Capitolo quinto: Maya

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CAPITOLO 5:               MAYA

Mi svegliai con Myda accanto ancora assopito. 

Era stupendo anche mentre dormiva. Sembrava che ritornasse bambino e mettesse da parte le responsabilità di capo villaggio. Stetti ancora a guardarlo, era bellissimo e i suoi capelli blu sembravano oceani, pozze profonde che mi rapivano. 

Mi era parso di dormire per un millennio ma probabilmente ero molto stanca dal vortice di emozioni del giorno prima. Non era facile controllarle. 

Nella capanna aleggiava una strana quiete, come se il tempo si fosse fermato. Era strano sapere che eravamo su una rupe lontano dal villaggio e tanto più vedere Myda che si godeva beatamente il sonno senza correre sempre di qua e di là.

La stanza somigliava molto a quella che avevamo all’interno della capanna di Myda ma era più spoglia. Sapevo bene che i ricordi che assalivano mio marito in questo luogo erano dolorosi e lui cercava di nasconderli per non farmi pesare la sua tristezza ma riuscivo lo stesso a capirlo, anche solo da uno sguardo. Si illudeva di essere sempre forte per tutto ma la morte dei suoi cari genitori era un gradino troppo alto da salire ed era meglio non soffermarsi troppo sull’argomento.

Diedi le spalle al mio Ishna e mi persi un attimo a far mente locale nel tepore delle coperte.

I baci che la sera prima mi aveva dato mi bruciavano ancora sulla pelle e le mie labbra ne agognavano sempre più. Sembrava come se mi avesse marchiata a fuoco. Non che prima non mi avesse mai baciata ma erano ogni volta sempre diversi e volevo collezionarli tutti.

Istintivamente mi portai un dito alle labbra dove il suo sapore rimaneva impresso. 

Myda era un compagno meraviglioso.

Chiusi gli occhi e immaginai vallate sconfinate dove correre insieme a lui, dove poter giocare, dove il mondo era limitato e girava intorno a noi.

Il suo respiro  caldo sul collo mi riportò alla realtà.

Si era svegliato.

A modo suo mi stava dando il buon giorno. Unì i suoi piedi ai miei e mi accarezzò una guancia facendomi venire i brividi.

Mi diede un bacio su una spalla e mi sentii rilassata più del dovuto.

“Buon giorno, mia adorata” mi sussurrò all’orecchio.

Sorrideva splendidamente. “Che ne dici di alzarti, dormigliona?” mi punzecchiò saltando giù dal letto. Era sempre pronto a cominciare la giornata.

Gli feci la linguaccia. “Stamattina mi sono svegliata prima io.”

“E tutte le altre mattine?” mi chiese di rimando con quel sorrisetto malefico.

“Sei proprio crudele lo sai?”

“Anche io ti amo..” rise.

Cercai di alzarmi dal letto, pigramente lasciai quelle coperte invitanti e mi avviai verso la cucina ma la stanza cominciò a vorticarmi intorno e barcollai. Mi aggrappai ad una sedia accanto alla porta, aspettando che quella brutta sensazione passasse. Dovevo riposarmi un po’e mangiare di più. 

Myda mi fu subito accanto, mi prese in braccio e mi riportò a letto.

“Ma che combini? Aspettami qui che ti porto la colazione a letto, oggi fin quando non starai meglio avrai me come tuo umile servitore mia regina” spiegò e si diresse verso la cucina per portarmi il cibo.

Mentre mangiavamo, parlammo di molte cose: di mia sorella, dei nuovi progetti per il villaggio, delle nuove coppie che si stavano creando ma soprattutto mi confessò che stava facendo fare alcune modifiche alla nostra capanna.

Ishna- MetamorfosiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora