VII.

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Da quando Scorpius aveva fatto amicizia con i Potter la sua reputazione era decisamente migliorata. Nessuno lo guardava più come se fosse soltanto il figlio un Mangiamorte; pareva che il fatto che fosse stato accettato nella cerchia dei Potter fosse un lasciapassare per le attività sociali. Perfino alcune ragazze di Corvonero gli si erano avvicinate subito dopo la lezione di Pozioni e, con qualche risolino, gli avevano chiesto se avesse una ragazza. Malfoy era rimasto imbarazzato e lo sguardo divertito Albus, che sembrava dirgli "vai, vai", non l'aveva aiutato di certo. Preferiva di gran lunga le cene in Sala Grande al tavolo con i Potter e i Weasley alle chiacchiere casuali con gente che prima lo ignorava o lo aveva preso in giro gratuitamente.

McLaggen non lo aveva davvero più bullizzato. L'intervento di James era stato decisivo e, sebbene McLaggen non mancasse mai l'occasione di lanciargli qualche occhiataccia, almeno evitava di ridicolizzato davanti a tutta la scuola.

- Non so come fare con Pozioni, - sospirò Scorpius.

Albus annuì triste. - Ha assegnato un sacco di compiti, non so come riusciremo a farli tutti. Poi dobbiamo anche scrivergli due rotoli di pergamena sull'uso del Sangue di Drago... due rotoli, - sbuffò.

- Sono dodici usi, Al, puoi scriverci pure più di due rotoli di pergamena. -

James era arrivato insieme a Louis. Sembravano essere inseparabili. Se non fosse che sapeva che fossero cugini, Scorpius avrebbe potuto tranquillamente pensare a loro due come una coppia perfetta: belli e affiatati.

- Ha assegnato lo stesso compito anche a noi, - spiegò Louis sedendosi accanto a Hugo.

- E che voto avete preso? -

- Io una misera "O" ma James una "E". -

Malfoy si voltò verso James ammirato.

- Cos'è quella faccia, Scorpius? -

- È che... fai un sacco di cose, come fai a prendere sempre "E"? -

Potter bevve un bicchiere di succo di zucca prima di rispondere. - Te lo avevo detto, io sono bravo in tutte le cose che faccio. -

A Scorpius piaceva molto la famiglia Potter e anche la piccola scia di popolarità che gli aveva portato non era male.

Albus e Scorpius rimasero a studiare in biblioteca fino a tardi per completare i compiti di Pozioni. A differenza del padre, Malfoy non era portato per la materia, preferiva di gran lunga Erbologia e Cura delle Creature Magiche.

- Ragazzi, è tardi. Sono passate le dieci e io devo chiudere, - l'interruppe Madame Pince.

Sembrava perfino dispiaciuta: i due ragazzi erano stati tranquilli e assorti nello studio per tutto il tempo, senza mai disturbare o alzare la voce, che era un vero peccato mandarli via.

- Oh, ci scusi Madame Pince, noi non ci siamo resi conto dell'orario... -

I due raccolsero le loro cose, salutarono la bibliotecaria e uscirono. Mentre scendevano le scale, ascoltando il chiacchiericcio di alcuni quadri, commentavano fra loro le scoperte fatte sull'argomento.

- Hey voi due, allora siete vivi! -

- Jamie, - mugolò Albus. - Perché sei così cattivo da non volermi far copiare i compiti? -

- Perché copiare è sbagliato... e poi perché detengo il record della pergamena più lunga e dettagliata sul Sangue di Drago, - rise. - Dove eravate? Avete addirittura saltato la cena! -

- Siamo rimasti a studiare in biblioteca e non ci siamo resi conto che era tardi. -

- Anche se ora, ti confesso, il mio stomaco si è reso conto di essere vuoto, - si lamentò Albus. - È tardi, vero? Hanno già chiuso? -

Stai lontano dai PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora