E fosse stato vero? Se avessi detto sì alla persona sbagliata? Se avessi sbagliato a concedere questo tempo a Sasha al posto che a Meredith?
Al posto di dormire continuavo a farmi quelle tre domande.
Al posto dei sogni, degli incubo o del soffitto vedevo il volto di Meredith che guardava affranta me e Sasha che dicevamo a Marika la bella notizia.
Una notizia che la fece felice.
Provai a leggere, dopo un po' di ore passate ad annegare nel senso di colpa.
Ma le parole davanti ai miei occhi ballavano fino a formare altri concetti.
I quali aumentavano il senso di colpa che mi logorava.
Decisi che stare a letto un'altra notte senza dormire sarebbe stato inutile.
Lentamente buttai le gambe fuori dal letto e uscii dalla mia cella.
Tutto era buio, silenzioso.
Da qualche parte si sentivano i passi e i sussurri di una guardia.
Girovagai un po' senza meta facendo di tutto per non incontrare nessuna guardia.
Dovetti nascondermi un paio di volte ma in un attimo arrivai alla cella a cui non sapevo di essere diretta.
Sasha era sopra le coperte, sveglia a guardare il soffitto.
La sua compagna di cella dormiva e il suo lieve russare me lo confermò rassicurandomi.
Mi notò in un attimo.
"Lay che ci fai qui?"
Mi morsi un labbro e, non sapendole dare una risposta,e sussurrai di seguirmi.
Lo fece, un po' incuriosita, un po' confusa, camminò in fretta dietro di me in modo da raggiungere il mio obiettivo il prima possibile.
La biblioteca.
Appena vidi le porte sentii il freddo che si gelava lentamente.
E se fossero state chiuse?
Proseguii nonostante i dubbi.
Fortunatamente le porte si aprirono e si richiusero dietro di noi poco prima che arrivasse la guardia di ronda.
Ridacchiammo un po' per il rischio corso.
"Quindi che ci facciamo qui?" Sussurrò Sasha.
Le presi la mano e la portai al mio nascondiglio.
Non ero tornata dietro a quello scaffale da quando ci sono andata con Meredith. Ogni volta che mi ci avvicinavo il ricordo delle nostre pelli unite mi tornava in mente facendomi sentire un vero dolore.
Volevo creare un nuovo ricordo, in modo da dimenticare in parte quell'evento. La feci stendere piano, non come con Meredith.
Mi misi tra le sue braccia, i nostri corpi si incastonavano in una maniera strana. Non era come quando andavo a letto con Mike e non era come quel pomeriggio con Meredith. Con la testa sul suo petto potevo sentire ogni suo battito. Se avessi provato a contarli avrei di certo perso il conto in fretta.
Iniziava ad accarezzarmi la vita con il braccio con cui mi circondava. Mi avvicinai ancora di più a lei come con l'intenzione di diventare un tutt'uno. Non accadeva, tra noi restava una distanza incolmabile.
Mi feci avanti baciandole il collo dove avevo appoggiato la testa. Sasha si lasciò scappare un leggerissimo gemito di approvazione. Lasciai sfogare la mia fame cercando le sue labbra. Appena le trovai ci sciogliemmo in un lungo bacio. Più reale del primo, più appassionato ma da parte mia, molto più disperato.
Mi ritrovai a paragonare quelle labbra alle labbra di Meredith. Stufa di quei continui paragoni cercai di zittire la mia mente cercando con le mani della pelle da accarezzare. Dovetti cercare un po' prima di scontrarmi con i suoi fianchi.
Provai a cercare altri punti ma Sasha mi bloccò. Mi tirai indietro. "Ho sbagliato qualcosa?" lei scosse lievemente la testa prima di spiegare "Bambolina sono io che conduco il gioco va bene?"
Confusa da quello strano nomignolo annuii. In un attimo Sasha cambiò posizione in modo da trovarsi sopra di me. "Non pensavo avresti mai voluto fare certe cose" La guardai confusa sbuffò prima di proseguire "Pensavo fossi etero"
Questa affermazione mi lasciò ancora più confusa, avrei voluto dirle che Meredith aveva sconvolto la mia vita in un modo che mai avrei immaginato stando con Mike. Ma non era la cosa giusta da dire, Pensai in fretta ad una giustificazione. Qualcosa che non fosse assolutamente la verità.
"Forse mi hai fatto cambiare idea" la mia ragazza, perché questo era, sorrise compiaciuta abbassandosi verso di me per baciarmi ancora.
Mi feci baciare con tutta la passione che aveva in corpo. Fu poi il suo turno di insinuarsi sotto i miei vestiti alla ricerca della pelle.
Appena la trovò non aspettò un secondo. Facemmo l'amore per tutta la notte. Mille cosa andarono diversamente rispetto a come andò con Meredith.
Sasha fu l'unica, usando le sue parole, a gestire il gioco. Non come con Meredith dove i ruoli si erano invertiti varie volte. Il suo modo di fare, di toccarmi e baciarmi era molto specifico. Era il modo di qualcuno che ama. Non sapevo quanto una persona ci mettesse ad innamorarsi. Non ricordavo quando e come mi innamorai di Mike.
Ma non credetti alle mie orecchie quando Sasha, abbracciando il mio corpo vestito solo di leggero sudore, mi disse quelle due parole magiche che hanno il potere di rovinare tutto o di trasformarlo in un sogno.
"ti amo" lo disse spontaneamente come se fosse la cosa più giusta, normale ed ovvia del mondo. Non riuscii a mentirle così, in risposta, la baciai.
Forse fu una mossa azzardata perché accesi un barlume di voglia che Sasha voleva sfogare "Posso?" me lo chiese ingenuamente come se non avesse una mano tra le mie gambe.
Risi chiedendomi se con i suoi modi di fare sarebbe riuscita a farmi innamorare di lei, trovai le parole giuste da dire "Amore, fammi vedere il Paradiso"
Si leccò le labbra prima di ricominciare a fare l'amore.
Fu, per un motivo inspiegabile, più bello della prima volta, la mia mente era sgombra e potei concentrarmi su quelle meravigliose sensazioni che mi dava.
Una volta finito ci rivestimmo e sgattaiolammo fuori. Per fortuna notammo che non avevano ancora fatto la conta mattutina così potevamo sgattaiolare nelle nostre celle così come eravamo uscite.
Andai a colazione timorosa, se Sasha avesse parlato con Marika prima di me? Non capivo perché l'idea mi terrorizzava tanto.
Quando arrivai al mio tavolo Marika era occupata con una rissa, tentava di calmare due detenute ce si minacciavano con armi rudimentali. Non sembravano calmarsi e questo voleva dire o che sarebbe stata molto occupata a lungo o che sarebbero intervenute le guardie.
Sasha arrivò non molto dopo di me e si sedette al mio fianco.
Mi diede un bacio che mi lasciò lievemente sorpresa. "Ti sei ripresa in fretta dalla nostra avventura" risi
"Sì dai, abbastanza. Tu sei pronta per il tuo primo giorno di lavoro?" Annuì decisamente convinta. Risi di nuovo, era piacevole non pensare alle cose brutte, con lei era facile.
Iniziammo la colazione guardando Marika che convinceva le detenute a calmarsi. Notai che Sasha era destrimana. Io ero mancina così mi prese la mano che non stavo usando.
Al contatto sperai di sentire qualcosa di speciale ma non accadde.
In fondo non mi aspettavo nulla di diverso, non era Meredith.
Finalmente Marika si liberò e venne a fare colazione con noi.
La prima cosa che notò fu il mio aspetto.
"Lay non dirmi che sei stata sveglia tutta la notte! Che cosa hai letto questa volta?"
Sasha rise e anche io dopo un attimo la seguii.
"Mi sono persa qualcosa?" Annuimmo. "Ci siamo divertite un po' in biblioteca"
Marika restò a bocca aperta.
"Ma wow. Non pensavo ci sareste arrivate così in fretta, Lay devi raccontarmi tutto."
Risi "Non qui, va bene?"
Acconsentì a vederci dopo il turno in biblioteca.
Finimmo la colazione con calma e quando ci alzammo per andarcene Marika non trattenne un commento "Dovete lavorare, ricordatelo"
Ridemmo andando verso la biblioteca.
L'ultima cosa che vidi prima di dirigermi nel corridoio fu Meredith che mi guardava con odio.
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Dopo la colpa
RandomUn crimine. Un colpevole. Due persone che non ricordavo di essersi già conosciute.