Scorpius era sempre stato molto mattiniero, era il primo di tutti i Serpeverde ad andare a fare colazione. Quando giunse in Sala Grande erano a malapena le sei del mattino, a quell'ora erano ancora tutti a dormire. A Malfoy non dispiaceva fare colazione da solo: non doveva subire occhiatacce e battutine, nessuno lo giudicava se mangiava un biscotto in più e poteva godersi Hogwarts nel silenzio più assoluto. Certe magie capitavano solo a quell'ora.
La mattina del suo secondo giorno, però, quando entrò in Sala Grande la trovò già occupata. Al tavolo di Grifondoro c'era James. Era seduto sulla panca a gambe incrociate, indossava la camicia al di fuori dei pantaloni, aveva la cravatta allentata ed era bellissimo. Due grosse cuffie gli coprivano le orecchie e sembrava avere un'aria completamente assorta tanto da tenere gli occhi chiusi... Probabilmente ascoltava della musica. Era così affascinante che non riuscì a staccargli gli occhi da dosso, tanto da inciampare contro la panca di Corvonero e finire a terra. Diventò rosso in volto, non tanto per il dolore quanto per l'imbarazzo dovuto al rumore che aveva fatto. Rimase a terra per un po', nella speranza che Potter non avesse né visto né sentito; rifletté seriamente sull'ipotesi di rotolare fino a raggiungere il tavolo di Serpeverde ma l'idea di poter essere visto nel mentre lo fece sentire ridicolo.
- Ehi, tutto bene? -
No.
Non poteva essere vero.Scorpius sollevò lo sguardo e incrociò quello di Potter, arrossì ancora di più e non provò nemmeno ad alzarsi. - S-sì, grazie. -
James tolse le cuffie dalle orecchie e le poggiò a ridosso del collo; poi allungò una mano verso di lui gli sorrise. - Dai, ti aiuto ad alzarti. -
Malfoy arrossì ulteriormente ma afferrò la sua mano e si rialzò imbarazzato. - G-grazie, Potter. -
- Figurati. Hai aiutato mia sorella, sono in debito con te. Come ti senti? -
- Avrei preferito non inciampare, - borbottò il Serpeverde portando una mano dietro la testa. Il Grifondoro sorrise e, dopo avergli lanciato uno sguardo per sincerarsi che fosse tutto okay, strinse le spalle.
- Buona colazione, - disse soltanto, prima di tornare al tavolo della sua casa.
- A-anche a te, - farfugliò Malfoy dandosi subito dell'idiota. Avrebbe dovuto approfittare, invitarlo a fare colazione insieme, parlare con lui o restare seduto accanto al ragazzo più bello della scuola. Invece no, lui era stato "alla larga dai Potter". Scorpius andò a sedersi al tavolo di Serpeverde e fissò James bere una tazza di caffè da lontano. Era così bello... Sbuffò e recuperò a sua volta una tazza dal centro della tavola. Grazie alla magia si riempì di cappuccino di soia, bevanda che iniziò a bere distrattamente.Sebbene avesse avuto più occasioni per parlarci non era mai riuscito a farlo; un po' la timidezza, un po' perché aveva paura di una reazione strana da parte del padre, si era sempre limitato a osservarlo da lontano. Forse avrebbe dovuto essere più sicuro di sé, ma cosa avrebbe dovuto dirgli?
Non poteva di certo andare lì ed esclamare: "ciao James, diventiamo amici?"... Insomma, sarebbe stato ridicolo, non aveva più cinque anni!
Era davvero complicato essere un Malfoy.
Capitò, però, un giorno della settimana successiva, un'occasione che non riuscì a passare inosservata. Scorpius era appena uscito dalla Biblioteca e reggeva un paio di grossi volumi tra le braccia. La domenica pomeriggio Hogwarts era molto più tranquilla; gli studenti più grandi ne approfittavano per un giro extra a Hogsmeade, se non c'erano gli allenamenti di Quidditch, mentre quelli più giovani socializzavano nelle rispettive Sale Comuni. Scorpius non era molto estroverso e preferiva occupare il tempo libero per anticiparsi qualche pergamena di Storia della Magia o Pozioni piuttosto che farsi prendere in giro dai suoi compagni, per questo raggiunse l'unico posto che sapeva essere deserto a quell'ora: il campo da Quidditch.
Era piacevole stare seduto sugli spalti quando non erano sovraffollati da tifosi urlanti. Inoltre, l'aria frizzante del pomeriggio lo aiutava a restare vigile mentre ripeteva come l'Ordine di Merlino avesse fatto infuriare la Lega di Morgana, cosa che avrebbe volentieri evitato di fare ma il giorno dopo avrebbe dovuto sostenere una verifica e non poteva permettersi il lusso di un voto che fosse più basso di una "O". Suo padre sarebbe andato su tutte le furie! Quindi, anche se avrebbe volentieri approfittato di un pomeriggio libero per dormire un po', continuò a stare con la testa sui libri fino a quando un rumore non lo distrasse da quella lettura poco coinvolgente: James Sirius Potter era appena caduto sull'erba del campo.
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Stai lontano dai Potter
FanfictionLa prima cosa che suo padre gli aveva detto, appena dopo aver ricevuto la lettera d'ammissione ad Hogwarts, era stata: "stai lontano dai Potter". Glielo aveva ripetuto più o meno ogni volta che era rientrato a scuola negli ultimi quattro anni, era d...