Capitolo 5 ~Reunions and sickbay.

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Era domenica mattina e tre rosse di stavano dirigendo verso il Lago Nero.
Il giorno prima, mentre erano sedute a studiare, Neve e Coco (il gufo di James, il nome lo aveva scelto Lily Luna quando aveva sette anni), erano planari portando una lettera ciascuno a Albus, Aeline, Lily e Lily Luna.
-Secondo voi perché hanno chiesto una riunione?- chiese Lily.
-Non ne ho idea, ma deve essere qualcosa di serio se hanno firmato entrambi e l'hanno messo così ravvicinata.- rispose Luna mentre correvano verso il luogo dell'incontro. Quando arrivarono video che James, Emma e Albus erano già lì.
-Bene, ora che ci siamo tutti iniziamo. Ricordate che nulla di quello che diciamo qui deve uscire, deve rimanere tra noi sei e basta. Chiaro?- chiese Emma e gli altri annuirono.
James iniziò a parlare.
-L'altro giorno, quando Al e Aeli facevano la ronda, ho portato loro del Succo di Zucca. Abbiamo parlato ma ad un certo punto è spuntato Filch. Aeli lo ha trattenuto visto che loro due erano autorizzati in quando prefetti a stare fuori. Nel frattempo Al mi nascondeva. Mi sono messo dietro ad una Statua e quando Filch si è avvicinato, per sbaglio ho aperto un passaggio segreto. Il punto è che sono comparso in un corridoio. Era strano, nero... ci ho portato Emma martedì e abbiamo sentito una strana energia... abbiamo deciso di riunirvi qui per mettervi al corrente.-
Nessuno parlò. Albus era pensieroso e poi disse:
-La Mappa?-
-Abbiamo controllato: non esiste.- disse Emma.
Di nuovo silenzio.
-Cosa facciamo?- chiese piano Lily.
-Non lo so Lils... l'energia in quel posto è negativa...-
-Non possiamo andare da un insegnante?-
-E chi ci crederebbe?-
-Longbottom?-
-Lo direbbero tutti ai nostri genitori... penseranno che vogliamo fare qualche casino.-
Annuirono tutti.
-Hai ragione, non possiamo.- disse Luna.
-E se andassimo tutti insieme, con la Mappa e il Mantello?- propose Albus.
-Possiamo controllare che cosa succede, vedere cosa c'è oltre quella porta...- disse Lily.
-Si, proviamo a fare così. Direi venerdì sera alle 21:00 davanti all'aula di Incantesimi.- disse James. Albus e Aeline parlarono un attimo a voce bassa, poi Albus parlò forte per farsi sentire da tutti.
-Noi chiederemo un cambio a Josie e Michael e faremo turno giovedì, sperando che siano d'accordo.-
-Bene, allora venerdì alle 21:00. Portate mantello e mappa. Ora noi andiamo.- disse Luna, poi si alzarono tutti.

Era lunedì mattina e Aeline, Albus e Rose erano a lezione di Difesa Contro Le Arti Oscure. Trovavano intrigante quella materia. I loro genitori dopotutto erano famosi proprio per essersi opposti alle Arti Oscure. Tutti nella scuola conoscevano la loro storia e i loro nomi e ogni anno tutti gli studenti nuovi spalancavano gli occhi quando vedevano i figli di quei maghi e quelle streghe in giro per i corridoi. A volte lo trovavano snervante.
La cosa che preferivano era il fatto che nessun insegnante avesse alcun tipo di occhio di riguardo o trattamento speciale per loro.
-Oggi studieremo gli Incantesimi Offensivi. L'incantesimo di cui vi parlerò serve a lanciare l'avversario in aria per poi farlo ricadere bruscamente a terra. Dopo avervi illustrato la formula e il movimento della bacchetta vi dividerò a coppie e vi eserciterete.- disse la professoressa McGonagall rigida come al solito. Era vestita con un semplice abito nero con un mantello e un capello a punta dello stesso colore.
-Prendete appunti adesso. Questo è un incantesimo utilizzabile nei duelli e gli effetti possono essere annullati con un semplice incantesimo di Anti-Levitazione o con la formula Liberacorpus. Questo incantesimo è di tipo Generico ed è di livello difficile. È necessaria una grande concentrazione e forza di volontà. Non lo impareremo quest'anno ma il prossimo, pertanto per garantire la vostra incolumità ora vi chiedo di prendere i vostri libri e portarli infondo all'aula. Poi alzatevi dai vostri posti.-
Aspettò che tutta la classe facesse come era stato detto loro e poi, con un colpo di bacchetta, fece scomparire tutto l'arredamento della stanza che venne sostituito con dei materassi su tutte le pareti. Le uniche cose che rimasero al loro posto furono la lavagna e i libri.
-Così evitiamo che ci sfugga il cadavere. Suvvia ragazzi, sto scherzando! Cogliete l'ironia, non permetterei mai che un mio studente ci lasciasse le penne per un Incantesimo Offensivo! Bene. La formula di questo incantesimo è la seguente: Alarte Ascenderai. Ora ve lo scrivo alla lavagna. Bene. Osservate molto attentamente il movimento. È un incantesimo molto complicato e richiede grande precisione e concentrazione.- disse prima di mitrare l'incantesimo alla classe.
