Capitolo Nove

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"SMAAAAASSHHHH!!!!" All Might era finalmente arrivato.

Da quel momento si scatenò il caos.

"Non capisco perché Edgeshot è in prima fila a combattere mentre io sono qui a fare nulla" le fiamme che avvolgevano il massiccio corpo di Endeavor fremettero dalla frustrazione. Tuttavia Akane non riuscì a sentire il resto della sua conversazione con il detective Tsukauchi. L'agitazione faceva vibrare ogni singola cellula del suo corpo, lo stomaco sembrava contrarsi e una leggera sensazione di nausa stava cominciando a pervaderla. Nonostante ciò Akane si sentiva carica come non mai, decisa a porre fine a una faccenda che stava andando avanti da troppo tempo.

Dall'esterno non si riusciva a scorgere ciò che stava accadendo dentro il bar malmesso, ma dal clangore e dai rumori distanti si poteva capire che i villains avevano opposto resistenza. Gli occhi di tutti erano puntati sull'edificio, ognuno teneva il fiato in sospeso, comprendendo che la riuscita o il fallimento dell'operazione erano nelle mani di quella manciata di eroi che avevano deciso di intervenire.

Improvvisamente si levarono delle grida a pochi passi da Akane. Girando di scatto la testa vide che qualcosa che sembrava fumo nero si stava espandendo vicino a una volante della polizia. Anzi, ce n'erano molti altri intorno a loro! Subito capì che qualcosa doveva essere andato storto: la conferma arrivò quando arti colossali iniziarono a intravedersi da quella sorta di portali scuri.

"Oh cavolo" mormorò la ragazza digrignando i denti.

Dopo l'incidente avvenuto tempo prim, Akane sperava di non dover più rivedere quei mostri. Improvvisi ricordi confusi si manifestarono nella sua mente: la sensazione di stare per morire soffocati, il panico, l'impotenza,... tutte le sensazioni che pensava di essersi lasciata alle spalle ritornarono d'impatto.

Non poteva permettersi di cedere proprio ora, quando la situazione stava diventando critica e c'era assoluto bisogno di lei. Si ricordò ciò che aveva assimilato durante il duro addestramento del tirocinio qualche anno prima e si sforzò di muovere le gambe.

I nomu intanto non avevano perso tempo: stavano già distruggendo qualsiasi cosa si trovasse nel loro campo visivo, prediligendo ovviamente la carne umana. Sembravano bestie assetate di sangue, insaziabili, invincibili e impossibili da fermare. Ma non per Akane.

L'istinto di rivalsa sostituì tutte quelle emozioni negative che le avevano annebbiato la mente, facendola lanciare nel bel mezzo del campo di battaglia. Con dei colpi ben assestati e senza farsi cogliere di sorpresa la ragazza si liberò di alcuni dei suoi avversari. La rabbia le ribolliva sempre di più in corpo, alimentata dal desiderio di mostrare soprattutto a sé stessa di essere in grado di raggiungere la vetta.



I nemici sembravano non finire mai. Sconfiggendone uno ne spuntavano almeno altri due davanti a lei, in un ciclo che pareva infinito, ma la stanchezza non era percepita grazie all'adrenalina che scorreva nelle vene di Akane.

Dopo un lasso di tempo che le sembrò interminabile (probabilmente erano passati solo una ventina di minuti) la maggior parte dei nomu era già stata arrestata. Akane riprese fiato per un attimo guardandosi intorno: ovviamente l'ambiente circostante era stato danneggiato, ma tutto poteva essere riparato. Cercando Endeavor con lo sguardo notò che sul volto dell'eroe era presente un'espressione preoccupata, molto insolita per uno come lui.

La ragazza capì immediatamente che qualcosa di grave doveva essere accaduto. Seguì lo sguardo del suo mentore e rimase di stucco nel vedere All Might fronteggiare una figura imponente su uno dei maxischermi della città.

Subito tutti, anche coloro che non erano eroi, compresero che il nemico di fronte al simbolo della pace doveva essere formidabile, in quanto i colpi venivano deviati o non avevano molto effetto. Anzi, era come se All Might.... non stesse combattendo al massimo delle capacità?

Impossibile, perché mai dovrebbe fare così? Poi Akane realizzò. L'aria che aveva nei polmoni si congelò nel vedere che nel bel mezzo della battaglia era coinvolto lo studente che avrebbero dovuto salvare, Bakugo Katsuki. Portandosi una mano alla bocca dallo shock la ragazza temette il peggio, soprattutto quando scorse alcuni membri della Lega dei Villain avvicinarsi a lui.

Era chiaro: All Might non poteva sfoderare tutta la sua potenza, altrimenti avrebbe finito per far del male allo studente.

Akane non sapeva cosa fare: gettarsi nella mischia tra All Might e il villain sarebbe stata una pazzia, ma rimanere immobile le sembrava un'azione da codardi. Stava per muoversi verso Endeavor quando l'inquadratura della telecamera che stava filmando le azioni cambiò repentinamente: lo schermo mostrava chiaramente che altri studenti del liceo Yuuei erano intervenuti per salvare il compagno.

Dopo una manovra azzardata (che Akane non riuscì a comprendere del tutto a causa della sua rapidità) il ragazzino biondo fu tratto in salvo nonostante i ripetuti tentativi dei cattivi di catturarlo di nuovo. Akane lanciò un grido di gioia, ma la battaglia non era ancora finita. Tuttavia si sentiva ottimista: All Might ora poteva dare una bella lezione a quel brutto ceffo.

I colpi di scena non erano ancora finiti: gli alleati del villain riuscirono a fuggire in tempo attraverso altri portali che egli aprì, riuscendo inoltre a schivare l'attacco dell'eroe portando Gran Torino davanti a sé.

"Codardo!!" la parola fuoriuscì dalla bocca di Akane prima che potesse accorgersene. Alcuni passanti che si erano radunati la guardarono con fare perplesso, ma a lei non importava. Colui che poi Akane scoprì essere All for One tentava di provocare All Might, riuscendo a farlo agire secondo la sua ira e portandolo in una posizione di svantaggio. 

Il cuore della ragazza stava per esplodere. Era ormai ovvio che All for One non era un villain come tutti gli altri: qualcosa di oscuro doveva permeare il suo essere, qualcosa di malvagio, letale e potentissimo.

Tutti sussultarono nel vedere che l'eroe era stato quasi scaraventato contro l'elicottero di una rete televisiva, ma lo sgomento generale si mostrò quando All for One scagliò il suo attacco contro un abitante della città rimasto incastrato sotto una trave dei cemento

Le gambe di Akane sembravano fatte di gelatina da come stavano tremando. Fortunatamente il simbolo della pace riuscì a cavarsela ancora una volta per il rotto della cuffia, ma la svolta doveva ancora avvenire. Dopo un colpo particolarmente violento si alzò una nube di polvere, che dopo qualche secondo rivelò una figura scarna e magrolina nel punto in cui prima c'era All Might.

Il possente eroe, il raggio di luce di questo millennio, colui che avrebbe dovuto difendere il mondo dal male si era palesato nel suo vero aspetto. La sua vulnerabilità e il fatto che non avrebbe più potuto agire con la stessa potenza e forza di prima fecero crollare un macigno sulle spalle di Akane.

Tutto ciò che seguì fu una confusione generale di immagini: l'unica cosa che si ricordò fu che a un certo punto tutta la folla si mise a incoraggiare l'eroe, formando un coro di voci unanimi. 

All for One fu sconfitto quella sera in una battaglia che sarebbe stata ricordata nei secoli futuri, ma il prezzo che la società degli eroi dovette pagare fu immenso.

All might alzò il braccio in segno di vittoria, scatenando un'ondata di voci entusiaste e sollevate per la vittoria dell'eroe. Akane non si accorse che grosse lacrime le stavano rigando le guance, formando gocce sull'asfalto polveroso e pieno di crepe.





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