Chiaramente non era solo una richiesta. A quel punto Lexy iniziò a stringerlo e ad accarezzarlo.
- Mmmh. Siii, così... Sentilo, stringilo più forte... -
Dopo qualche minuto di quella piacevole frizione, lo sentì gonfiarsi sotto il suo tocco più di quanto non lo fosse prima.
Presa anche lei da un impeto di voglia primordiale, si inginocchiò tra le sue gambe, quasi strappando via la zip per liberarlo, durissimo e pulsante. Lo guardò con evidente bramosia, soffiando il suo respiro caldo sulla pelle, osservandolo mentre si tendeva in dolorosi spasmi di desiderio.
Iniziò a leccarlo, dalla base alla punta, concentrandosi su quest'ultima con lenti movimenti circolari che lo mandarono in estasi.
Dopo di che lo prese in bocca, succhiandolo lentamente e con delicatezza.
Le fu chiaro che per lui non era sufficiente, quando le infilò una mano fra i capelli, per spingerle la testa in basso. Guidandola nei suoi movimenti, spinse la testa fino alla base, lasciandolo affondare fino in fondo alla sua gola.
A quel punto fu lui a prendere il sopravvento. Lexy quasi soffocò quando lo sentì affondare fino in fondo, cercando di risollevare la testa per riprendere fiato.
Lui però non glielo concesse, continuando a spingerle la testa verso il basso.
- Eh no tesoro, prendilo tutto... così brava... Trattieni il fiato...rilassa la gola... -
Il fatto che non riuscisse ad ingoiare portò tutta la sua saliva a riversarsi sulla sua erezione, che a quel punto era lucida e bagnata. Cercava con tutte le forze di trattenersi dall'impulso di vomitare, mentre i suoi occhi lacrimavano senza che potesse fermarli.
Dopo qualche minuto, le lasciò la testa, che lei si affrettò a ritirare per riprendere fiato.
Aveva le guance arrossate e gli occhi lucidi, si asciugò le labbra con una mano, mentre rimandava indietro i capelli scompigliati.
- Ti avevo detto che ti avrei fatta arrossire tesoro. -
Avrebbe tanto voluto strozzarlo in quel momento, dirgli che lo odiava, ma non riusciva ancora a parlare per ciò che lui l'aveva appena costretta a fare.
- Adesso vieni qui. -
Rimase immobile, inginocchiata sul morbido tappeto grigio, non era sicura di volersi avvicinare di nuovo.
Ma una forza invisibile la spinse a rialzarsi per andare da lui. Il suo corpo la stava tradendo.
Lui la attirò su di sé, a cavalcioni, facendo scivolare una mano fra le sue gambe. Il respiro di Lexy si appesantì di colpo, mentre Derek scostava il perizoma per insinuare due dita dentro di lei, che scivolarono senza alcun attrito.
- Mmmh... Sei così bagnata... Ti piace tutto questo non è vero? -
Lexy affondò le unghie nei suoi bicipiti gemendo sommessamente in risposta.
- Voglio sentirtelo dire. -
Si sforzò di far uscire parole, piuttosto che versi di eccitazione.
- Si... Mmmh... Mi piace. -
Continuò a penetrarla con due dita, che dopo qualche minuto divennero tre.
- Sei così stretta... Vediamo quanto riesci a sopportare... -
Detto ciò inserì anche un quarto dito, muovendosi sempre più in fretta e affondando sempre più nella sua vagina che a quel punto era al limite.
- Aaaah... Ti prego fermati... Mmmh... Non c'è la faccio più... -
Ecco di nuovo le lacrime, ma nonostante gli stesse chiedendo di fermarsi, era così bramosa che qualche altro minuto le sarebbe stato sufficiente per venire.
Lui chiaramente se ne accorse e iniziò a stimolarle il clitoride con il pollice, mentre proseguiva la sua opera con le altre quattro.
- Vuoi venire non è vero? -
I suoi gemiti che aumentavano di intensità furono una risposta più che sufficiente.
- Sai, potrei anche decidere di fermarmi. Adesso. Potrei lasciarti insoddisfatta. -
- Mmmmh... Aaah...Ti...Prego.....Ti prego. -
- Siii, così brava. Mi piace sentirti implorare. Magari ti lascerò venire. Sei così ubbidiente. -
Le parole che lui continuava a sussurrargli all'orecchio le diedero il colpo di grazia e la fecero esplodere. Sentì la sua vagina stringersi attorno alle dita di Derek, pulsando violentemente mentre i suoi umori gocciolavano fuori copiosamente.
Le diede appena qualche secondo per riprendersi, la fece alzare e la trascinò in cucina senza dire nulla. Come fosse stata di pezza, la girò di spalle e la spinse sul bancone, facendola piegare.
Le sollevò il vestito, afferrò l'orlo delle mutandine e le abbassò fino alle ginocchia.
Tenendola schiacciata contro il marmo freddo, si spinse dentro di lei senza troppa delicatezza. Cominciò a sbatterla contro il bancone senza alcun ritegno, penetrandola fino in fondo. Lei era così stretta, e lui così grosso. Si sentiva così stimolata da diventare quasi doloroso per lei a quel punto. Nonostante ciò non aveva alcuna intenzione di smettere.
Voleva essere dominata da lui, voleva sentirsi sottomessa completamente, che lui facesse tutto ciò che voleva con il suo corpo. Non si era mai sentita così eccitata. Quel vago senso di colpa che sentiva in fondo alla sua coscienza, non faceva altro che contribuire alla sua eccitazione. Sapeva che era sbagliato, ma lo voleva disperatamente.
- mmmh... Aaah.... Oh Dio... Sto per venire... -
Si piegò su di lei, sussurrandole all'orecchio con voce rotta dall'orgasmo imminente,
- Voglio venirti in bocca. -
La tirò a sé per farla rialzare, si sfilò da lei con un colpo secco, lasciandole una sensazione di vuoto e di desiderio insoddisfatto.
La fece inginocchiare rapidamente di fronte a lui, che glielo infilò in gola un attimo prima di riversare il suo liquido caldo e amarognolo direttamente nella sua bocca.
- Aaaaaah...Bravissima...ingoia tutto. -
Venne, con un verso quasi animalesco scosso dagli spasmi dell'orgasmo.
Lexy ingoiò fino all'ultima goccia meticolosamente, apprestandosi poi a ripulirlo con attenzione utilizzando la lingua.

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Lexy
Short Story[COMPLETATA] Studentessa universitaria di giorno, stripper di notte. La vita di Lexy si divide tra due identità che preferisce tenere separate. Tutto sembra andare secondo i piani, almeno finchè qualcuno non scopre il suo segreto... ATTENZIONE. Scen...