La Primavera e la Morte. Anche gli Dei hanno la felicità.

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New York

Lo studio della dottoressa Kenobi aveva aperto come sempre e li era li, al suo posto.

Viva. Vegeta.

Come se non fosse successo niente.

Anche se era successo di tutto e qualcosa che nessuno avrebbe mai immaginato.

Rey Kenobi finisce il suo lavoro e viene a prenderla il suo ragazzo (marito) con la sua Harley per andare a casa.

O da qualsiasi altra parte lei volesse andare.

E poi, poi aveva la libertà di andare e venire dall'Oltretomba come e quando voleva e lui era il Dio più felice che potesse mai esistere.

La sua Kore era riuscita a vincere anche la morte, grazie anche ad un piccolo aiuto inaspettato.


Flashback

Lo spirito di Persefone vagava nei Campi Elisi.

Vagava senza meta. Inquieta. Come se le mancasse qualcosa, come se non avesse finito alcune cose.

E l'inquietudine per uno spirito non era mai una buona cosa. Strappata troppo presto alla sua giovane vita da immortale e non lo aveva nemmeno salutato. Non gli aveva detto quanto lo amasse. Non gli aveva detto tante cose.

"Chi muore nell'Oltretomba, muore per sempre"

"Io voglio tornare"

"Vuoi davvero tornare?" questa voce lei la conosceva.

"Sì, voglio tornare. Voglio tornare dal lui. Lui ha bisogno di me. Lui non può restare solo, nessuno dovrebbe"

"Hai molto più giudizio tu che tutti gli altri Dei messi assieme – apparve Zeus sorridendole – sei mia figlia e voglio darti un'altra possibilità"

"Davvero?"

"Sì, davvero. Non ho mai visto un amore simile tra due Dei. Chissà, magari il vostro desino era già stato scritto prima ancora che voi nasceste. Il rapimento è stata la scintilla... ti farò tornare da lui, è diventato troppo irascibile e cupo, più di prima"

"Grazie padre"

Così Zeus riportò indietro Persefone la quale, avendo ripreso possesso del suo corpo, si ritrovò nel giardino del Palazzo di suo marito. Il regno stava tornando normale da quello che vedeva, mente si aggirava tra le piante, qualcuno corse verso di lei buttandola a terra. Era Cerbero che le dimostrò affetto tutto in una volta.

"Ehi, calma bello. Si, sono io... aspetta... no... no..." Ade gridò richiamando Cerbero che era di nuovo scappato. "Cerbero!! Vieni qui cagnaccio!"

Girò l'angolo scostando le fronde di una delle piante e si bloccò sul posto. Non credette ai suoi occhi. Non credeva a quello che stava vedendo.

La sua Kore era seduta a terra con Cerbero che le faceva le feste e lei che sorrideva felice.

Viva.

Lei era viva.

Viva e bellissima.

Viva e con i suoi poteri.

Lei alzò la testa sentendosi osservata. Sorrise.

L'oscurità di Ade si illuminò grazie a quel sorriso. Sentì la sua anima rinascere e così il suo cuore. Lei si alzò con Cerbero che le saltellava attorno sempre felice e festante.

"Ciao"

Persefone sbarrò gli occhi quando lui l'abbracciò tirandola a se, soffocandola quasi. "Ade... mi soffochi!!" non allentò la stretta ma la tenne tra le braccia guardandola in viso "Ancora non ci credo, ancora non... com'è possibile?"

"E' stato Zeus e... la mia incapacità di separarmi da te. Non potevo lasciarti da solo. Non potevo permettere che la tua vita immortale continuasse nella più totale solitudine. Nessuno deve rimanere da solo"

Lui la sollevò facendola gridare per la sorpresa e poi girò sorridendo "Mettimi giù!" "No, non ne ho alcuna intenzione" la fece scivolare lentamente contro il suo corpo per poi prenderle il viso tra le mani "Ti amo"

Mi bacia. E questo bacio è il più bello che mi avesse dato da quando lo conosco. Da quando sono sua moglie. Da quando mi ha rapito. Da quando mi ha dato il suo cuore.

"Non andrai più via Kore. Resterai con me per sempre" "Per sempre?" "Per sempre ti sembra poco?" No. Per sempre e oltre"

Fine flashback


Attico. Notte.

Avevamo appena finito di fare l'amore e i nostri corpi sono avvolti dalle lenzuola, sono ansanti e leggermente sudati. Sorrido voltandomi su un fianco per guardarti. Stai sorridendo anche tu "Perché sorridi?" "Credo per il tuo stesso motivo Kore" "Oh miei Dei, sei felice?" "Sì. ti sembrerà strano ma sono felice – mi volto anch'io per guardarti – hai riportato i colori nella mia vita. Hai riportato la luce nella mia vita"

"Sei felice. – mi accoccolo vicino a lui – non perdermi più Ade" "No, mai più mia Kore, resterai con me per sempre"

Ed era vero.

Gli Dei degli Inferi vivevano sulla terra e regnavano sul loro regno. La vita non poteva essere migliore di questa.

Ora lo sapevamo entrambi.

Ora lo sapevamo entrambi

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EPILOGO

"La solitudine ora ha dei colori ma non sono tanto accesi, no. Sono i colori che porti tu, mia bella Kore.

I colori del tuo sorriso.

I colori della tua vitalità.

I colori della tua voglia di vivere.

Mi hai fatto capire che ci sono altri colori nella vita anche la nostra è immortale.

Mia bella Kore, grazie di esserci. Grazie per essere entrata nella mia vita e averla resa un po' migliore."

Ade


"La mia vera vita è iniziata con un rapimento e sono rinata nell'Oltretomba con lui.

Mio padre mi ha riportato indietro come è stata la mia volontà di tornare a lui. La mia voglia di tornare da lui.

Nessuno può rimanere da solo.

Nessuno deve rimanere da solo.

Ora lo so."

Persefone

Il frutto proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora