la mia storia fra le dita

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Mi chiamo Edoardo e sono un ragazzo transgender.
Fin da bambino venivo preso in giro per il mio peso.
Ero obeso.
Proprio per questo, le scuole medie furono il periodo più difficile della mia vita.
Cominciai ad autolesionarmi a 12 anni, riempivo ogni parte del corpo di tagli.
Detestavo il mio corpo.
Tentai il suicidio, ma anche quello si dimostrò un fallimento.
Arrivò però una segnalazione che mi portò a denunciare l'accaduto.
In terza media cambiai scuola e trovai dei compagni molto socievoli che mi fecero stare meglio, grazie ai quali riuscii a riprendermi anche emotivamente.
Non nego che il peso rimase una fissazione ma cercavo di concentrare la mia attenzione sull'andamento scolastico.
Volevo passare l'esame a pieni voti, volevo la mia rivincita.
I professori furono molto comprensivi ma in un quadrimestre non riuscii certamente a recuperare 2 anni di studio.
Nonostante il programma, la mia vita andava a gonfie vele.
La mia autostima cominciava a migliorare, anche se più crescevo e più detestavo il mio corpo.
Volevo sbarazzarmi delle curve, dei capelli, dei vestiti...
Decisi infatti di tagliare i capelli il giorno prima dell'esame.
Feci un taglio maschile, mi piaceva tantissimo.
Mi sentivo più vicino a me stesso.
Il giorno dopo, riuscii a superare l'esame con 7 e questo mi rassicurò tantissimo.
Andai al bar con mia madre, ma non avevo molta fame.
Ordinai comunque qualcosa, d'altronde era il mio esame.
Appena tornai a casa, corsi in bagno. Non so cosa mi portò a farlo ma mi guardai allo specchio per svariati minuti e piansi.
Fù in quel momento che decisi di mettermi a dieta.
Provai un'alimentazione abbastanza efficace.
Perdevo peso molto velocemente ma lo riassumevo con il triplo della velocità.
Tentai comunque di proseguire, eliminando ogni pasto particolarmente calorico.
Niente più pizza, niente più torte o gelati.
Finché un mese dopo non decisi di mangiare una pizza per cena.
Ingrassai più di 2 kg, mi sembrava qualcosa di assurdo.
Mi sentii in colpa, sentivo di aver rovinato tutto.
Non feci colazione, non mi andava.
A pranzo mangiai una pesca, anche se non avevo molta fame.
Saltai anche la cena.
La mattina seguente corsi a pesarmi e vidi che ero dimagrito.
Ero felicissimo, decisi quindi di provare a non mangiare per tutto il giorno.
Persi peso ancora più velocemente.
A luglio arrivai a pesare 78 kg, avevo perso più di 10 kg in un solo mese.
Continuai a non mangiare.
A metà agosto raggiunsi i 69 kg.
Inutile dire che ero fiero di me stesso.
Mi sentivo pronto per cominciare le superiori ma il mio corpo pieno di curve continuava a crearmi disagio.
Purtroppo, dopo i capelli tagliati, dovevo vestirmi in modo femminile in modo tale che i miei genitori non sospettassero nulla.
Mi sentivo quasi nudo con quei vestiti, non riuscivo a guardarmi.
Ma ero costretto, era l'unico modo.
Forse inizialmente, mia madre e mio padre pensavano che fossi gay, ma ho cercato di far capire l'esatto contrario.
D'altronde è la verità.
Sarò anche trans, ma etero al 100%.
Ricordo anche che mio padre si arrabbiò tantissimo per via dei capelli e mi fece sentire in colpa.
Insomma..."dovresti essere una ragazza, non una frocia".
Sta di fatto che mancava sempre meno all'entrata a scuola e,

nonostante la mia situazione, volevo conoscere i compagni.

I disturbi alimentari di un transgenderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora