Non si spiega. Ma alle volte basta uno sguardo.
Era una notte come le altre. Grace stava passeggiando da un angolo della camera all'altro, innervosita o forse semplicemente stanca a causa del peso della quotidianità.
All'improvviso la sua solitudine fu interrotta da un qualcosa di simile a un tumulto. Si spaventò. Corse subito fuori dalla sua stanza. Nulla. Solo la sua coinquilina Kate che stava cercando di aprire una scatoletta di tonno in fretta e furia quasi non avesse più tempo.
'Vuoi una mano?' chiese Grace in tono non molto gentile e come era suo solito fare.
'No, ce la faccio. Grazie' rispose Kate non facendo molto caso a Grace.
'Senti' aggiunse 'non è che verresti con noi più tardi ? Facciamo un giro in centro. Ti va?'
Grace pensierosa rispose 'Si. Va bene.' senza nemmeno dar peso a quella richiesta.
Ed ecco. Grace non poteva sapere. Non poteva sapere quel che le sarebbe accaduto quella sera. Non poteva nemmeno immaginarlo.
Spensierata iniziò a sistemarsi. Non le stava bene nulla. O almeno questo pensava lei.
Kate notò la disperazione di Grace e le diede una mano.
A Kate piaceva dare una mano a Grace. Ed era anche brava a farlo. Spesso Grace ne aveva bisogno e Kate faceva di tutto per far sentire Grace come la donna più bella del mondo. Ci riusciva.
'Sei pronta?' chiese Grace a Kate.
'Ancora cinque minuti e ci sono.' rispose Kate.
Uscirono. Erano da poco scoccate le undici.
Arrivate in centro dovettero aspettare ancora qualche minuto. Attesero pazienti.
Grace era spensierata, stava finalmente bene. Si, ecco. Stava bene. Non stava pensando a nulla che a stare bene.
'Carino questo locale. Scendiamo Grace? Ti va?' ad interrompere la spensieratezza di Grace fu la richiesta di Kate.
Scesero.
Non era molto grande quel locale. Forse troppo piccolo o non abbastanza grande. Era colorato e non ancora affollato. L'atmosfera si creò fin da subito. Con Kate era facile. Con lei era tutto più facile perchè riusciva a trasformare ogni piccolo pensiero cupo di Grace con un solo sorriso. Era carica di positività e la trasmetteva a chiunque le ronzasse intorno.
Cosa mancava? Nulla direte voi. Nulla. Era tutto così perfetto. Grace ballava, rideva, scherzava e stava finalmente bene. Kate era attenta e faceva in modo che Grace non si sentisse a disagio.
Fino ad un certo punto. Ad interrompere l'armonia della povera Grace fu un improvviso sguardo.
Uno sguardo sfuggente, due occhioni scuri e carichi di profondità la stavano guardando.
Kate attenta come sempre ad ogni dettaglio lo fece notare a Grace.
'Ti sta guardando' urlò nell'orecchio di Grace.
'Chi?'
'Non ti voltare. Ferma. Lo sta facendo ancora.'
'Di che stai parlando?'
'Il ragazzo nell'angolo. E che ragazzo.'
'Lui?' chiese Grace quasi indicandolo con un cenno.
'Si'
'Niente male.'
'Lo so'
'Non mi interessa. Balliamo.' ribattè Grace.
L'insistenza di Kate e di quello sguardo fecero in modo che l'attenzione di Grace si spostasse verso quella figura. In effetti aveva un qualcosa di affascinante. Era bello, di una bellezza quasi disarmante. Ma Grace era cauta e sulla difensiva, non aveva la minima intenzione di avvicinarsi a quello sguardo.
Non fece in tempo che fu lo sguardo ad avvicinarsi a lei.
'Che occhi' pensò Grace. 'Che faccio? Gli chiedo qualcosa?' questo era ciò che le passava per la testa in quel momento. L'aveva catturata. Aveva qualcosa di diverso. Era gentile, attento, educato. Forse è questo che piaceva a Grace. Non sapeva nulla di lui e lui nulla di lei, ma si guardavano. Si ritrovarono nello stesso momento spalla a spalla appoggiati allo stesso muro.
Grace sentiva l'imbarazzo che si stava creando e non si sa per quale maledetta ragione decise di rispondere a quello sguardo.
Due occhioni bastarono. E Grace si perse. Niente più spensieratezza, niente più pace e tranquillità, solo sguardi, intesa e ancora sguardi.
'Torniamo a casa? E' tardi.' disse Kate.
'Si. Andiamo.'
Uscite da quel locale era come se nulla fosse successo. Grace si dimenticò quasi di quegli occhi anche se una piccola parte dentro di sè sorrideva. Sorrideva per quell'incontro così fugace ma intenso.
Grace non sapeva. Era ingenua. Non diede peso a quell'incontro. Come si chiamerà lui? Non ci volle pensare. Che ragazzo. Perchè fu così gentile? Cosa aveva di speciale?
'Ultima sigaretta?' la voce di Kate era sempre più sottile. Forse aveva cantato troppo.
'Si, posso chiederti una cosa?' rispose Grace.
'Dimmi'
'Secondo te perchè è stato gentile?'
'Chi?'
'Il ragazzo nell'angolo.'
'Magari voleva solo essere gentile. Non pensare troppo. Era un gran bel ragazzo comunque, devi darti una possibilità. Fallo per te.'
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Il potere degli occhi
RomanceGrace era una ragazza insicura. Spesso ingenua. Spesso troppo pensierosa. Le aveva tutte lei. Ma una sera le cose cambiarono e a cambiarle furono due occhioni scuri.