-Dovete partire in posizione eretta, poi portate aventi il piede destro, o sinistro se siete mancini. Portate avanti il braccio della bacchetta in questo modo, dovete formare un angolo di 90 gradi tra il busto e il braccio. Avete capito? Ottimo. La bacchetta deve disegnare un cerchio di 365 gradi prima di puntare verso il bersaglio. Dopo aver fatto questi tre movimenti, dovete provare tutto insieme in questo modo.-
Mostrò ai ragazzi l'azione completa.
-Molto bene, spero abbiate fatto attenzione. Ora vi dividerò a coppie e passerò tra di voi per aiutarvi. Le coppie sono le seguenti, e non ci saranno cambiamenti: Rose Weasley e Savior, Potter e Patel, McKinnor e Oliver Jordan, White e Susan Jordan, Aeline Weasley e Malfoy...- e continuò a elencare.
Ad Aeline era caduta la mascella. Lei e Malfoy. Lei e Malfoy.
É uno scherzo, deve essere uno scherzo, andava tutto così bene, non lui vi prego. pensava.
Ma purtroppo era così. La McGonagall l'aveva appena messa in coppia con quel verme viscido.
-Sarà la lezione più lunga della mia vita.- disse a Rose, che rise.
-Tranquilla, guarda il lato positivo: potrai stenderlo.-
Ad Aeline quell'idea piacque particolarmente. Tutta compiaciuta andò dal cugino.
-Geloso, Al?- chiese.
-Si. Dovrei esserci io lì con lei, non quel Corvonero.- disse imbronciato.
-Beh, Arline Patel non è malaccio...-
-Lo so, ma io voglio Josie. Non me ne frega nulla delle altre.-
-Alla faccia della cotta Sevvy, tu sei innamorato a tutti gli effetti.- disse ridendo. Poi la McGonagall richiamò tutti all'attenzione e ogni studente si mise con il suo compagno.
-Weasley, era un po' che non ti parlavo... più o meno da quando questa estate mi hai tirato addosso il libro di Pozioni.- disse ghignando.
Aeline non rispose.
-Coraggio Weasley, non ignorarmi.-
-Non ti sto ignorando Malfoy, sto seguendo. Sono due cose ben diverse ed è evidente che ti sono entrambe estranee.- disse secca.
Il biondo tacque. Assomigliava a suo padre tanto quando Albus assomigliava a Harry. Capelli biondissimi, occhi dello stesso colore del ghiaccio, carnagione pallida e ghigno snervante. C'era da dire però che, da quando era diventato Battitore di Serpeverde, aveva un fisico che faceva fare alle ragazze della scuola pensieri non troppo casti. E tra queste ragazze c'era, ovviamente, anche Aeline Dora Weasley. Ovviamente non lo avrebbe mai ammesso neanche a sé stessa, figuriamoci a voce alta, ma Scorpius Malfoy era davvero un bel ragazzo.
La McGonagall aveva appena finito di fare le ultime informazioni sulla lezione.
-Bene ragazzi, iniziare pure. Mi raccomando: mirate alle gambe o alle spalle. Non in faccia né allo stomaco. Può essere molto pericola altrimenti, e non voglio nessuno in infermeria per qualche cosa di grave. Chiaro?-
-Si professoressa.- risposero in coro.
Aeline e Scorpius si guardarono.
-Vuoi iniziare tu, Malfoy?-
-Per avere una possibilità in meno di morire, Weasley? Subito.-
-Lo sai che non sono così presuntuosa da pensare che mi verrà tutto al primo colpo.-
Malfoy ghignò di nuovo, poi provò a lanciare l'incantesimo.
-Alarte Ascenderai!-
Non accadde nulla.
Tuttavia, Aeline avvertì una piccola pressione allo stinco destro, dove il ragazzo aveva mirato. Sorrise malandrina.
-Alarte Ascenderai!-
Nulla.
Andarono avanti per circa venti minuti poi, improvvisamente, Malfoy ci riuscì. Purtroppo, ci furono due problemi: Aeline era così sicura che non ci sarebbe riuscito che aveva abbassato la guardia e per lo stesso motivo di lei Malfoy aveva puntato a caso. Fatto sta che non mirò alle gambe, ma allo stomaco. Aeline volò in aria e quando ricadde per terra aveva le lacrime agli occhi. Non si muoveva e si era raggomitolata su se stessa tenendosi lo stomaco.
La McGonagall, dall'altra parte della stanza, aveva solo visto il ragazzo che ci riusciva.
-Ottimo Malfoy, cinque punti a Serpeverde.-
Ma Malfoy non ghignò come suo solito.
Stava guardando la ragazza ancora rannicchiata per terra in posizione fetale. Era pietrificato e, se possibile, ancora più pallido del solito.
-Scorp che hai... MALFOY!- urlò Albus correndo dalla cugina.
-MA SEI SCEMO!? Dieci punti in meno a Serpeverde, idiota.- continuò urlandogli contro.
Si inginocchiò accanto ad Aeline che nel frattempo era scossa dai singhiozzi. La fattura l'aveva presa in pieno stomaco e ora le faceva male anche solo respirare. Albus era chino su di lei e le scuoteva una spalla.
-Aeli, Aeli...-
Rose corse accanto ad Albus. Quando vide la cugina si girò lentamente verso Malfoy. Lo guardò qualche secondo, poi gli andò incontro con delle grandi falcate e gli tirò una sberla in piena faccia.
-Meriteresti molto più di questo, sei un essere spregevole.- sussurrò sprezzante. -Aspetta che lo vengano a sapere sua sorella e James.- disse poi sorridendo maligna.
-Signorina Weasley! Ti pare il caso di dare sfogo alla tua frustrazione schiaffeggiando un tuo compagno di classe?!- disse l'insegnante arrabbiata.
-Professoressa! Aeline!- urlò Susan. La McGonagall corse a farsi largo tra gli studenti che si erano accalcati, ma non riuscì a mandare via Albus.
-Malfoy, cosa non ti è chiaro nella frase non mirate allo stomaco? Ti rendi conto della gravità di quello che hai fatto!?-
Malfoy non riusciva a parlare, pietrificato come era. Non aveva sentito la sberla di Rose, gli occhi ancora puntati sulla ragazza per cui aveva una cotta da anni. Se aveva sperato di poterla conquistare dopo cinque anni, aveva rovinato tutto.
Albus stava guardando male l'amico mentre la McGonagall cercava di far sdraiare Aeline inutilmente. Le veniva da vomitare. Era come in trance. Sentiva la mano calda del cugino che si era spostata dalla sua spalla a sotto alla testa, sentiva i compagni preoccupati che parlavano tra di loro e riconobbe le voci di Rose, Arline e Josie. Sentiva anche la McGonagall che cercava di farla distendere, ma non ne aveva la forza.
-La lezione è finita, prendete le vostre cose e filate. Signorina Weasley, va a chiamare Madame Pomfrey, signorina Patel, il professor Flitwick. Malfoy, dopo deciderò la tua punizione. Potter, se vuoi puoi restare. Cosa non vi è entrato nel cervello di quello che ho appena detto? MUOVERSI!- urlò. Era fuori di sé. Susan si avvicinò a Scorpius portandolo fuori. Quando tutti furono usciti, Albus rilassò le spalle. Doveva calmarsi. Il suo migliore amico aveva appena steso sua cugina. Aveva paura che fosse grave.
-Non penso che sia grave, Albus. Non te la prendere con Scorpius però, okay? È il tuo migliore amico, e gli amici sono la cosa più preziosa che abbiamo.- disse guardando il ragazzo che continuava a fissare la cugina. Albus annuì piano. Un rumore di passi e la porta che si spalancava annunciò l'arrivo di Madame Pomfrey e del professor Flitwick.
-Minerva!- disse Flitwick quando fu sulla porta.
-Ha preso una fattura nello stomaco, ho provato a farla stendere ma non ci riesco.-
-Magari Filius può farla addormentare con quell'incantesimo che hai letto l'altro giorno, hai presente? Ne parlavamo dopo cena.-
Flitwick annuì.
-Certo, poi la portiamo in infermeria. Sarà meglio avvisare le signorine Emma e Lily Weasley. Potter, verrai con me. Non so dove potrebbero essere. Andiamo.-
Si attennero a quello che avevano detto e dieci minuti dopo Aeline era sdraiata su un letto dell'infermeria. Appena erano arrivate, Minerva McGonagall l'aveva fatta rinvenire e l'aveva aiutata a bere un intruglio di Madame Pomfrey.
Non riusciva a parlare. Quando le due donne le chiesero come stava, pensò che avrebbe vomitato nel giro di due secondi. Aveva un grande male alla bocca dello stomaco.
-Vedrai, signorina Weasley, una notte, massimo due, e ti rimetterai a pieno.- disse dolcemente Madame Pomfrey. Poi la porta dell'Infermeria si spalancò e due chiome rosse entrarono in tutta fretta.
-Aeli! Stai bene?- chiese Lily superando la sorella maggiore e sedendosi sul bordo del letto.
-Stai per vomitare.-
Quella di Emma non era una domanda, ma una constatazione. Immaginò di avere una faccia terribile. Annuì leggermente.
-Ragazze, ha bisogno di riposare. Potrete venire qui prima di cena e al massimo cinque minuti dopo, ma per le 21:30 tutte fuori, capito?-
-Si Madame Pomfrey.-
-Bene, ora andate.- disse gentilmente la McGonagall accompagnando fuori le due sorelle. Poi la donna rimasta si avvicinò ad Aeline e le diede qualcosa da bere. Tempo un minuto e lei stava dormendo.

Éméline Potter: The New GenerationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora