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"Jimin! La smetti di limonare con quella?" Urlò una voce in lontananza.
Jimin era felice di stare con i suoi amici, ma in quel momento avrebbe preferito non essere disturbato.

D'altra parte, Ayano si sentì sollevata, perché quella specie di tortura sarebbe finalmente finita.

Jimin si chinò verso l'orecchio della ragazza, e sussurrò.
"Ci vediamo a lezione, compagna di banco." A questo punto lui si alzò e prese il suo skate, per poi dirigersi dai suoi amici.

Compagna di banco?

Avevo capito che non mi sarei liberata di lui facilmente. Anche se in realtà dentro non volevo.

Passarono due ore e ai corsi in comune con Jimin mi divertii molto. Ogni tanto faceva battute divertenti sui professori e su come parlavano. Era simpatico, mi trovavo bene con lui. Mi faceva ridere, e fidatevi che con me non era facile.
Quando arrivò ora di pranzo mi invitò a stare con lui e i suoi amici, ma non accettai. Sapevo che a Rose non avrebbe fatto piacere aggregarsi con quei ragazzi che la prendevano in giro costantemente.

Mentre pranzavamo parlammo del più e del meno. Decisi di non rivelarle la mia amicizia con Jimin, almeno non per il momento. Avrei aspettato che si calmassero le acque e poi gliene avrei parlato. O per lo meno speravo che Jimin la facesse finita.

"Voglio scoprire cosa mi farai."

Cosa intendeva?

La sua voce che diventò roca non mi convinse granché...

"Allora, io devo fare una ricerca, mi raccomando, alle tre e mezza nell'aula di ballo!" Mi disse euforica Rose mentre si alzava dal tavolo.

"Certo, ci sarò" risposi mentre imitavo i suoi movimenti.
Ci dividemmo al giardino. Lei andò verso i dormitori,e io verso l'albero di stamattina.
Guardai verso l'area skate, e notai Jimin da solo che faceva qualche acrobazia.

Potrei andare da lui...

Pensai che potesse essere una cattiva idea; magari era solo perché voleva un po' di tranquillità, ma le mie gambe si stavano muovendo da sole e mi ritrovai a sedermi su un muretto, aspettando che il ragazzo si accorgesse della mia presenza.

Fece un'ultima acrobazia e mi sorrise col suo sorriso migliore.
"Hey," disse mentre si sedeva affianco a me "come mai qui?"

"Ti ho visto solo e..ho pensato di venire a farti compagnia"
Risposi facendo spallucce.
In modo quasi impercettibile si avvicinò ancora di più a me.

D'istinto misi la mia gamba sopra la sua. Ma appena me ne accorsi spalancai gli occhi per la sorpresa e la rimisi al suo posto.

"S-scusa" non volevo farlo, era soltanto l'abitudine. Lo facevo spesso con la mia amica Nari prima di trasferirmi. Era anche la mia unica amica...

"Puoi stare se stai comoda"
Rispose Jimin. Al contrario di lei, lui era felice all'idea di quel contatto tra loro, e sorrise appena quando Ayano si fece rossa per la vergogna.

Ayano si fece coraggio e ripoggiò la sua gamba su quella del ragazzo. Jimin, felice di quella cosa mise delicatamente la sua mano sulla coscia di lei, che sussultò appena al contatto e alle carezze da parte sua su quel punto, abbastanza sensibile.

Io e Jimin stemmo in silenzio per del tempo che pareva infinito.
Le sue carezze mi rilassavano molto.

"Perché non mi fai vedere come disegni?" Chiese lui ad un certo punto, spezzando la magia del silenzio con la sua voce delicata.
Senza rispondere presi il taccuino dalla borsa e la mia solita penna nera.

"Che vuoi che disegni?"

"Noi due," rispose rapidamente. "In questa posizione."

"Oh...ok"
Cominciai a disegnarci da una prospettiva frontale. Disegnai prima tutto in modo stilizzato, e una volta definite le forme cominciai ad aggiungere dei dettagli a Jimin.
Lui guardava i movimenti della mia mano, quasi impressionato; mentre continuava a fare movimenti circolari col suo pollice sulla mia coscia.
Ogni tanto mi giravo per osservarlo meglio, per disegnare alla perfezione tutti i suoi dettagli facciali.
Era rilassato, con il suo viso esprimeva dolcezza. Forse era una delle caratteristiche che fino a quel momento mi piacevano di più. Ci conoscevamo solo da mezza giornata, eppure eravamo già molto legati.

Quando finii di disegnare lui sistemai me, ma molto più in breve, e poi quello che ci circondava.

Jimin era senza parole.
"Wow...sei bravissima, davvero"

"Grazie, vuoi tenerlo tu?"
Chiesi con un velo di dolcezza, mentre giravo la testa per guardarlo negli occhi.

"Davvero? Me lo regaleresti?"
Aprii leggermente di più gli occhi.

Eravamo davvero vicini. Se solo uno dei due avesse voluto avrebbe potuto toccare le labbra dell'altro con le proprie senza fare un minimo sforzo.

"Certo" strappai la pagina e gliela porsi, sorridendo.
Lui la prese con piacere, e mise il disegno nella tasca posteriore.

"Lo attaccherò sull'armadio, così ogni volta che lo vedrò penserò alla mia piccola" mi regalò un sorriso smagliante.

Mia piccola?

È solo un piccolo nomignolo Aya!non fare pensieri strani!

Dangerous love | PJM ✔︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora