Capitolo Cinque

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Da un'altra parte a Hosu City, non molto lontano da Akane....

Gran Torino aveva raggiunto il centro degli scontri grazie alla sua capacità di spostarsi molto rapidamente. L'enorme nomu colore dell'inchiostro gli stava dando del filo da torcere, ma l'anziano eroe era sempre riuscito a sfuggire ai suoi attacchi, cercando invece  un punto debole che potesse fargli avere qualche sorta di vantaggio.

Stanco di rincorrere l'eroe sfuggente il mostro si diresse verso alcuni cittadini nascosti dietro un'automobile per ucciderli, ma con grande stupore da parte di Gran Torino, esso fu immediatamente avviluppato da fiamme intense provenienti da nient'altri che Endeavor in persona. 

Il nomu però non fu abbattuto così facilmente: il quirk dell'eroe di fuoco venne assorbito parzialmente, per poi essere rilasciato. Tuttavia Endeavor notò che il suo avversario aveva lo stesso subito i suoi attacchi, e che dunque poteva essere sconfitto nonostante fosse in possesso di più unicità (un'informazione fornitagli da Gran Torino).

Dopo essersi sbarazzati del mostro, il "numero due" chiese al vecchio eroe di recarsi in soccorso del figlio, mentre lui seguì la scia di distruzione lasciata dai villain fino a raggiungere un piccolo gruppo di eroi sconosciuti.

Qui vide che un nomu stava per coglierli di sorpresa alle spalle, quindi si lanciò contro esso, scaraventandolo qualche metro più avanti con un pugno poderoso, facendo scaturire grida di stupore e sorpresa da parte degli ignari colleghi. 

Egli non fece caso a loro, concentrandosi sul suo avversario che stava guarendo le proprie ferite mentre si rialzava e si dirigeva verso di lui.

"Può rigenerarsi eh?" constatò "allora cosa ne dici di questo?" disse afferrandogli la testa deforme tra le mani e rilasciando un getto di fiamme sempre più incandescente. Tutti  i presenti spalancarono gli occhi nel vedere il colore del fuoco passare da un rosso carminio a un azzurro brillante nel giro di pochi secondi.

Il nomu si trovò praticamente decapitato. "Le cellule bruciate non possono rigenerarsi" affermò con un sorrisetto compiaciuto. Tuttavia, non poté dichiarare finito il suo lavoro, perché sopra di lui un altro essere giallo aveva preso rapidamente il volo, tenendo tra le zampe uno dei feriti che non erano ancora stati portati al sicuro.

Endeavor cominciò l'inseguimento sui palazzi ed edifici, finché non fu abbastanza vicino per scagliare il suo attacco. Per evitare di incenerire con le sue fiamme l'infortunato, formò una sottile ma robusta lancia di fuoco tra le sue mani e colpì l'avversario direttamente in un occhio: ciò fece sì che rilasciasse la vittima e che precipitasse al suolo con un gran fragore. 

L'eroe si fermò per qualche istante, utilizzando i suoi sensi per rintracciare altri villain che potevano essere sfuggiti. Udì ciò che potevano sembrare i suoni di un combattimento a un paio di isolati da dove si trovava, e in men che non si dica si era già librato nell'aria per raggiungere al più presto lo scontro.

Da lontano scorse la sua assistente Akane che stava subendo i pesanti colpi della colossale creatura di fronte a lei. Tuttavia tra lui e la giovane erano presenti decine di altri nomu, che cercarono di intralciarlo il più possibile: Endeavor non poté far altro che osservare, nel mezzo dei suoi attacchi affrettati e imprecisi, come la ragazza sembrasse inerme di fronte al mostro che teneva il suo collo in una morsa ferrea. 

L'eroe capì che non ce l'avrebbe mai fatta a raggiungerla in tempo, e il panico lo assalì quando capì che da un momento all'altro avrebbe sentito il crack delle vertebre rotte, e il tonfo sordo di un corpo che si accascia al suolo senza vita.


 'Ecco qui, è la fine' pensò la mente annebbiata di Akane.

Chiuse gli occhi e si preparò all'impatto. 


"REAGISCI RAGAZZA!". L'urlo dell'uomo si propagò quasi per tutta la città.

Akane fu scossa da una scarica elettrica. Sentì come se qualcuno le avesse tirato uno schiaffo in faccia e l'avesse fatta risvegliare da un sogno, o meglio, un incubo. Si accorse che l'aria le stava mancando sempre di più, e decise di dare tutto ciò che aveva in corpo per sopravvivere. Doveva farcela, non poteva morire lì. Il suo obiettivo non era ancora stato completato e la vetta da scalare era per lei ancora lontana.

Con la poca forza che le rimaneva, ma con l'immensa forza di volontà che le avevano portato le parole del suo mentore, Akane concentrò tutta la sua energia al centro del suo corpo per poi rilasciarla in un'immensa ondata incandescente, che travolse e carbonizzò tutti i nomu presenti nel raggio di alcuni metri.

Del suo avversario principale rimasero solamente pochi granelli di polvere misti a cenere, che furono portati via dalla brezza che si era levata qualche ora prima.

Dopodiché si lasciò cadere a terra, troppo stremata dall'impresa e con la testa che stava per scoppiarle da un momento all'altro. Endeavor nel frattempo era riuscito a sbarazzarsi dei suoi assalitori, e corse dalla sua apprendista, chinandosi davanti al suo corpo e sostenendole la testa con una mano.

"Sei stata brava ragazzina. Ora ci penso io qua" furono le ultime parole che Akane sentì prima di chiudere gli occhi.




Ciao a tutti! Sono tornata con un altro capitolo (seppur breve, sigh) per farmi perdonare per la lunga assenza. Ho letto i vostri commenti e sono contena che la storia fin qui vi piaccia e vi interessi 😁.

Per ora il nostro biondino preferito si è solo fatto vedere di sfuggita durante un momento di confusione, ma ma vi prometto che dai prossimi capitoli la storia si svilupperà sempre di più e che assisteremo alle prime interazioni tra Akane e Hawks 😏. Quindi se avete domande, richieste, chiarimenti, oppure volete fare due chiacchiere commentate pure o scrivetemi nei dm! That's all folks!


|My Light| - Hawks x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora