Capitolo Uno

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I suoi polmoni si riempivano di aria alla stessa velocità con cui si svuotavano. La gola le bruciava e il suo cranio pulsava al ritmo dei suoi battiti cardiaci accelerati. I suoi passi risuonavano pesanti nel corridoio e le gambe stavano per cederle dallo sforzo, ma la sua volontà la spingeva ad andare sempre più avanti, a non mollare finché non avesse raggiunto il suo obiettivo.

Le sembrava di percorrere lo stesso angusto e buio corridoio da ore, forse giorni, e la fine non si riusciva ancora a scorgere. Per un attimo contemplò di prendersi una pausa...si... qualche minuto, giusto per recuperare un po' di fiato e poi sarebbe ripartita, ma una voce sconosciuta nella testa interruppe il suo flusso di pensieri:

"Non fermarti....ci sei quasi....fallo per me, aiutami" singhiozzò disperatamente.

Ciò le infuse inaspettatamente una nuova energia, e in men che non si dica le sue gambe si mossero ancora più velocemente, incalzando nel loro moto continuo e regolare. Improvvisamente scorse in lontananza un puntino bianco. Forse era una lampada? No, si stava allargando troppo velocemente e quel punto mandava strani bagliori rossi, molto inusuali per una normale fonte di luce.

Finalmente la sua prossimità all'oggetto le fece scorgere ciò che aveva di fronte: era una porta, una normalissima porta con una maniglia di ciò che sembrava ottone. Fermandosi di fronte ad essa poté constatare che la luminescenza rossa doveva provenire dall'altro lato, poiché gli stipiti e la fessura sotto lasciavano filtrare dei raggi vermigli.

Afferrando la maniglia, notò che le sue mani stavano tremando per qualche ignoto motivo, ma decise di ignorare per il momento la sua condizione fisica a causa della sua crescente curiosità, uno dei tratti che la caratterizzavano. Chissà cosa la aspettava al di là? Perché la voce prima le aveva rivolto quelle parole? La sua anima fremeva per l'aspettativa e quindi non indugiò oltre.

La porta si aprì, e per un momento si portò le mani agli occhi, abbagliata dalla luminosità, ma quando iniziò a scorgere quello che si trovava di fronte, una forte sensazione di panico misto a euforia che non sarebbe riuscita a descrivere la pervase. Aprì gli occhi e...

Si svegliò di soprassalto. La sua fronte, le ascelle e la base del suo collo erano fradici di sudore, così come le coperte e il cuscino, che fino ad alcuni momenti prima aveva sorretto il suo capo, e il suo petto si alzava e abbassava ad una velocità incredibile. ''Ancora quel sogno'' mormorò tra sé e sé. Nelle ultime settimane aveva avuto lo stesso incubo ricorrente tutte le notti, e cosa ancora più frustrante, non era mai riuscita a scoprire cosa si celava dall'altro lato di quella maledetta porta che tanto assillava la sua mente dopo il tramonto.

Soprattutto, non riusciva a capire perché il suo corpo fosse sempre attraversato da quelle grottesche emozioni non appena giungesse di fronte a quello scenario.

Spostando leggermente il suo sguardo a destra verso il comodino, vide che l'orologio digitale che le sue amiche le avevano regalato in occasione del suo quattordicesimo compleanno segnava le 5:24.

Sbuffò gettando la testa sul cuscino e si coprì gli occhi con i palmi delle mani, lanciando un lamento sommesso che risuonò nella stanza illuminata dai primi raggi del sole di settembre. Quanto avrebbe voluto rimanere distesa tra le lenzuola per la restante mezz'ora prima del suono della sveglia, ma purtroppo si conosceva molto bene e sapeva che una volta alzata non sarebbe più riuscita ad addormentarsi.

Sbuffò e decise di mettersi a sedere sul materasso. Rimase a fissare il vuoto per qualche minuto con gli occhi socchiusi, prima di raddrizzarsi e finalmente scendere dal letto. Staccò il cellulare dal caricabatterie e controllò le notifiche che le erano arrivate dai social incamminandosi verso il bagno con gli occhi incollati allo schermo. Si lavò la faccia e notò che le sue occhiaie nelle ultime settimane erano diventate più profonde e scure: ovviamente a causa della sua vita da studentessa le mezzelune violacee l'avevano accompagnata durante il suo percorso scolastico, ma in queste ultime settimane erano peggiorate esponenzialmente.

|My Light| - Hawks x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora