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Il maglioncino sull'azzurro che indossava lo faceva sentire particolarmente a disagio in mezzo a tutte quelle persone e i loro vestiti eleganti.
La maggior parte indossava abiti neri e ciò lo fece sentire ancora più a disagio mentre sorseggiava il suo bicchiere di champagne, non che non potesse permettersi altro ma era la sua bevanda preferita.

Sembravano tutti più grandi di lui e cercò di nascondere l'imbarazzo mettendosi una mano nella tasca dei pantaloni, notò un ragazzino, il più giovane sicuramente lì dentro, i suoi capelli scuri e ricci lo colpirono più del resto, per non parlare degli enormi anelli che portava alle dita.
Si poteva vedere dal suo pellicciotto rosso che anche lui non apparteneva a quel mondo.

Cosa ci faceva Park Jimin in uno squallido locale di Seoul vestito come se non avesse altro da indossare? Questo era un mistero.
Lui lo chiamava un atto di ribellione, un modo per infangare il nome dei suoi genitori e di provare finalmente delle sensazioni vere.

Ma era la terza volta in quel posto e ancora nessuno gli si avvicinava e tutte le ragazze scappavano davanti a lui.
Ma quel ragazzino, che ancora non aveva ordinato nulla, continuava a fissarlo e a distogliere lo sguardo appena Jimin lo beccava.

La domanda che dominava la mente di Jimin era come mai quel ragazzino non ordinava da bere, avrebbe potuto vendere uno di quegli enormi anelli in cambio di tutto il locale.
Trovò comunque il tutto molto intrigante e divertente e si decise a raggiungere il ragazzo per potersi sedere accanto a lui e instaurare una conversazione dato che non aveva altre alternative per passare la nottata.

Appena raggiunto lo sgabello accanto a quello del ragazzo il riccio si morse il labbro sforzandosi di guardare avanti a se.
Cercò di concentrarsi su un particolare che avrebbe catturato la sua attenzione ma il biondino, appena finì il suo bicchiere di champagne, gli rivolse la parola.

'Come mai non bevi?' Il riccio si sorprese che avesse usato un tono così informale con un completo sconosciuto, forse aveva scoperto di essere un minorenne? Impossibile.
Aveva comprato apposta la pelliccia rossa e aveva usato dei pantaloni a stampo scozzese per sembrare il più vintage possibile, come aveva fatto questo a beccarlo? Soprattutto da uno che, almeno all'apparenza, non capiva nulla di moda per abbinare un maglioncino azzurro su nei jeans scuri.

E poi perché sicuramente non era quello l'abbigliamento giusto per un locale notturno.
'Parla con me?' Chiese il riccio mantenendo il suo tono stabile e senza azzardarsi a girare il
volto verso quello del biondo, che prese a ridere dopo la sua domanda e fece finire il suo labbro carnoso tra i suoi denti perfettamente dritti e bianchi.

'Non sono ancora abbastanza impazzito da parlare con una sedia, quindi credo proprio che quella domanda fosse riferita a te.' Jimin alzò un angolo della bocca abbastanza soddisfatto.
Era sempre stato bravo ad usare le parole e il suo linguaggio era così elegante fa stupire chiunque, infatti lo conosciuto si girò a fissarlo.

'Non bevo.' Rispose freddamente strizzando di poco gli occhi, quasi a rimproverarlo della sua domanda.
Jimin sorride soddisfatto ed ordinò un altro bicchiere di champagne mantenendo il corpo girato verso il riccio.

'È bello non essere l'unico minorenne qui dentro.' Gli sussurrò successivamente all'orecchio destro accompagnando la sua frase da una piccola risatina.
Lo sguardo che gli rivolse lo sconosciuto gli fece capire che aveva centrato perfettamente l'obiettivo ed anche lui era un minorenne, aveva modo di instaurare una conversazione ora.

'Io sono Jimin.'

'Taehyung.'

NO LIMIT| JIKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora