vorrei parlare con te

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Taehyung non avrebbe mai pensato di passare la sua prima notte a Seoul in quel modo. Dopo aver chiuso la porta in faccia al corvino si era seduto sul divano ed aveva fissato un punto a caso del muro davanti a lui per circa un'ora. Era rimasto semplicemente lì a pensare alla sua vita, a quella di suo figlio e a quante remote potessero essere le probabilità di trasferirsi proprio di fianco all'altro padre di Soobin. Un piccolo singhiozzo però risvegliò il giovane ragazzo dai suoi pensieri che, piano, si alzò dal divano per dirigersi nella stanza del figlio.

-"Bin-ah"- disse Taehyung vedendo il figlio con gli occhioni pieni di lacrime -"cosa c'è?"- domandò passando sulla sua fronte la mano per poi spostare i capelli corvini che gli erano finiti sopra gli occhi.

Il bambino allungò soltanto le braccia verso il suo papà e Taehyung subito lo prese in braccio per poi recarsi nella sua camera. Adagiò il bambino sul letto e si stese di fianco a lui, coprì entrambi con una coperta e poi strinse il figlio tra le sue braccia. Soobin allungò la manina verso il collo del padre, prese tra le dita la collanina d'oro che Taehyung adorava portare, ed iniziò a rigirarla tra le sue dita, come da abitudine. 

Ogni volta che dormivano insieme, Soobin doveva sapere che il suo papà dormiva vicino a lui, perciò teneva sempre una mano vicino al suo collo e, da quando Jimin gli aveva regalato una catenina d'oro per il suo compleanno, Soobin per facilitare il sonno la rigirava fra le dita più e più volte fino ad addormentarsi. Era un'azione talmente tenera che faceva sempre sciogliere Taehyung e anche il quel momento, mentre il cuore dell'omega era carico di sentimenti ed emozioni contrastanti, dimenticò tutto quello che lo appesantiva ed accarezzò piano la guancia del suo bambino.

-"per fortuna ci sei tu"- sussurrò piano chiudendo finalmente gli occhi ed addormentandosi un po' più sereno.

...

Anche quella mattina la sveglia suonò puntuale come sempre ma c'era un piccolo dettaglio che distingueva quella mattina da tutte le altre, l'enorme sorriso presente sul volto del giovane alfa che, per ovvi motivi, dalla sera precedente non era ancora scomparso. 

Jungkook si precipitò in bagno, fece il bagno e si lavò i denti, poi si diresse verso la cucina per fare colazione, e, una volta fatta, si vestì in fretta e furia per poi guardare l'orologio, 10.47, sarà probabilmente sveglio a quest'ora. Si guardò un'ultima volta allo specchio, per aggiustarsi qualche capello sparso, e poi fece l'occhiolino alla sua immagine riflessa.

-"puoi farcela"- prese un profondo respiro ed uscì di casa con i battiti del cuore in aumento.

La porta del suo nuovo vicino di casa distava davvero poco dalla sua, letteralmente sette passi e il giovane alfa si ritrovò davanti alla porta di Taehyung. Prese un altro grande respiro, per calmare i veloci battiti che il suo cuore stava raggiungendo, e infine bussò.

-"ok, non si torna più indietro"- sussurrò piano per farsi forza, ma dopo pochi secondi di attesa nessuno rispose.

Bussò una seconda volta, un po' più forte -"Taehyung sono Jungkook, il vicino"- disse -"io, io vorrei parlare con te dato che ieri sera non abbiamo avuto modo"- ma man mano che il tempo passava dall'appartamento nessuno sembrò rispondere -"forse non sei in casa e io sto parlando ad una porta come uno scemo da cinque minuti"- disse abbassando la voce, aspettò un altra manciata di secondi, sperando davvero che quella porta si aprisse rivelando il bell'omega, per poi piano piano allontanarsi e rintanarsi a casa sua un po' deluso.

Sperava davvero di riuscire a parlare con l'omega, era uno dei pochi che aveva lasciato un segno nel cuore di ghiaccio dell'alfa e questo Jungkook non poteva ignorarlo. Non voleva portarselo a letto, da quando si era trasferito nella capitale era davvero cambiato, aveva lasciato la sua vecchia vita alle spalle, così come aveva lasciato anche tutti i suoi amici. 

Ecco cosa voleva da Taehyung, un amico con cui chiacchierare per distrarsi da una brutta giornata passata e col quale parlare del più o del meno e magari, una volta approfondita la conoscenza, provare a corteggiarlo perché andiamo, Jungkook era davvero attratto dal corpo dell'omega e si ricordava ancora benissimo com'era in grado di utilizzarlo.

A giusto sette metri da lì però si trovava Taehyung, seduto sulla sedia della cucina con lo sguardo ancora fisso ad un punto ignoto del muro, pensava a come avrebbe fatto ad ignorare Jungkook adesso che vivevano a pochi metri di distanza. Non voleva che l'alfa entrasse nella sua vita, non voleva che scoprisse dell'esistenza di Soobin, anche se con qualche difficoltà era sempre riuscito a cavarsela benissimo da solo, perché fare entrare di nuovo qualcun altro nella sua vita quando stava bene così?

Taehyung era terrorizzato all'idea di parlare con Jungkook, era terrorizzato dalla possibile reazione che avrebbe potuto avere nello scoprire di essere padre. Il cuore dell'omega stava ancora cercando di rimettere insieme i pezzi dopo la storia avuta con Namjoon e probabilmente non avrebbe retto un altro rifiuto ed un'altra sofferenza del genere. 

Soobin stava benissimo con un solo padre, Taehyung era un omega indipendente e riusciva a cavarsela anche da solo e Jungkook era meglio lasciarlo all'oscuro di tutto, questo era quello che continuava a ripetersi Taehyung mentre Jungkook, pochi minuti prima, aveva bussato più e più volte alla sua porta. Si sentiva tremendamente in colpa per averlo ignorato in quel modo ma non avrebbe permesso a nessun altro di ferirlo come aveva fatto Namjoon anni prima.

...

Il capitolo è un po' privo d'azione
scusatemi:/ ma entreremo nel
vivo della storia tra poco.

Avevo detto che avrei aggiornato
più avanti ma non sono
riuscita a trattenermi :)) 
Il prossimo però verrà
pubblicato davvero giovedì 16

Buona Pasqua a voi e alle
vostre famiglie❤

Your Omega, My Alpha |taekook|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora