Capitolo 10: Maya

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Se il giardino era stupendo, la casa da fuori era meravigliosa. Era completamente rifatta e mi piacque molto. Si ergeva su due piani ed il piano superiore era coperto da un bel tetto di palme e paglia. Prima della porta del piano inferiore vi erano due colonne completamente avvolte dall'edera rampicante che cresceva rigogliosa e compatta. Accanto alla porta, vi erano dei vasi traboccanti di fiori che prendevano l'ombra del porticato.

Entrammo a casa.

Da subito si entrava in un ampia stanza che era il soggiorno dove Myda aveva messo il solito tavolo di legno che mi piaceva tanto, l'armadio per le stoviglie pulite e per i panni e, su delle mensole di legno alle pareti, vi erano delle maschere di legno dipinte, qualche medaglione (probabilmente un trofeo di una gara) e una mia piuma rosso fuoco. Vi era un bel caminetto in fondo alla stanza.

A destra di quella stanza vi era la cucina munita di un bel tavolo in pietra, tutti gli attrezzi da cucina sistemati negli appositi stipiti e le provviste al loro posto. C'era anche un rudimentale lavabo.

A sinistra, invece, vi era quello che nel mondo umano viene considerato un bagno anche se la stanza aveva soltanto moltissime brocche di varie dimensioni dove era contenuta l'acqua e al centro una vasca ovale in pietra dove potersi pulire.

"Sicuramente è molto più di quello che mi aspettavo." dissi a Myda guardando meravigliata in giro.

"E' la nostra casa, dev'essere perfetta. E'meglio che andiamo al piano di sopra e che guardi tu stessa." mi diede un bacio sulle labbra. "non voglio rovinarti la sorpresa."

Feci come mi aveva detto. Accanto alla porta interna, vi era una scaletta che conduceva al piano superiore.

Mi ritrovai subito davanti al nostro bellissimo letto pieno di soffici coperte di cotone e di pelle con avente ai piedi il cassettone a cui Myda teneva tanto. Sui comodini di legno c'erano le mie candele preferite alla vaniglia ma erano spente. Presto si sarebbero consumate. Dal lato del letto di Myda vi era un altro cassettone più piccolo e più chiaro di quello suo e mi spiegò che serviva per metterci dentro tutta la mia roba.

Con mia grande sorpresa invece, dalla mia parte del letto vi era un minuscolo lettino a dondolo ricavato da un tronco cavo, imbottito di copertine azzurre. Sulla testata, era incisa una foglia, simbolo della terra e una goccia, simbolo dell'acqua, per augurare vita lunga e serena.

Ancora però non riuscivo a immaginare in quel lettino nostro figlio.

Si poteva accedere anche alla stanza adiacente che era vuota come pure la stanza successiva.

"Qui andrebbero messi i letti del bambino e, se ne avremo altri, dei suoi fratellini oppure una stanza potresti trasformarla a tuo piacimento." disse Myda mentre mi prese per mano. Gli buttai le braccia al collo e lo baciai. Aveva fatto questo per me. Ero emozionata.

"Ti ringrazio, sei gentile come sempre amore mio." gli sussurrai all'orecchio mentre sentivo che i brividi gli percorrevano l'epidermide. Improvvisamente, mentre lo guardavo in tutto il suo splendore, lui abbozzò un sorriso e si colorò di blu.

Lislii, sbucata dal nulla, mi saltò in braccio e cominciò a leccarmi affettuosamente.

"Lislii... mi fai il solletico!" dissi alla volpina mentre le accarezzavo il pelo folto e candido del collo.

Mi ritrovai davanti anche Keendel che sussurrò qualcosa all'orecchio di Myda. Doveva essere qualcosa di importante visto che il mio Ishna cambiò espressionee diventò serio.

"Che succede?" chiesi preoccupata a Keendel.

"Maya..non preoccuparti.."si intromise Myda. Sapevo che voleva proteggermi, soprattutto adesso che ero incinta ma non mi doveva nascondere cosa stava accadendo e se pensava di poterlo fare si sbagliava di grosso.

Ishna- MetamorfosiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora