Capitolo 3 - Possibile?

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Ayumi' s pov

Lo amo. Amo tutto di lui. Sono innamorata pazza di quelle labbra così carnose, i suoi occhi mi fanno andare fuori di testa. Ha un corpo perfetto, per non parlare dei capelli. Chissà che odore hanno.

Mi corrisponde? Lo spero.

E' a conoscenza dei miei sentimenti per lui? Probabilmente no.

Scrivo sul mio diario rosa confetto con i margini delle pagine contornati da piccoli cuori lilla. Ormai è pieno di pensieri del genere, mi aiuta ad incanalarli e capirmi al meglio. Non è niente di nuovo, però vederli per iscritto, nero su bianco, li rende più reali. Però non sono brava a scrivere, è una delle mie pecche. Ma ci si prova. Col passare degli anni ne avrò completati cinque o sei, e li conservo gelosamente nascosti nel mio armadio. Sono in una grande scatola chiusa da un nastro.

Ai sostiene con fermezza e sempre con quell'aria fredda tipica del suo essere che dovrei lasciarlo perdere. Farai solo soffrire entrambi, dice. Non lo fa con cattiveria, per il semplice gusto di sminuire la credibilità di ciò che provo: vuole vederci felici perché ci vuole bene. Ma non significa che non faccia male sentirlo da lei. Ho però, d'altra parte, il sentore che si preoccupi soprattutto per il riccio, e questo va oltre la mia comprensione. Insomma, Conan è il ragazzo più forte, coraggioso e sicuro di sé sulla faccia della Terra. Sin da piccoli, dalla prima volta in classe al primo caso risolto insieme, l'ho sempre visto come un eroe. Rispettato da tutti i compagni, nonostante il cravattino rosso acceso e gli occhiali dalla montatura sproporzionata, e adorato dalle bambine, me compresa. Soprattutto io. Ed è ancora così. Non lo prendono nemmeno in giro per la statura bassa, come farebbero con chiunque altro. Sanno benissimo che non possono azzardarsi a fare una cosa del tipo Sei-un-nano-da-giardino, dopo tutte le volte che li ha strabiliati con le sue abilità deduttive e sportive. Conan non ha bisogno di essere protetto a spada tratta. Io invece sì, necessito di aiuto. Vorrei dichiararmi, dirgli ogni singola cosa che mi vortica in testa sul suo conto. 

E poi faremo passeggiate mano nella mano al chiaro di luna, ci fidanzeremo, festeggeremo il nostro matrimonio tradizionale con amici e famigliari e avremo una bella vita insieme. Una vita perfetta, con un maritino perfetto a cui preparare una perfetta cena da mangiare con dei figli perfetti in una casa perfetta.

Sospiro sognante immaginando il quadretto vivido nei miei pensieri.Ho deciso, ora più che mai: lo farò. Esternerò i miei sentimenti. Una convinzione anche presa grazie a un fatto in particolare. Quel ragazzo americano, in macchina e durante il pranzo, guardava il mio Conan in un modo... Non so esattamente come spiegarlo. Be' non credo che gli piaccia in quel senso, per carità, due maschi che stanno insieme non vanno bene. E anche se fosse Conan è troppo...uomo per essere finocchio. Peccato che sono lo stesso gelosa, come per Ran e Ai e tutte le oche che gli girano intorno. Decido di usare la settimana a seguire, in cui la scuola rimarrà chiusa per lavori di ristrutturazione, per il mio scopo. Preparerò un piano d'attacco per conquistarlo e poi colpirò.

Messa così sembro una ladra desiderosa di rapinare una banca.

Non ho detto nulla alla rossa, capirete bene i motivi. Ho invece chiesto aiuto a Sonoko, che vuole farci mettere insieme da quando avevamo sette anni ed è costantemente a caccia di nuovi gossip ed intrighi amorosi. In cambio ha voluto comunque che la aiutassi ad organizzare le sue nozze con Makoto, cosa che non mi da fastidio. Ne sono contenta, amo i matrimoni pur piangendo tutte le sante volte. E' più forte di me. Guardo distratta l'orologio del mio cellulare e noto che sono quasi le nove di mattina. Nascondo il quadernino (non voglio certo che i miei genitori lo trovino), finisco di prepararmi e prendo dalla scrivania un libro per Finn - "Imparare il giapponese in 10 step" -. Mi piacerebbe che riuscisse a comunicare da solo, si sentirebbe più a suo agio. Non lascerò che la mia gelosia lo influenzi: ha il diritto di avere la stessa accoglienza che riserverei a tutti. Poi mi piacerebbe andare a trovare Conan e Ai, quindi esco di casa diretta a quella del professore. Per strada incontro anche Mitsuhiko e Genta con in mano la colazione per tutti. E' stata un'idea di Genta, tanto per cambiare. Entriamo senza bussare, lo facciamo spesso ma non sembra infastidire i proprietari di casa, constatando dal silenzio presente nella stanza che dormono ancora. Spedisco il sapientino a svegliare Agasa, Kojima a sistemare la tavola ed io vado a "destare" i ragazzi. Ogni volta che Conan e Ai fanno una specie di pigiama party il giorno dopo sembrano degli zombi, perché in verità non dormono. Cosa facciano resta un mistero. Passo prima nella stanza dei maschi e...ma che diavolo...?

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