Rey si svegliò tardi, lo studio!!
Prese il cellulare e trovò un messaggio della sua socia, rispose dicendo che sarebbe arrivata tra poco al lavoro. Doveva andarsene senza farsi vedere ma lui era già sveglio. Ok, piano B.
Infilò la felpa dopo essere andata in bagno e si diresse in cucina.
Ben era sveglio da un po' e stava preparando la colazione. Non si voltò ma sapeva che era li, anzi, l'aveva sentita quando si era svegliata.
La connessione c'era sempre, quella non poteva morire e nemmeno la maledizione di Demetra poteva spezzarla.
Forse si riferiva a questo?
Non l'avrebbe mai trovata anche se era li con lui fisicamente?
Che bastarda!
Rey rimase per un attimo a guardarlo. Non era da tutti i giorni vedere un uomo che cucina e soprattutto, un uomo che le aveva dato un notte di sesso stellare. Era un'amante focoso e minuzioso. Le aveva regalato degli orgasmi che...
"Hai fame?" che domanda? Si sarebbe mangiato un intero bue dopo quello che avevano fatto "Sì, molta"
Indossava dei pantaloni neri di tuta e basta. Doveva aver fatto la doccia perché i capelli erano bagnati e arricciati e lui aveva un buon profumo. Mentre mangiavamo, notai che non aveva più la fascia all'avambraccio. Com'era possibile che fosse guarito in così poco tempo?
"Dovrei tornare a casa per cambiarmi e poi andare a lavoro" "Posso accompagnarti io se vuoi e non credo che tu possa andare in giro con quel vestito strappato" "Hai qualche idea?" "Credo di poterti aiutare"
Dopo aver mangiato e tra parentesi, cucina da Dio, andò a farsi una doccia. Quando uscì dal bagno, trovò degli abiti nuovi, con tanto di etichetta attaccata della sua misura. Ok, o era una stalker o non era la prima volta che si portava qualcuno a letto. Non si fece più nessuna domanda e indossò i jeans e la camicia, infilò gli stivaletti, le andava tutto alla perfezione.
Lui era pronto e quando la vide, sembrava quasi compiaciuto dei suoi acquisti. Beh, li aveva fatti apparire dal nulla, non che un Dio avesse bisogno di fare acquisti. Stava davvero bene la sua Kore. Non si dissero nulla e andarono al parcheggio per prender la moto. Come di parola, la portò al suo studio veterinario.
Prima che sparisse, lui la prese per un braccio e una scarica elettrica l'attraversò. Sollevo lo sguardo su di lui, l'ho sentita.
L'hai sentita?
È quella connessione che si è creata tra di noi tanto tempo fa.
"Vorrei rivederti" lei si liberà dalla presa di lui "E' stato solo una notte. È stato bello e grazie per tutto quello che hai fatto – lo baciò sulla fronte – grazie anche per i vestiti" "Tienili" lei sorrise, voltò le spalle ed entrò nello studio.
Ma lui non si diede per vinto.
Lui le aveva messo gli occhi addosso e doveva proteggerla.
Il resto della giornata passò tranquilla. Ade era ritornato all'Olympus perché Zeus doveva parlargli.
Il padre degli Dei, che qui si faceva chiamare Luke, era seduto dietro alla sua scrivania.
"Hai trovato quello che cercavi?" Ade incrociò le braccia sul petto facendo tendere la stoffa della maglietta "Quello? Ti ricordo che Persefone è una persona, è la mia regina e mia moglie" "Me lo avrai ripetuto all'infinito, ricorda qualcosa?" "No. Dovresti avere più considerazioni dei tuoi figli, fratello" "Ho troppi figli in giro... fratello. Non ricorda nulla?" "No. Ieri uno dei demoni di Antis l'ha attaccata. Lui sa che lei è qui e che la vuole per i suoi scopi. Deve ricordarsi altrimenti non potrò proteggerla" "Ha poteri?" "Sì, qualcosa ma credo che non sappia nemmeno lei come li ha. Sembrava spaventata ma con un pizzico di curiosità"
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Il frutto proibito
Fanfiction"La solitudine che colore ha? Me lo sono sempre chiesto. La mia non ha colore alcuno. Era lei che portava i colori nella mia vita. I colori della natura dalle milioni di sfumature come erano i fiori su quel prato e nei suoi capelli il giorno in cui...