8. A testa alta, o quasi

104 5 0
                                    

La mattina dopo mi risvegliai con Kirishima che mi fissava sorridente.

Satomi: "Buongiorno, se continui a fissarmi così mi spaventi"

dissi ridacchiando rumorosamente, strippicciando i miei occhi.

Kirishima: "Oh ehm, scusa, dai alzati andiamo a fare colazione"

Rispose arrossando leggermente sulle gote, saltando poi dal letto e trascinandomi con sé.
In cucina c'erano già quasi tutti svegli, chi preparava la colazione e chi a pulire il casino lasciato la sera prima. Io mi misi accanto a Momo, servendo le colazioni rispettive.
Dopo poco eravamo tutti a tavola, ridevamo e scherzavamo, raccontandoci i sogni fatti durante la notte. Finimmo poi di mangiare, e mettemmo le stoviglie nella grande lavastoviglie di Momo.
Andai nella camera per cambiarmi, seguita da alcune delle ragazze.
Per passare le ultime ore assieme, decidemmo a turni di giocare alla Playstation. Io capitai contro Izuku, e poverino lo stavo battendo.

Izuku: "Dannazione Satomi sei bravissima, ma come fai? Wow!"
Satomi: "Ho passato tanto tempo a casa di mia cugina che ha una console, tanto allenamento"

Suonò il campanello e Momo andò ad aprire accompagnata da alcuni dei compagni.

Mitsuki: "Ciao, siamo qui per riprendere Katsuki"

Momo rimase stupita, chiuse la porta e corse da me.

Momo: "Satomi, Satomi! Alla porta c'è la signora di ieri, ma come fa a sapere la via di casa mia?! Ci ha seguite?"

La porta continuò a suonare e Mitsuki iniziò ad urlare di aprirle la dannata porta. Origliando la nostra conversazione, con la grazia ed eleganza arrivò Katsuki.

Katsuki: "La signora è mia madre, è una rompipalle, valle ad aprire..altrimenti sfonda la porta."

Momo deglutì e andò nuovamente ad aprire la porta alla madre di Katsuki. La seguii, un po' in lontananza. Momo rimase stranita, ora non c'erano più solo i genitori di lui, ma anche altre due persone molto giovani. Non riuscivo a riconoscerle.

Momo: "Ehm, Katsuki non ci hai mai detto che avessi dei cugini"
Katsuki: "EH?! Cugini? impossibile abitano in un'altra città."

Merda, erano i miei genitori.
La classe incuriosita si avvicinò.
Intervenii.

Satomi: "Ma no Momo loro sono i miei genitori"

Ridacchiai nervosa.
La classe rimase a bocca aperta, non volevano crederci. Effettivamente i miei sembrano molto giovani per la loro età.
Ora che ci pensavo, perché i miei genitori erano con quelli di Katsuki?

Satomi: "Mamma, Papà, come mai siete venuti con questi signori?"
Mamma: " Beh non sapevamo che foste in classe insieme e ci siamo ritrovati qui adesso! Satomi dovresti chiedere scusa a Mitsuki per essere stata scortese con lei. Hai passato anni a casa di Katsuki e magicamente ti sei scordata tutto?"

In quel momento tutti guardarono me e Katsuki con volto interrogativo, Ochako mi fulminò.

Tsuyu: "Ma satomi..ci avevi che non conoscevi Katsuki"
Todoroki: "quindi siete una sotto specie di cugini..?"

Katsuki tremava dalla rabbia e dall'imbarazzo, io sudavo freddo e avevo il respiro pesante.

Satomi: "Nono giuro! Non l'ho mai visto in vita mia, e non siamo nemmeno cugini!"
Katsuki : "Ha ragione la stramba, mai vista."

Mia madre e Mitsuki risero leggermente. Le fulminai, speravo col cuore che non aprissero bocca.

Mitsuki: "Ma è uno scherzo? Siete stati fidanzati due anni e fate finta di non conoscervi? Bah. Forza Katsuki andiamo"

Merda.
La classe voltò il proprio sguardo verso Ochako. Era rimasta imbambolata. Scappò in lacrime dall'altra parte della casa, Katsuki la inseguì dopo aver insultato sua madre.
Presi le mie cose, non guardai in faccia nessuno ed andai via.
Ecco qui la mia fine.
Tornata a casa mio padre mi fece un cazziatone assurdo, continuava a ripetermi di aver messo in imbarazzo la famiglia di Katsuki.
Corsi in camera mia piangendo, mi sdraiai sul letto e fissai il soffitto.
Perché tra tutti proprio a me.
Ma che avevo fatto di male.
Sentii bussare alla porta e mi portai un cuscino sul viso.

Mamma: "Sat, posso entrare?"

Non feci in tempo a rispondere che lei entrò.

Mamma: "Mi spieghi perché non mi hai detto che avevi Bakugou in classe?"

Non risposi, scoppiai solo a piangere dalla frustrazione.

Mamma: "Satomi, alza quel bellissimo visino che ho creato e guardami, può succedere. Ora fai un bel respiro e racconta."

Presi un bel respiro e raccontai tutto, infine era mia madre, era come una migliore amica, dovevo farlo.

Satomi: "Non ti ho voluto dire niente, perché non avevo ancora realizzato, e poi anche perché la classe non sapeva niente, era stata una decisione nostra di fare finta di niente e non proferire parola.."
Mamma: "come mai?"
Satomi: "avevamo paura di creare dei drammi, gelosie, antipatie eccetera"

Mia madre annuì accarezzandomi i capelli, io mi calmai ed asciugai le lacrime con la manica del giacchetto.

Satomi: "Mamma, ci voglio più tornare in quella classe, nella scuola, non voglio vederlo di nuovo.."
Mamma: "amore di mamma, perché vuoi abbandonare il tuo sogno, solo per lui? Devi continuare a testa alta, senza nessuno di mezzo. Dovrai solo accettare questa situazione e andare avanti, magari..incontralo per chiarire nuovamente."

Fissai mia madre, mi fece un dolce sorriso, annuii.
In fondo non aveva torto, dovevo solo farmi coraggio, però non ci riuscivo.
Avevo questa cosa che mi bloccava, non mi faceva andare avanti, forse lo amo ancora...

Mamma: "Ora fatti più presentabile, per scusarci tua padre a invitato i genitori e Katsuki a cena da noi, almeno potete chiarire"
Satomi: "ma mamma-"
Mamma: "non dire ma, ora vatti a preparare, io finisco la cena, a dopo"

Mi diede un bacio sulla fronte e andò di sotto nella cucina chiudendo la porta.
Cazzo.
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
Preparate i fazzoletti che il prossimo capitolo, credo, farà piangere.
Ci sarà il famoso confronto tra lei e Katsuki dove succederanno cose.
Spero vi sia piaciuto e alla prossima.
- Sami

They Don't Know About Us - Katsuki Bakugou FanficDove le storie prendono vita. Scoprilo ora