Mario

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Strinsi forte Stefano il quale subito ricambiò la stretta -stai bene- mi sussurrò senza staccarsi io mi limitai ad annuire per poi staccarmi leggermente e fargli voltare la testa. Un altro sorriso si fece strada sulla sua bocca mentre guardava tutti i nostri amici e si avvicinava per abbracciarli. Finiti i saluti ci sedemmo nuovamente, io ovviamente mi misi vicino al rosa prendendogli la mano da sotto al tavolo mentre silenziosamente speravo che non continuassero il discorso. Ma le mie speranze furono vane visto che Alex puntò lo sguardo su di me e -siete stati veramente rapiti dall'Intruso?- Sentì Stefano irrigidirsi al mio fianco mentre mi stringeva la mano, annuendo appena e senza parlare. Anna fece un piccolo sospiro -si, sono scomparsi per due giorni e...- io distolsi lo sguardo, cercando di pensare ad altro, quei giorni erano ancora una ferita aperta e probabilmente lo sarebbero stati per sempre -non sappiamo cosa sia successo, ma quando sono tornati erano ridotti malissimo.- Ettore continuò il discorso di Anna -da lì cambiò qualcosa, l'Intruso ha iniziato ad attaccarci sempre più spesso, apertamente o indirettamente mandandoci i suoi scp più forti direttamente nel castello o durante le spedizioni.- Lyon venne interrotto da Anna -era come se il suo scopo non fosse più giocare con noi e testare la nostra forza ma sembrava più una tortura allo scopo di ucciderci lentamente- Ci fu un momento di silenzio prima che Cico parlasse -E tutto questo dopo che Mario e Stefano sono tornati?- alzai lo sguardo giusto per vedere gli altri due annuire. -Cos'è successo in quei due giorni?- questa volta a parlare fu Giorgio e io a quelle parole mi sentì male, mi girai verso Stefano il quale non sembrava messo meglio, così gli misi una mano sulla gamba accarezzandola, sperando di dargli un minimo di conforto. -Non lo sappiamo- Lyon si girò a guardarmi e io mi morsi il labbro scuotendo la testa -n-non posso...- sussurrai, ma evidentemente non era abbastanza come risposta -Si che puoi!- sbottò arrabbiato -Cazzo avete passato due giorni nel laboratorio dell'Intruso, quando siete tornati tu eri più di là che di qua, Stefano era completamente pieno di ustioni e fuori di sé. Quando vi siete ripresi avete iniziato ad avere attacchi di panico e di ansia, non vi siete più fidati di nulla, ogni due per tre avevate degli attacchi di panico o di ansia per non parlare delle cicatrici che vi portate.- mi morsi il labbro cercando di regolarizzare il respiro, che sentivo farsi sempre più affannoso. Anna cercò di calmare il ragazzo mettendogli  una mano sopra al braccio. -quello che cerca di dire Ettore è che vorremmo dire è che visto le conseguenze di quei due giorni vorremmo sapere quello che vi è capitato, anche per aiutarvi- ci sorrise dolcemente ma io scossi la testa -Io n-non riesco- sussurrai abbassando lo sguardo -è stato troppo- Stefano sospirò -io... posso provarci- mi guardò come in cerca di conferma e io annuì, se lui ci riusciva era un bene. Io non sarei riuscito senza sentirmi male. Lo sentì fare un grosso respiro e con un piccolo sorriso gli misi una mano sulla coscia per dargli un muto conforto.
-Dalla Twilight ci teletrasportò nel suo laboratorio in un'ala diversa da quella in cui siamo di solito, almeno così mi è sembrato da quel poco che ho visto.- si girò a guardarmi come in cerca di conferma e io annuì -c'erano altri scp che non avevo mai visto- sussurrai. -ecco, ma non ho visto molto perché appena teletrasportati lui ci divise, io andai in una stanza completamente fatta di ossidiana dove al centro aveva   una gabbia di ferro nero elettriche- alzò il braccio che aveva ancora tante cicatrici di bruciature e poi si indicò la guancia, dove anche lì c'era una cicatrice -queste me le sono fatte cercando di uscire- si passò la lingua sulle labbra -rimasi lì per non so quanto tempo, non sentivo nulla. Poi dopo un tempo che mi sembrava infinito sentì finalmente dei passi, urlai qualcosa e scoprì che era Mario che mi stava cercando. Quando aprì la porta mi sentì più leggero, certo era provato anche lui ma almeno era vivo, cercai di prendergli la mano per riuscire a teletrasportarci nell'Overworld ma l'Intruso ci interruppe.- gli presi la mano e la accarezzai -prese Mario e lo sbatté al muro premendo un braccio contro la sua gola fino a fargli perdere i sensi- la sua voce di faceva sempre più instabile mentre al tavolo ci furono dei versi sorpresi, ma nessuno sembrava intenzionato ad interrompere. -l-lo prese di peso e lo legò a delle catene che penzolavano giù dal soffitto e-e- capì che probabilmente non sarebbe più riuscito a raccontare oltre, gli passai un braccio attorno alla vita e senza guardare nessuno continuai il racconto -quando rinvenni avevo sia le braccia che le gambe bloccate e sentivo chiaramente la presenza di quel mostro dietro di me- passai lo sguardo su tutti i miei amici -non fu una tortura fisica quanto psicologica, s-si prese gioco di noi, ci usò come oggetti e come cavie- mi morsi il labbro al ricordo delle sue mani sul mio corpo. Anna si sporse da sopra al tavolo verso di me -V-Vi ha...?- scossi la testa - ha toccato s-solo me...- abbassai lo sguardo sentendo gli occhi riempirsi di lacrime. Mi passai una mano sul viso mentre Stefano iniziò a stringermi  a sua volta -mi ha lasciato andare solo dopo che gli ho sputato addosso. Se n'è andato per poi tornare con una siringa di virus zombie indebolito, dopo avermelo iniettato ci ha lasciato andare.- Stefano si intromise nel discorso -probabilmente ha iniziato ad usare ogni mezzo per ucciderci perché non pensava che ne uscissimo vivi da quel laboratorio.-  Ci furono diversi minuti di silenzio  fin quando Stre non parlò -la ciocca bianca ti è venuta dopo quell'esperienza, vero?- e io annuì appena -alopecia aereata, viene dopo un grande stress- poi rimase qualche secondo in silenzio prima di riprendere - tutti e due avete superato tutto ciò da soli, senza farvi aiutare e ne siete usciti solo con qualche attacco d'ansia o di panico. E' qualcosa che... non tutti riuscirebbero a superare con così poche ripercussioni, siete stati veramente forti.- accennai un sorriso mentre tutti gli altri annuivano, poi Anna si alzò e corse ad abbracciarci, sia me che Stefano, seguita subito da tutti gli altri. Sentì le lacrime salire ancora una volta, ero così fortunato ad avere degli amici come loro. -ora siete a casa, non vi succederà più nulla.-

Tipical- Sterio wgfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora