Capitolo 8: Maya

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Non mi sembrava possibile.

Mi sentivo mancare. Portai una mano sulla pancia e guardai Myda che mi sorrideva. Non che non fossi felice ma la notizia mi aveva spiazzata. Io non sapevo un bel niente di bambini o roba del genere.

"Aspettiamo un bambino, Maya." mi ripeté lui, accarezzandomi i capelli bagnati.

Non l'avevo immaginato, era tutto vero.

"Ma come fai a saperlo?" gli chiesi.

Lui indicò la macchiolina dorata vicino al mio ombelico. "Se una ragazza ha una macchia come questa, significa che è incinta e che il bambino è un Ishna ed è maschio perché se fosse femmina non vi sarebbe alcuna macchia." mi spiegò. Quindi, la macchia non era liquore dorato, ma era dovuta alla gravidanza. La guardai. Prima d'ora non vi avevo fatto caso, magari perché ero troppo concentrata su me e Myda.

Era un macchiolina graziosa, color dell'oro. Di certo dovevo informarmi bene con le altre ragazze su cosa fare in questo caso.

"Perché è dorata?" gli chiesi, indicandola.

"E' il colore del bambino, sicuramente sarà un Ishna dorato, sono molto rari questi colori." mi rispose lui baciandomi. Vide che ero un po' sovrappensiero e mi accarezzò una guancia. "Cosa c'è?"

Scossi la testa. "Niente, sul serio ma.."

"Ma..?"

"Non ho la più pallida idea di cosa devo fare... e se non dovessi essere brava?" gli domandai imbarazzata.

Magari sarei diventata isterica... meglio non pensarci.

Lui mi guardò e scoppiò a ridere. "Ti aiuteremo noi, piccolina, andrà tutto bene. Sei felice?"

Se lo diceva lui mi fidavo, sarebbe andato bene e poi non ero sola, potevo contare non solo su mio marito ma anche sugli abitanti del villaggio. Questo mi rassicurava. Pensai per la prima volta che già dentro me stava crescendo una creatura piccola che dovevo proteggere.

Il figlio mio e di Myda, il simbolo del nostro amore.

Ero in parte preoccupata ma ora che ci pensavo bene, provavo una gioia immensa.

Era il figlio di Myda.

Sarebbe stato stupendo e non potevo chiedere di meglio. Tutto stava cambiando così in fretta, sembrava una giostra velocissima, la mia vita stava diventando meravigliosa e presto le nostre giornate sarebbero state riempite dai pianti e dai passetti di un piccolo tesoro.

Qualche lacrima mi solcò le guance ma erano lacrime di gioia. Ero davvero felice.

Myda si stava preoccupando ma lo abbracciai. "Sono molto contenta, ti ringrazio." dissi mescolando alle acque limpide della conca le mie poche lacrime calde e salate. Ringraziai Eyria, senza lei, tutto questo non sarebbe stato possibile e baciai Myda, per poi ridere e piangere contemporaneamente.

Saremmo diventati genitori.

Avevo dimenticato il mondo attorno a noi ma a riportarmi con i piedi per terra, ci pensò l'albero magico che fece piovere sulla conca una miriade di fiori dorati a cinque petali, con delle sfumature alla fine di ognuno di essi bianche. Sembrava avesse ascoltato tutto.

Myda, tenendomi sempre seduta sulle sue vigorose gambe ne prese uno che galleggiava sulla superficie dell'acqua e lo annusò per poi mettermelo accanto all'orecchio destro. Mi accoccolai al suo petto, contando i battiti del suo cuore e, coccolata dalle bollicine e dai fiori attorno mi addormentai.

Quando riaprii gli occhi, vidi sopra di me l'intreccio dei rami dell'albero magico ricoperti da una marea di foglie verdi e rigogliose. La luce solare cercava dei varchi per attraversare quel verde ma la chioma dell'albero glielo impediva e creava una piacevole zona d'ombra sotto di essa.

Ishna- MetamorfosiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora