Mario

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Il giorno dopo, dopo una veloce colazione sia io, che Stefano Anna e Lyon andammo agli scheletri delle nostre case, avevamo appena finito di costruire i muri principali prima di essere portati in quel mondo. Tutti i materiali erano stati portati via dagli altri e messi al sicuro dentro al deposito della Wgf Costruzioni e una volta recuperati ci rimboccammo le maniche iniziando a costruire. 
Io e Stefano inizialmente avevamo deciso di vivere in due case differenti ma che facevano parte della stessa struttura, per rimanere vicini ma per avere ognuno i suoi spazi ma decidemmo entrambi di costruire un'unica casa. Non mancarono di certo le discussioni su dove mettere dei muri e di che colore, lui li voleva tutti gialli, anche gli esterni, mentre io rossi, alla fine grazie all'intervento di Anna riuscimmo a deciderci, interni bianchi e l'esterno metà rosso e metà giallo. Ma ce ne sarebbe voluto prima di passare il colore, dovevamo ancora fare praticamente tutto. 

Avevo appena finito di fare le scale, grezze ma pur sempre scale che Stefano mi raggiunse e mi abbracciò da dietro -hai finito di fare il muro dell'ingresso?- chiesi girando appena il viso per guardarlo e lui annuì appena appoggiando il mento sulla mia spalla e guardando il piano superiore. -non vedo l'ora che sia finita- sussurrò prima di lasciarmi un dolce bacio. Subito mi girai per averlo di fronte a me, cercando più contatto con le sue labbra, cosa che mi fu concessa. -non vedo l'ora di abitarci.- sussurrò sulle mie labbra -svegliarmi ogni mattina abbracciato a te, tornare a casa la sera e sapere che ci sei tu ad aspettarmi, niente void che ti porterà lontano da me, saremo solo io e te.- Sorrisi ancora di più e lo baciai a lungo -potrei abituarmi a te e al tuo sedere in giro per casa- risi appena staccandomi e lui rise appena -quindi anche te muori dalla voglia di inaugurare la camera da letto?- Mi staccai da lui mezzo scandalizzato -ancora non ce l'abbiamo una stanza da letto! Cerca di tenere a freno gli ormoni!- anche lui rise e alzando le spalle mi tirò nuovamente a sé in lungo bacio. Venimmo interrotti da Giorgio che dal piano di sotto ci chiamò per informarci che aveva preparato il pranzo. -Avrei fame di te, ma mi accontento del cibo- mi disse Stefano staccandosi dal bacio. Alzai di nuovo gli occhi al cielo e iniziai a scendere le scale -Ste sei un porco- gli urlai mentre scendevo e raggiungevo Giorgio che stava in piedi sulla porta osservando lo scheletro della casa. -sta venendo bene- disse e io annuì guardando quella che in futuro sarà il salone. -già...- Guardai in cima alle scale, dove Stefano stava ancora scendendo -sarà perfetta.- sussurrai e il castano annuì -oggi pomeriggio vi aiuteremo.- disse e io annuì sorridendo -grazie.- -di nulla e ora andiamo? Vedo che Stefano sta morendo di fame- il diretto interessato annuì con una leggera risata -beccato-.

Ci mettemmo un'altra settimana per finire la casa, rifinire i muri, completare gli impianti, arredarla prima di poterci andare a vivere, certo non era ancora perfetta ma era già un inizio per ripartire con la nostra vita. 
-Dopo di te- disse Stefano mettendosi di lato alla porta e facendo un piccolo inchino, invitandomi ad entrare.
Aprì la porta e rimasi sorpreso da ciò che trovai, nonostante l'avessi costruita io era come se la vedessi per la prima volta. Sentì Stefano circondarmi la vita con un braccio -da oggi inizia la nostra vita insieme.- disse semplicemente prima di baciarmi -una vita senza Intruso o mostri, dove i problemi saranno le bollette da pagare e non gli scp- Rabbrividì quando lo sentì nominare quel mostro, quei giorni erano ancora una ferita fresca per me e lo sarebbero stati per molto tempo. Lui sembrò accorgersi della mia reazione e mi strinse a sé in un tenero abbraccio -Va tutto bene ora, lui non c'è, lui è morto- disse continuando a stringermi. Non risposi limitandomi ad affondare il viso nella sua spalla per calmarmi. 

-Ti va un bagno caldo?- dissi dopo essermi staccato e sorridendogli leggermente. -E me lo chiedi pure?- disse prendendomi per mano e trascinandomi nel bagno principale della casa, provvisto di vasca. Aprimmo l'acqua, mettendoci del sapone per creare delle bolle, aspettando che si riempisse, Stefano nel frattempo si spogliò rimanendo in boxer, invitandomi a fare lo stesso. Mi tolsi la maglietta prima di avvicinarmi da dietro, abbracciandolo e baciandolo sul retro del collo -ti amo- dissi staccandomi per finire di spogliarmi. Quando la vasca fu piena ci immergemmo entrambi, godendoci il tepore dell'acqua e il profumo del sapone. Non facemmo nulla quella sera, restammo lì abbracciati beandoci del nostro amore e della sicurezza che qualsiasi cosa fosse successa noi saremmo rimasti insieme. Le carezze che riservammo per quella sera erano come parole silenziose, perché dopo tutto quello che avevamo passato le parole erano superflue tutto ciò che desideravamo erano le certezze che potevamo trovare solo nelle braccia dell'altro. 

Tipical- Sterio wgfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora