I disturbi alimentari di un transgender

¿?

Nonostante Francesca, le paranoie non se ne andavano.
Tutti quei pensieri, parlavano.
Quella voce mi ripeteva continuamente di non mangiare.
"Per essere magri bisogna soffrire, è colpa tua.
E, mi raccomando, vomita tutto quello che ingerisci!"
Queste furono alcune delle frasi che mi portarono allo svenimento.
Col covid-19 arrivai a pesare 41 kg.
Ricordo quando sputai la camomilla bollente addosso a mia madre.
Non potevo fare una doccia senza qualcuno, svenivo.
Insomma, dei mesi tostini per un ragazzo di 14 anni.
Ma, finalmente, ecco che si concluse questo anno scolastico, così da poter avere un po' di pace.
Ah no, aspetta...sono transgender, la disforia.
Ebbene, si! Come avrete potuto immaginare, non fu una passeggiata nemmeno l'estate.
Passai letteralmente 3 mesi con la felpa.
Nei bagni dei campeggi mi venivano crisi assurde.
Ma anche qui, nell'oscurità più profonda, trovai un po' di luce.
Conobbi infatti una ragazza con la quale mi trovai bene fin da subito e per un po' dimenticai anche Francesca.
Sembrava una cosa importante, con lei avvenne la mia prima volta ma, come in tutte le favole, c'è una fine.
La madre, non d'accordo, una volta venuta a conoscenza della situazione raccontò tutto ai miei genitori, facendo outing (coming out al mio posto, senza consenso).
Non fu questo a determinare la chiusura del rapporto ma la mancanza di interesse oltre l'amicizia.
Mia madre, quando venne a sapere della mia relazione, rimase tranquilla.
Non posso dire lo stesso per l'identità di genere.
Rimase sconvolta...non se l'aspettava proprio!
Ricordo ancora che si accasciò a terra e mio padre mi fece un cenno alquanto negativo, come per dire „dopo te la vedi con me".
Non fu poi così tanto drammatica la scena.
Non mi alzò nemmeno le mani.
Mi disse solo che mi sarei dovuto vestire in modo femminile (cosa che non feci, scappando di casa).
Anche mia nonna non la prese affatto bene.
Mi disse „tu di chiami *deadname*, sei femminA, con la A. Mi dispiace ma queste cose non vanno bene, sono contro natura".
Vedevo mia nonna (e vedo tutt'ora) come una seconda madre, fu un colpo al cuore.
Ma mai buttarsi giù, quindi aspettai l'inverno, sperando un' estate dalla breve durata.