2. Dannazione Jackson

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"La notte scorsa è stato rinvenuto il cadavere della quinta vittima, purtroppo non l'abbiamo ancora identificata, ma se ne occuperà la squadra del detective Ladonna. Passiamo ai testimoni..." La voce del detective a capo delle operazioni McKenzie suonava in modo diverso la mattina presto, era assonato, annoiato, sembrava quasi non volesse essere lì, come tutti d'altronde, non c'era uomo o donna nella sala conferenze che in quel momento non desiderasse essere dalla sua famiglia, o almeno da tutt'altra parte.

"Devi smetterla." sussurrò Page inclinando la testa rotonda leggermente verso Jackson.

"Cosa?" chiese ingenuamente l'altro, conoscendo già la risposta.

"Casa Blake, lei non tornerà, oramai è andata, e tu non puoi farci nulla."

Tre mesi fa, Caroline Blake, ventitré anni era scomparsa dalla sua villa in campagna, nonostante la famiglia avesse sporto denunce su denunce, nessuno si interessò al suo caso, perché c'era lui sotto i riflettori dell'ufficio del Bureau, "il macellaio delle vergini" Jackson non capiva il perché di quell'appellativo, ma alla fine era solo un nome niente di importante. C'era però un altro motivo per cui il giovane era l'unico interessato al suo caso, avevano iniziato ad uscire insieme, lei era una bellissima ragazza, semplice, simpatica, intelligente e poi i suoi capelli, quelli erano il punto debole di Dylan, lo facevano impazzire; Jackson aveva il sospetto che potesse essere stata rapita per colpa sua, molto spesso le aveva parlato delle sue indagini, anche se non avrebbe dovuto dato il lavoro che svolgeva, ed era convinto di averle rivelato qualche dettaglio di troppo, ci stava male ogni volta che quest'idea si insinuava nella sua testa, come poteva essere stato così ingenuo?

"Squadra quattro, a voi voglio assegnare un nuovo compito, oltre ad esaminare gli indizi sul campo dovrete creare un profilo psicologico del nostro uomo, perfetto, credo che qui abbiamo finito, ci sono domande?" McKenzie non si disturbò nemmeno a controllare la sala, nessuno faceva mai domande dopo le sue direttive, era sempre molto chiaro e coinciso quando parlava. Il detective Page era a capo della squadra quattro, a cui appartenevano anche Jackson, due agenti ed una donna, una psicologa in veste di consulente, lavorava per l'FBI da un paio di anni, comunque da prima che Dylan arrivasse al Bureau. Il giovane si era sempre chiesto come possano aver coinvolto una "matricola" come lui in operazioni importanti come quella, Page sosteneva per mancanza di personale, MCKenzie non si era nemmeno disturbato a rispondere ala sua domanda, era sempre freddo, con quel suo aspetto austero, i capelli praticamente assenti e i baffi ben curati.

"Hai sentito ragazzo? ci hanno dato il doppio del lavoro, non sarà mica perché abbiamo te e la strizza cervelli in squadra?." disse Page terminando il suo commento con una sonora risata "Non mi piace studiare i criminali, e di certo non è colpa mia.." replicò Jackson visibilmente offeso, non era un animale da gabbia, aveva bisogno di adrenalina, stimoli, andava pazzo per la caccia all'uomo erano il suo carburante, creare un profilo psicologico non era proprio il suo forte. Rick rise, e poi guardò Dylan come per dire "tieniti al tuo posto", aveva ragione, Jackson odiava ammetterlo.

Dopo poco la squadra quattro si trovò radunata nella stanza conferenze che il Bureau aveva permesso loro di utilizzare; era ampia, luminosa, occupata per gran parte da un enorme tavolo in legno, con più sedie da ufficio intorno, vicino la porta c'era una grande lavagna bianca piena di appunti e note su post-it, tutti riguardanti il caso che stavano seguendo da mesi, sei per la precisione. Page era seduto a capotavola, davanti ad un grosso fascicolo aperto, doveva essere la lista di criminali che erano stati rilasciati negli ultimi dieci anni dopo aver commesso crimini violenti; alla sua destra si trovava Dylan, era seduto in modo composto con giacca poggiata sulla spalliera, i piedi fissi a terra e gli occhi attenti ad ogni movimento dei suoi colleghi, si può dire che il ragazzo non guardasse le persone, lui le studiava. Alla sinistra di Page, esattamente di fronte a Jackson c'era la strizzacervelli, Anne Marie Collins, in tutta la sua serietà, era una perfetta stronza, ma aveva il suo fascino, alcuni suoi colleghi le avevano fatto delle avance, lei aveva rifiutato, li considerava imprevisti di una donna in un mondo lavorativo composto solo, o almeno per la maggior parte da uomini. Ai lati della lavagna invece, in piedi e dritti come due tronchi d'albero c'erano i due agenti più esperti del Bureau in questo campo, Paul Morrison e Russell Bennet; erano uno l'opposto dell'altro, il primo, alto e magrolino, non aveva l'aria di un poliziotto, probabilmente non era mai uscito dal suo ufficio; Bennet invece era un tipo più "tosto" nonostante l'altezza, aveva una massa muscolare notevole e tutti erano conviti che se avesse voluto, avrebbe potuto uccidere chiunque a mani nude, lo definivano "il nano arrabbiato" a causa del suo carattere particolare. "Diamoci una mossa Morrison!" Page incitò il collega con poca delicatezza, non poteva vederlo, non lo sopportava, Jackson l'aveva sempre saputo, se ne era accorto durante un'operazione sotto copertura, a causa dei loro litigi avevano rischiato di far saltare tutto. Rick lo definiva come un "fortunato figlio di puttana" perché a quanto pareva era il preferito del grande capo, al contrario di Page.

"Allora, sarebbe opportuno riassumere la situazione.." disse schiarendosi la gola il povero Paul rivolgendo poi uno sguardo di disprezzo verso Rick e subito a Bennet, che si tirò tutto sù, gonfiò il petto come un gallo e poi fu pronto a parlare.

"All'incirca sei mesi fa.." iniziò Russell mentre cammina facendo avanti e dietro, proprio davanti alla lavagna "..è stato ritrovato il corpo smembrato e martoriato della ventitreenne Jhoanna Gray, in un canale di scolo; il 6 gennaio abbiamo poi ritrovato Emily Campbell, stessa storia, posto diverso, lei si trovava 15km a nord della sua abitazione, in una discarica; il 14 febbraio, Dorion Chabelle e Hanna Clarkson; ieri, 28 maggio, è stato ritrovato il cadavere fatto a pezzi di una giovane donna, non ancora identificata, la scientifica sta lavorando alla ricostruzione del suo volto." mentre parlava indicava diligentemente le foto dei poveri corpi, a Jackson vennero in mente i due corpi che aveva visto sulle scene del crimine, la quinta e Dorion, era stato orribile, aveva gli incubi ogni notte, non riusciva a chiudere occhio da settimane, e ogni volta che lo faceva, riaffioravano le immagini terrificanti dei corpi di quelle povere donne. In quel momento Jackson si convinse ancora di più di dover porre fine a quella carneficina, doveva catturare quell'uomo, oramai viveva solo per quello.

"Grazie Bennet, Jackson, il suo modus operandi?" la psichiatra prese inaspettatamente la parola e si rivolse al giovane detective con aria superficiale, lei sapeva la risposta, voleva solo metterlo alla prova, Anne era affascinata da Dylan, era certa che lui era come lei, si assomigliavano in tutto, nei modi di fare, nei comportamenti, nel modo in cui si approcciavano al lavoro e alle altre persone, ma non sarebbero mai andati d'accordo. "Rapisce le vittime, le tortura psicologicamente come possiamo vedere dalle ferite auto inferte sul polso di alcune, e fisicamente con strumenti che probabilmente si diletta a costruire da solo; quando si è stufato di loro, le impicca, le fa a pezzi, le porta ogni volta in un posto diverso e le abbandona ricomponendo in modo macabro i loro corpi." rispose preparato Jackson senza mai distogliere lo sguardo dagli occhi di ghiaccio della Collins che non battè neanche ciglio, in quel momento tutti li stavano fissando, Page è sempre stato convinto che quei due sarebbero stati benissimo insieme, dopotutto non si relazionavano molto con gli altri e poi erano molto simili.

"Sappiamo quindi che uno dei suoi obbiettivi é quello di distruggerle fisicamente e psicologicamente, colpisce solo giovani donne, quindi potrebbe essere un sociopatico che ha sviluppato un'ossessione per una ragazza, questa lo ha rifiutato ed in lui è scattata una furia omicida, purtroppo non ci sono collegamenti tra le vittime." aggiunse la strizzacervelli mentre giocherellava fastidiosamente con una penna, Jackson fissava il movimento leggiadro della donna mentre faceva girare la biro, sempre più velocemente.

"è uguale a tutti gli altri stronzi che uccidono!" replicò Page con aria irritata, lui era uno della vecchia scuola e non faceva nulla per nasconderlo, quando ancora non esistevano i Profiler, uno uccideva perché era pazzo, non era normale, ma adesso ci sono motivazioni ben più precise che spingono un omicida seriale ad uccidere regolarmente.

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