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Nel regno di Aurora, già non appena Yunho, Seonghwa e Hongjoong avevano messo piede nella stanza di Wooyoung avevano capito che qualcosa non andasse. Il ragazzo era seduto con la schiena posata contro la testata del letto, la testa lasciata cadere indietro e lo sguardo fisso sul soffitto mentre continuava a rigirarsi fra le mani l'anello che aveva regalato il giorno prima all'altro. Aveva scoperto che fosse il principe di Aurora ma la cosa non gli interessò poi molto, la cosa che più lo preoccupò fu non poter sapere come l'altro avrebbe reagito a quella scoperta. A San non interessava chi fosse l'altro, avrebbe anche potuto essere chiunque, lo avrebbe amato comunque. Ma Wooyoung?

La cosa strana, per i tre, fu che il ragazzo fosse già sveglio quando erano soliti doverlo buttare giù dal letto, e il fatto che fosse così silenzioso e pensieroso al contrario del suo solito atteggiamento rumoroso. I tre cercarono di capire cosa fosse successo al ragazzo, e quando lui disse finalmente loro di non essere Wooyoung ma bensì San Seonghwa fu tentato di correre a chiamare il medico di corte.

Nella stanza del ragazzo era scoppiato un vero e proprio putiferio. San stava ancora cercando di spiegare ai ragazzi di non essere impazzito durante la notte, Yunho più ascoltava le parole del ragazzo più il tutto gli sembrava assurdo, Seonghwa non riusciva a trovare nulla di logico in quella situazione mentre Hongjoong cercava di capire cosa poter fare.

Proprio nel bel mezzo della situazione, nella stanza, entrò la regina Sunhee con al seguito Seoho e Ravn, Keonhee e Leedo, e subito tutte gli sguardi furono sulla regina.

La donna sembrava tranquilla, forse vi era anche un pizzico di divertimento nei suoi occhi ma i ragazzi non erano in grado di decifrare del tutto quella scintilla nei suoi occhi. Le quattro guardie al contrario sembravano esasperate.

<<Che cosa ci fate voi due qui?>> scattò San, avvicinandosi a Keonhee e Ravn.

Quel gesto non passò inosservato a Seonghwa, Yunho e Hongjoong. Loro tre avevano conosciuto quei due quando la regina Minsu aveva deciso di farli andare al ballo, Wooyoung al contrario non avrebbe dovuto sapere chi fossero. A meno che quello nel corpo di Wooyoung fosse realmente San. La conferma a tutti i loro pensieri arrivò proprio dalle parole delle guardie.

<<Ci ha mandati tua madre>> disse tranquillo Keonhee.

<<Wooyoung->>

<<Wooyoung sta bene, era con Minsu fino a poco fa>> rispose velocemente la regina <<Era in buone mani, ma ora ti sta aspettando >>

<<Voi siete la regina di Aurora>> disse San, osservando attentamente la donna <<Come conoscete mia madre? E come mai pronunciate il suo nome con un tono così amichevole?>> chiese, stranito dal tono tranquillo e affettuoso della donna nonostante parlasse di colei per cui dovrebbe avere astio.

<<Ci sono tante cose che non sapete>> sorrise la regina, accarezzando la testa del ragazzo <<Ma non è questo il momento per le risposte, ora devi andare con loro>> disse, guardando le guardie che attendevano vicino alla porta.

San decise di non chiedere oltre ed ascoltare le parole della donna. Velocemente si vestì e insieme agli altri seguì le guardie fuori dal castello. Cavalcarono immediatamente verso la radura. San continuava a chiedersi quante cose gli fossero oscure. Per più di vent'anni aveva creduto che i due regni fossero in totale lotta e che i loro abitanti si odiassero per riflesso dei loro re. Al contrario aveva invece scoperto che non era per nulla in quel modo. Anni prima avevano salvato Mingi, un abitante di Aurora che aveva cominciato a vivere ad Illusion, si era innamorato di Wooyoung, principe di Aurora, e da lui era stato ricambiato, aveva conosciuto tutti gli altri e ci aveva instaurato uno splendido rapporto. E in quel momento aveva anche scoperto che in realtà le loro madri, le regine di due regni in lotta, si conoscevano e avessero un qualche tipo di legame a loro sconosciuto. Anche le loro guardie sembravano conoscersi bene poiché continuavano a parlottare fra loro in modo quasi enigmatico, eppure sembravano capirsi alla perfezione. Sospirò pesantemente e si disse che, una volta risolta quella situazione, avrebbe dovuto fare una lunga chiacchierata con sua madre.

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