Capitolo terzo: Maya

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CAPITOLO 3:              MAYA

Mi svegliai all’improvviso poiché qualcuno bussava alla porta della capanna. Magari era Keendel.

Accanto a me, il posto di Myda era vuoto. Era già sparito di prima mattina.

Dovetti guardarmi un po’ in giro e riordinare la mente prima di rendermi conto che oggi era il giorno che tanto avevo aspettato. 

Appena pensai al matrimonio, mi si formò un nodo allo stomaco, il che mi succedeva tutte le volte che dovevo fare qualcosa di importante. Dovetti fare un respiro molto, molto profondo per cercare di mantenere la calma.

Bussarono ancora e mi alzai.

Guasta momenti di relax!, urlò la mia vocina interiore.

La vestaglia leggera mi svolazzava intorno mentre mi dirigevo verso la porta.

Riscontrai una certa somiglianza con una dama fantasma. Risi all’idea che pensavo cose strane proprio quel giorno. 

Inspirai profondamente e immaginai che mi sarei dovuta aspettare degli uragani che stavano per mettere a soqquadro la capanna. Aprii.

“BUON GIORNO MAYA!!!” urlò Merey, seguita a ruota da Tayla, la ragazza che provvedeva ad addomesticare i miei capelli. 

“Sei pronta al grande evento?” mi chiese quest’ultima, poggiando il cestino che conteneva tutto il necessario a farmi l’acconciatura.

“Si, si, certo che lo è!” le rispose saltellando Aranel. 

Aranel aveva un sorrisetto davvero abbagliante quel giorno, era emozionata anche più di me. Ad ogni suo passo, i capelli leggermente a boccoli le oscillavano dall’una e l’altra parte. Come sempre, indossava la sua pulitissima tunichetta verde come il colore del suo Ishna.

“Aranel, non essere scortese..” la ammonì Elyn, un’ amica che avevo conosciuto nel bel mezzo della guerra contro Elros e che consideravo una delle più care perché era sempre pronta a sostenermi.Avevamo legato moltissimo in quest’ultimo periodo.  I suoi capelli neri a caschetto erano lucidissimi, merito di un particolare olio alle erbe. I suoi occhi del colore dell’oro spiccavano sul viso dai lineamenti sottili e dall’incarnato pallido.

Elyn era già madre, secondo le tradizioni Ishna, di una bambina stupenda: Nayral.

Il suo Ishna non sapevo chi fosse e non glielo avrei domandato, in fondo non erano affari miei.

“Aspettatemi!” gridò una voce fuori dalla porta, così aspettammo quei pochi secondi, giusto il tempo di vedere Larey entrare di fretta per poi chiudersi la porta alle spalle. 

Chissà quanto aveva corso!

Aveva i capelli tutti scombinati, le guance arrossate e il fiatone. Cercò di riprendere fiato facendo lunghi respiri. Le diedi un bicchiere d’acqua che bevve pian piano. 

“Le stavo per dimenticare ma le ho prese” disse quando riuscì a parlare e mi porse un pacchettino dalla confezione bianca. 

Merey nemmeno mi diede il tempo di vederlo che me lo strappò dalle mani. 

“Ah-Ah! Maya, non puoi aprire questo pacchettino adesso!” mi ammonì mentre Aranel faceva “no” con la testa.

“Ma… ma… insomma!” dissi infastidita, non tanto perché Merey aveva preso il pacchetto ma perché avevano turbato la mia quiete personale di prima mattina. “Vi rendete conto che praticamente mi avete buttata giù dal letto e che è prima mattina?” gli chiesi, mettendomi a braccia conserte. 

Mi sentivo stordita e il matrimonio non era neanche cominciato. 

Adoravo le ragazze ma vederle fresche e cariche mentre io faticavo a rimanere con gli occhi aperti mi deprimeva. Sembravano uragani impazziti, erano tutte elettrizzate.

Ishna- MetamorfosiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora