Arrivate nel nostro dormitorio, mi stesi sul letto con il solito sacchettino di ghiaccio appoggiato al naso, con Emy che ogni due per tre.. mi chiedeva se avessi bisogno di qualcosa.
Era molto preoccupata per ciò che mi era accaduto, ed oltre ad essere preoccupata era pure incazzata con quel ragazzino teppista.
Continua a ripetere che é meglio per lui se non la incrocia perché se nó sono tutti fatti suoi, conosco Emy e so benissimo che quando dice una cosa la fa senza farsi problemi, è questo quello che adoro di più di lei. A volte mi piacerebbe essere come lei, odio dover fingere tutte le volte di essere 'dura' davanti agli altri e dentro invece, sentirmi altro che 'dura' ma una 'sfigata'. Ma se sono così, se mi sento così..é solo a causa mia, perché da piccola invece di tentare di difendermi da sola dai bambini che mi prendevano in giro, aspettavo sempre che mia mamma mi difendesse, risolveva tutto lei, era come se fosse la mia soluzione ai problemi. E ora ne pago le conseguenze. Spero che questa nuova esperienza al college, riesca ad aiutarmi nel riuscire a difendermi da sola senza l'aiuto di nessuno o senza fingere di essere 'dura', spero mi aiuti a crescere.Da un momento all'altro mi ritrovai collassata in un sonno profondo, immersa nei miei sogni.
Vidi un gruppetto di ragazzi giocare a calcio nel giardino della scuola, mi avvicinai curiosa di guardare quei fisici scolpiti che si ritrovavano, decisi di sedermi nel muretto che distava qualche metro, dalla postazione dove si trovavano quei ragazzi e osservai ogni loro mossa. Beh si vedeva che il calcio era una loro passione, lo notai dall'impegno, dalla gioia, dall'energia che ci mettevano nel calciare quel pallone.. avete presente i bambini quando giocano ad un gioco che li ispira parecchio? L'impegno, la gioia e l'energia che ci mettono? Ecco, loro erano identici, identici a dei bambini.
"GOOOOOOOL" quell'urlo glorioso fece eco in tutto il giardino che circondava il college, ed ecco che come una mandria di bufali, il resto della squadra si butta addosso al ragazzo che ha segnato poco prima. Osservai il ragazzo che aveva segnato e sgranai gli occhi appena riuscii a mettere a fuoco la sagoma, era Styles, quel ragazzino insopportabile che si sente il Boss del college solo perché oltre ad essere un bulletto da quattro soldi é pure ricco sfondato. Portai le braccia sotto al seno incrociandole l'una con l'altra e mi alzai dal muretto voltando le spalle a Styles e il resto dei ragazzini che stavano giocando. Mentre camminavo verso l'entrata del college, sentiti dei passi pesanti come se qualcuno stesse correndo verso la mia direzione, accellerai il passo con testa bassa e proseguii per la mia strada.
H: "Ora mi guardi pure mentre gioco a calcetto?" sentii una voce roca e affaticata dietro di me.
" no. Sai Styles, il mondo non gira tutto intorno a te come vuoi far credere alla tua persona. Non mi sembra che in una squadra di calcio ci sia solo un calciatore, ma tu dovresti saperlo meglio di me, giusto STYLES?" dissi fredda fermandomi sul posto in cui mi ritrovavo ma senza far incrociare i nostri sguardi.
H:" Non devo saperlo meglio di te, lo so e basta."
"Bravo. Ma poi, chi ti ha dato il permesso di rivolgermi parola? Non mi sembra di averti interpellato per nessuna motivazione."
H:"È solo fiato sprecato quello che esce dalla tua bocca, da quando la gente così sconosciuta o peggio ancora 'Sfigata' mi da regole su ciò che posso e non posso fare? Io faccio il cazzo che voglio, e poi ti ricordo che questi sono i miei paraggi, posso fare e dire a chiunque ciò che mi pare e piace. " disse aprendo il suo borsone e prendendo la bottiglietta d'acqua per poi berne un sorso e lanciarla a terra.
Decisi di evitare di rispondergli, dopo tutto non aveva tutti i torti.. Questi sono i suoi paraggi manco potrei essere qui. Non so manco che cazzo ci sono venuta a fare.. Per vedere cosa? Una razza di mandria di bufali che corre dietro uno stupido pallone, che perde il suo tempo rincorrendo quella palla. Però, se stiamo a vedere come non sono i miei paraggi manco sono i suoi, tutto questo guardino come il resto delle cose che stanno dentro questo cancello, sono del college, quindi che cazzo gli do ragione.
Risi nervosamente "caro, carissimo Styles, ti piacerebbe che ciò che stai definendo 'i tuoi paraggi' fosse tuo, ma ti sbagli di grosso, questo posto è pubblico. Anzi è del College, e il college ha reso tutto questo..pubblico ai soli loro studenti. Quindi evita di dire cazzate, come tu puoi starci ci sto benissimo pure io, non sei il Boss di nessuno, sei solo un lurido bulletto da quattro soldi che si crede dio sceso in terra solo perché ricco sfondato. "
X:" Allora Bro! Torni o no in campo!? " urlarono i suoi compagni di squadra, lui si giro verso loro fece un cenno di 'si' con la testa e poi si spostó davanti a me.
H:" FORSE.. E ripeto FORSE avremo modo di continuare questa conversazione in un altro momento, ora ho di meglio da fare che perdere tempo con una ragazzina del genere. Ciao sfigata."
Mi svegliai e ritrovai il sacchettino del ghiaccio ormai sciolto e diventato acqua, a terra. Sospirai infastidita da quel sogno e andai in bagno, mi sciaccquai con acqua fredda quella poca pelle ancora in vista, feci un gran respiro profondo e tornai a letto, accesi il display del mio telefono e cercai di mettere a fuoco l'ora, dopo esserci riuscita, notai che erano le 03:45 am. Fissai per qualche secondo lo schermo dopo di ché, ri posai il telefono sul comodino e tornai a dormire.
![](https://img.wattpad.com/cover/127279666-288-k369614.jpg)
STAI LEGGENDO
BeDrOoM FlOoR.
FanfictionQuesta storia parla di una ragazza 18enne, italo-americana di nome Hope che ha avuto una vita molto difficile, piena di problemi sia familiari che adolescenziali, ma un giorno nella sua vita cambia qualcosa...postando una cover su youtube viene con...