l'amaro in bocca.
Lo definirei lunatico.
E la cosa non mi va particolarmente a genio,non riesco a convincere con i miei sbalzi d'umore,
non oso immaginare con i suoi!

𝐂𝐚𝐧 𝐲𝐨𝐮 𝐬𝐚𝐯𝐞 𝐦𝐲 𝐛𝐚𝐬𝐭𝐚𝐫𝐝 𝐬𝐨𝐮𝐥?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora