«Signorina Thanaa[4], a cosa sta pensando?»
Hélene smise di fissare il liquido semitrasparente nella sua tazza e, sollevando lo sguardo, incrociò gli occhietti marroni di Etienne. «Devo trovare il modo di uccidere Senaire e devo farlo in fretta.» annunciò con il tono assonnato di chi si sta ancora svegliando «Se i sicari dei Tadarés entrassero in casa, potrebbero trovarti, e non ho voglia di dare spiegazioni circa il tuo cadavere.»
Il nano si sedette di fronte a lei. Quella era una delle stanze pensate per la servitù e l'unico spiraglio verso l'esterno era una piccola grata che si affacciava sull'edificio adiacente. «Sa già dove si trova Gundo'gan[5] in questo momento?»
«In un palazzo del centro.» rispose la ragazza intuendo che quello fosse l'ennesimo errore del giovane ingegnere. Suo zio le aveva spiegato che Etienne non era assolutamente in grado di ricordare i nomi delle persone e che finiva immancabilmente per usarne altri sbagliati, tuttavia non lo faceva apposta: forse la natura gli aveva giocato questo brutto scherzo per compensare il suo innato genio come inventore.
«Ho dato un'occhiata, e tutti gli ingressi sono piantonati da almeno due guardie, senza contare quelle che sicuramente pattuglieranno l'interno.» proseguì Hélene «Ho trovato anche la stanza dove dorme, ma è protetta da una barriera magica e credo sia impossibile forzarla senza destare l'attenzione degli uomini della sorveglianza.»
«Ed è riuscita a vederlo? Sehvenn[6], intendo.»
La ragazza fece un verso di stizza. «Sì, e questo mi fa ancora più rabbia! Era lì davanti a me che dormiva come bambino, con le Ali di Vento avrei potuto raggiungerlo in un attimo, e invece...»
Etienne la guardò stranito. «Ali di Vento? Intende il sistema di propulsione aerea?»
Hélene prese la tazza e fece spallucce. «Ali di Vento è più carino.»
Il nano rimase in pensieroso silenzio mentre la ragazza beveva un sorso di tè. «Va be', vada per Ali di Vento. Tornando a prima, può darmi qualche altra informazione sul posto dove dorme Bauer[7]? Ha detto che è riuscita a vederlo, dov'era in quel momento?»
«Sul tetto di un palazzo vicino, perché?»
Il giovane ingegnere sorrise. «Perché forse ho qualcosa che fa al caso suo. Quando ha finito il tè, venga nel laboratorio e glielo mostrerò.»
La ragazza annuì e lo osservò lasciare la stanza con aria stranamente allegra. Chissà cos'aveva in mente?
Il "laboratorio" era in realtà un'altra delle stanze della servitù, e Hélene aveva imposto ad Etienne di spostarsi lì per evitare che con uno dei suoi attrezzi potesse rovinare la pregiata scrivania del suo studio.
La ragazza evitò di calpestare un groviglio di tubi di diversa grandezza e si avvicinò al tavolo dove la aspettava l'ingegnere.
«Mia cara Bandiera Nera[8], le presento i miei ultimi capolavori: il fucile a canna lunga con rifrattore magico a spirale e le pallottole con sistema innesco-carica impacchettato.»
Hélene annuì con fare pensieroso. Poi scosse il capo. «Tu non ci sai proprio fare coi nomi...»
«Cerco di trovare nomi che spieghino le caratteristiche fondamentali delle mie invenzioni...»
«Spiegale, queste caratteristiche.»
«Con immenso piacere! Per cominciare, questa è una pallottola con sistema innesco-carica impacchettato.» affermò l'ingegnere prendendo il piccolo oggetto lungo neanche cinque centimetri «Il fatto che la pallottola abbia con sé sia l'innesco che la carica per spararla, riduce al minimo i tempi di ricarica e non c'è il problema di dosare la giusta quantità di esplosivo. È una trovata semplicissima in realtà, però funziona alla grande. Poi abbiamo il fucile...» Si trattava di un'arma di precisione a canna lunga, con tanto di mirino telescopico e numerosi altri congegni che Hélene non riuscì ad identificare. «Per cominciare, utilizza le pallottole con sistema innesco-carica impacchettato, inoltre non c'è bisogno che l'utilizzatore sia un mago perché è sufficiente premere questa levetta per attivare un piccolo catalizzatore che automaticamente innesca la carica. Il mirino ha un sistema di puntamento magico che aiuta a prendere la mira, e ho aggiunto un attacco per questo bipiede per stabilizzare il tiro, ma la cosa che più mi rende orgoglioso è un'altra: sono riuscito a fare in modo che la pallottola, scorrendo nella canna, si carichi di energia magica e quindi una volta uscita è in grado di attraversare una barriera magica senza venire fermata o deviata.»
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AoG - 1 - La Contessa di Genseldur [da revisionare]
FantasyHélene Castillon è la migliore assassina della città, della nazione e probabilmente del mondo intero. Ama le armi tanto quanto i vestiti eleganti, le scarpe, la biancheria intima costosa e i cosmetici, si ritiene una sicaria nob...