𝐕𝐈𝐈 ー 𝐓𝐀𝐒𝐓𝐈 𝐃𝐈 𝐏𝐈𝐀𝐍𝐎 𝐃𝐈𝐅𝐄𝐓𝐓𝐎𝐒𝐈

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<<Quindi ora avete un tatuaggio di coppia!>> sbraitò Taehyung in preda all'entusiasmo, Jimin scosse la testa mentre apriva l'armadietto, <<No Tae, non è un tatuaggio di coppia. Non stiamo manco insieme!>>

<<Prima o poi succederà! Stanne certo!>> Jimin si portò una mano ad aggiustarsi i capelli mentre pensava a come, Yoongi il giorno prima, sembrasse cosi felice di farsi tatuare l'iniziale del suo nome. Non si capacitava nemmeno di come lui stesso avesse avuto l'iniziativa di farsi tatuare una Y sul polso, si chiese cosa sarebbe successo se Yoongi si fosse mostrato contrariato o infastidito.
Avrebbe di sicuro fatto una figuraccia con Liu che lo guardava come fosse un insetto da schiacciare.

A destarlo dai suoi profondi pensieri, fù una voce bassa che solleticò l'orecchio, <<Jimin? Ehy che hai?>> Jimin sbarrò gli occhi, Yoongi era davanti a lui che gli sorrideva mostrando le gengive, che carino.

<<Ehm- cosa...?>> Yoongi ridacchiò, scosse la testa, <<Niente, volevo solo darti il buongiorno>> si poggiò con la spalla sull'armadietto vicino a quello di Jimin, il ragazzo annuì, <<O-oh buongiorno anche a te!>> Esclamò.

Yoongi accennò un sorriso, <<Sei adorabile,>> gli stampò un bacio sulla guancia e si diresse verso l'aula per la prima ora senza dirgli più niente.

Taehyung era ancora lì, aveva fissato la scena a bocca aperta, Jimin sospirò <<Tu non dire niente!>>

<<Vi sposerete->>

<<Taehyung!>> quello in risposta alzò le mani in segno di resa.

<<Ok ok, sto zitto>>.

I bambini ridevano a crepapelle, <<Zio Tae era buffissimo!>> rise Boram mentre il fratellino si teneva la pancia per le tante risate, Mingi sorrideva, voleva sapere di più di quella storia, ci teneva tantissimo.

E poi, Jimin sembrava così felice mentre la raccontava, si sentiva in pace, investito da vecchi ricordi e sentimenti che non l'avevano mai abbandonato.

Si dondolò sulla sedia, fuori casa, la tempesta non accennava ad arrestarsi.
<<Sta piovendo ancora di più>> mormorò Taehyung guardando le finestre con centinaia di goccioline che rigavano la superficie trasparente.

Namjoon si alzò in piedi, <<Meglio che li chiami, con questo tempo è meglio che non si mettano in macchina>> disse, camminò verso la cucina.

<<Digli di fare attenzione>> sussurrò Jimin, Namjoon lo guardò per un'istante, con occhi che dicevano più di mille parole, stringeva i pugni, <<Va bene.>>

<<Grazie.>>

<<Zio Jimin! Continua la storia!>> lo incalzò Soobin, Jimin sorrise radioso <<Ah ma allora questa storia vi piace proprio tanto eh!>> esclamò, i bambini risposero in un coro di "Siiiiiiiii", Jimin dondolò un altro poco sulla sedia, e si decise a riprendere il racconto.

L'aula con gli strumenti si trovava al terzo piano, Jimin stava vagando per il corridoio in cerca di qualcosa da fare, la professoressa Lin era assente quel giorno, aveva l'influenza, così Jimin gironzolava per i meandri della scuola.

Udi un suono delicato provenire dall'aula di musica, capì che si trattasse del pianoforte a coda che si trovava nel bel mezzo della stanza, si sporse oltre la porta per trovarsi davanti uno Yoongi concentrato mentre annotava degli appunti e scribacchiava delle note storte, stringeva il naso in un'espressione corrucciata e si leccava il labbro superiore per la concentrazione.

Posò la penna e riprese a suonare.

Jimin ascoltò silenzioso, non volendolo disturbare. Lo colpì il modo devoto e appassionato che aveva nel toccare i tasti di quello strumento così particolare.
Sembrava innamorato del pianoforte, accennò un sorriso mentre eseguiva la parte musicale più alta, ridacchiò, poi ricominciò da capo.

Teneva i capelli all'indietro, le maniche della camicia arrotolate fino ai gomiti che lasciavano scoperti i serpenti bianco e nero e quella piccola J sul polso.

<<Cosa guardi?>> Jimin sbarrò gli occhi, Yoongi lo stava guardando incuriosito, aveva smesso di suonare.

Jimin si grattò il retro del collo, <<Ehm... ti stavo, ascoltando>>

<<Ascoltando?>> Jimin annuì.

Yoongi si voltò a guardare i tasti bianco e neri, <<Sai che canzone stavo suonando?>> toccò i tasti come se fossero vetro pronto a rompersi.

<<No, io uhm... non la conosco>> Yoongi ridacchiò constatando il suo imbarazzo, <<Si chiama Beautiful, di Bazzi>>

Jimin non conosceva quella canzone, si era impresso nella mente soltanto la parola "Beautiful", Dio santo.

<<La conosci?>>

<<No>> Yoongi si rimise a ridere, <<Eddai, non essere così rigido! Ho l'iniziale del tuo nome sul polso e tu la mia, siamo oltre l'imbarazzo e il disagio Jimin.>>

Jimin arrossì, si aggiustò il suo septum, prese coraggio e fece un passo verso Yoongi per sedersi vicino a lui sullo sgabello davanti al pianoforte.

<<Siamo oltre.>> disse, Yoongi annuì e gli mise un braccio attorno alle spalle.

<<Non mi sono mai piaciuti i limiti, a te?>> fu il turno di Jimin di ridere, <<Non ti piacciono i limiti? E come fai quando guidi?>> scoppiò a ridere per la battuta che aveva appena fatto, Yoongi lo guardava tra l'incredulo e l'esasperato, <<Oh ti va di scherzare sulla mia guida? Tu guidi come un pirata della strada!>>

<<Ma manco ce l'ho la patente!>>

<<Ci credo che non ce l'hai sei un pericolo ambulante!>>

Jimin continuò ridere finchè non incontrò gli occhi di Yoongi che si tuffarono nei suoi esplorando le sue iridi scure.

<<Hai degli occhi bellissimi, occhi belli>> sussurrò Yoongi, i loro nasi erano vicinissimi, Yoongi si avvicinò di un altro centimetro e fece unire le loro labbra, <<E tu guidi in modo pessimo!>>

<<Razza d'un guastafeste!>>

𝐐𝐔𝐄𝐈 𝐁𝐑𝐀𝐕𝐈 𝐑𝐀𝐆𝐀𝐙𝐙𝐈 [M.Yg, P.Jm]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora