e i tuoi occhi che non ho mai avuto il coraggio di correggere

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Nelson's pov

Fuori dalla finestra, il cielo è buio e pieno di stelle. Io e Irene abbiamo appena finito di mangiare, sul letto, davanti a un serie Netflix. Lei sbadiglia per la stanchezza.

"Sonno?" le chiedo. Annuisce sorridendo. Mi guarda, seduto a letto con la schiena appoggiata allo stipite... Fa per alzarsi.

"Io vado a dormire." dice probabilmente, intenzionata a passare la notte sul divano. Io mi sposto verso un lato del letto, lasciando un po' di spazio accanto a me. Non dico nulla, semplicemente, la guardo, in attesa. Dopo attimi di silenzio, finalmente si stende accanto a me.

Chiude gli occhi. E mi pare si addormenti quasi immediatamente. Resto immobile a osservarla, fino a che le palpebre non mi diventano pesanti, e mi assopisco accanto a lei.

Quando mi sveglio, è mattina presto. Dubito che possa svegliarsi.

Irene ha la testa appoggiata sul mio petto mentre le circondo le spalle con il braccio. Respira silenziosamente, gli occhi chiusi e l'espressione rilassata. Le accarezzo lentamente i capelli, facendo attenzione a non svegliarla.

Penso a quanto lei stia facendo per me. Quando sarà sveglia, voglio ringraziarla per essere rimasta con me.

E' strano. Pensandoci, ci conosciamo da così poco. Eppure mi sembra una vita.

La immagino mentre guarda sorridente una musical comedy per teenager, sapendo a memoria ogni nota e ogni coreografia.

Mentre entra in cucina strofinandosi gli occhi, con una t-shirt di superman decisamente troppo grande per lei, che le sfiora le ginocchia.

Mentre canta, con gli occhi chiusi, la sua canzone preferita. In sala prove davanti a me e ai ragazzi. E poi in quel locale, davanti a centinaia di persone, ma ad occhi aperti e lucidi, puntati su di me.

I suoi occhi... credo di non aver mai prestato tanta attenzione agli sguardi di una persona. A volte li temo, ma li cerco in continuazione, e anche nel silenzio mi raccontano storie.

"Mh, mh..." si sposta leggermente. Capisco che sta per svegliarsi e tolgo la mano dai suoi capelli. Apre lentamente gli occhi.

Dopo un lungo sbadiglio, si volta a guardarmi. Le sorrido. Sorride anche lei.

"Già sveglio?" mi chiede. Annuisco. Si mette seduta accanto a me e mi guarda con attenzione. Poggia una mano sul mio viso.

"Hai ancora l'occhio gonfio." dice, un po' preoccupata. "Ma va un po' meglio di ieri..."

Ripenso al litigio di ieri con Frank. Alla rabbia che mi ribolliva nel sangue e al gesto che, istintivamente, gli ho fatto. Ripensandoci, non è stata una grande idea...

"Me lo sono proprio cercato..." dico, ad alta voce. Irene annuisce in segno di assenso.

"Oggi avremmo dovuto avere le prove con gli altri. Alle 16 dovremmo essere in sala. Cosa pensi di fare?" mi chiede.

Non ne ho idea. Vorrei risponderle. Come dovrei comportarmi con Frank? Dovrei dare spiegazioni agli altri del mio occhio nero? O magari, Frank gliene ha già parlato?

"In ogni caso, non possiamo mica stare chiusi in casa per sempre." le rispondo. "Alle 16 saremo lì e... vedremo cosa accadrà."

Nelle ore successive, pranziamo e poi iniziamo a prepararci per l'appuntamento pomeridiano con gli altri.


Come stelle ad agosto || rovere || NELSON POVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora