Figurati nella vita reale

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La musica ha sempre avuto un effetto tranquillizzante su Elia.
Riesce a farlo concentrare su tutto ciò che lo circonda, facendogli staccare la testa dai pensieri continui.
Tranne che in quel momento.
Nonostante le auricolari nelle orecchie, il pensiero che Greta sarebbe venuta a rovinare i suoi piani per l'estate lo stava facendo stressare, più di quanto non lo fosse già.

Stava passeggiando da quasi un ora, avanti e indietro per la riva del lago, con lo sguardo corrucciato e le mani nelle tasche dei jeans.
Anche se era già luglio inoltrato, le spiaggette lacustri, solitamente ben riempite da tutta la gente troppo pigra per prendere un aereo e spostarsi in una località di mare, sono davvero poco affollate.

Non sapeva esattamente quale parte della novità gli desse più fastidio; Greta sa tenergli testa più di chiunque altro e litigare continuamente con qualcuno non era proprio nei suoi piani per l'estate.
Forse l'unica cosa positiva sarebbe stata che Martino si sarebbe ripreso, così avrebbero potuto cominciare seriamente la fase uno del loro progetto "post-maturità", infondo sono solo due giorni.

Elia ci pensò per tutto il pomeriggio, convincendosi che effettivamente sarebbero stati pochi giorni, li avrebbe sacrificati volentieri per il bene di un amico.

Dopo essersi alzato da terra e pulito i pantaloni dalla sabbia, il ragazzo cominciò ad incamminarsi verso casa, preparandosi mentalmente ciò che dirà a Martino non appena varcherà la porta.

Decise quindi di spegnere la musica, concentrandosi su una cosa ben precisa, perché si sa, i ragazzi non riescono a seguire più di una cosa alla volta, così nel prendere il cellulare dalla tasca posteriore dei jeans per premere il pulsante stop sullo schermo, notò una nuova notifica di whatsapp

Greta Bellini
Stiamo arrivando, dovremmo essere lì entro sta sera.

Non spense più la musica, lasciò correre la canzone che stava ascoltando da più di mezzo minuto riprendendo a passo svelto il viaggio verso casa.

A Martino non serviva un discorse preparato, si doveva svegliare da solo, non ha più 10 anni.

***

Varcò la porta di casa alle sette di sera, circa.
Sì, i suoi amici non l'avevano ancora visto quel giorno, solamente questa mattina, e per mattina s'intende mezzogiorno, perché le sveglie estive sono leggermente posticipate...
Poi uscì fuori per rispondere al cellulare e da lì non si era più fatto vedere.

Forse era meglio così, Martino e Luca passarono tutto il pomeriggio a litigare e probabilmente era stata la scelta più saggia quella di prendere e scappare da tutta quella confusione, d'altronde, chi non lo farebbe?

La situazione in casa era abbastanza tranquilla.
C'era Martino seduto sul divano con una mano che sorreggeva svogliatamente la testa e l'altra che teneva il cellulare; degli altri due neanche l'ombra.
Probabilmente erano in giardino a fumarsi qualche canna; il rosso stava cercando di diminuire il fumo per evitare che Niccolò si facesse prendere nuovamente dal giro.

Appena sentì la porta chiudersi, alzò leggermente la testa interrompendo l'ispezione quotidiana delle instagram stories.
"oh zì" mormorò con la voce un po' roca "non sei morto allora" continuò sorridendo per poi appoggiare il cellulare sul divano, affianco a lui.

Elia scosse la testa, accennando una risata
"no, per vostra sfortuna non sono morto.
Gli altri due?"

"litigano, credo" rispose Martino serrando le labbra con lo sguardo fisso nel vuoto. "un po' per colpa mia e un po' perché Luchino spara un sacco di cazzate quando è arrabbiato"

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