CAPITOLO 1

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Era difficile per Anna tornare ogni estate a Roma.
Passare le vacanze con sua madre da un paio di anni le pareva una costrizione infinitamente estenuante; Finiva sempre col sentirsi un peso, e di troppo, anche fra le mura della sua cameretta.

Non aveva molti problemi con se stessa, ma sua madre a volte rendeva tutto più difficile.
E quell'estate, dal risvolto sorprendete, le sembrava esser peggio di qualsiasi altra mai vissuta. Il risvolto sarebbe stato sì, sorprendente, ma lei questo ancora non lo sapeva.

Era opprimente per lei tornare in quella casa dove aveva visto passarle davanti agli occhi diversi momenti felici ed altri invece meno gioiosi come i litigi con le amiche o i ricordi dei resti del suo cuoricino infranto dal primo fidanzatino, e tutte quelle normalità della prima fase adolescenziale. 

Non era tanto essere tornata senza alcuna minima voglia di farlo, era il pensiero che i mesi caldi e afosi che iniziavano a farsi sentire con la fine della scuola, l'avrebbe costretta a vivere per un tempo indeterminato, con le persone che più non sopportava. 
O meglio, solo le ultime 3 settimane di agosto.

< Anna sbrigati su e non tenere quel muso lungo! > la rimproverò sua madre come se fosse ancora una bambina. Non lo era, stava crescendo, e lentamente diventava donna.
< Sandro ci sta aspettando >

Sandro; Sua madre sembrava non conoscere altro nome al di fuori di quello, ma come biasimarla. Da un paio di anni era diventato la sua priorità. Un cimelio prezioso, da custodire come una vecchia reliquia in un museo.

Era il suo compagno di vita a tutti gli effetti e questo comprendeva anche i suoi figli.
Anna odiava le persone in generale, se non altro era quello che le piaceva dire in giro, per il semplice fatto che non amava molto fare amicizia.
In quella famiglia, non le andava particolarmente a genio Niccolò, ma forse anche questo era quello che preferiva dire a se stessa.

L'ultimo dei tre figli di Sandro era un punto debole. Con gli altri andava pressoché d'accordo, ma lui la infastidiva e lei faceva lo stesso causando reazioni inaspettate fra i due, portandoli sulla giusta strada per stupidi battibecchi.
Però, se c'era qualcosa che Niccolò aveva, era quella voglia matta di scoprire tutto ciò che si trovava nella vita di Anna. Un'insensata curiosità che portava i due a condividere momenti speciali e unici.

< Sai quanto io ci tenga a questa vacanza > continuò a parlare sua madre con disinvoltura, ma Anna non sembrava condividere le sue parole e si infilò gli auricolari nelle orecchie.

 Cercò della buona musica all'interno della sua playlist che, in qualsiasi modo, sarebbe stata sicuramente più consolatrice di sua madre.


< Lo so, hai diciannove anni, è agosto e vorresti andare a divertir... >
Le sue parole volarono al vento, cancellate dal forte timbro di Fabrizio Moro che aveva appena iniziato a colorare di mille sfumature la mente di Anna con la sua voce rauca, ma calda. Continuò così il viaggio, gli occhi chiusi e il vento fra i capelli.

Sua madre Luisa le tolse stancamente una cuffietta.
Anna aveva sentito la macchina fermarsi, ma sperava di aspettare fuori il resto della "Famiglia". La donna sembrava piuttosto dispiaciuta per il comportamento di sua figlia.
E' vero, non erano mai andate d'accordo in tutto e per tutto, ma adesso che la sua vita tornava ad essere felice, le se sembrava che Anna cercasse di distruggerla nuovamente.

Sapete, a volte i nostri desideri ci sfuggono tra le mani, altre siamo noi stessi a lasciarli andare e questo era il caso di Luisa. 
Non vi è mai capitato di volere qualcosa così fortemente, ma ad un passo da essa, dover rinunciare ad ottenerla? Ecco, non auguro che vi accada mai, ma a Luisa è successo proprio questo e avendo nuovamente fra le dita la felicità, la sua intenzione era quella di non lasciarla più sfuggire. 
Anche se questo significava pensare egoisticamente.

Le farfalle sbocciano come i fiori | ULTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora