𝐕𝐈𝐈𝐈 ー 𝐅𝐈𝐍 𝐐𝐔𝐀𝐍𝐃𝐎 𝐍𝐎𝐍 𝐀𝐑𝐑𝐈𝐕𝐀 𝐋𝐀 𝐌𝐄𝐙𝐙𝐀𝐍𝐎𝐓𝐓𝐄

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Quando uscirono da scuola volevano soltanto stare un pò assieme, Jimin notò l'occhiolino che Taehyung gli rivolse quando Yoongi gli cinse le spalle con un braccio.

Si sentiva protetto, Jimin, non aveva bisogno di certe attenzioni, ma era bello, sapere che c'era qualcuno a cui importava abbastanza di lui da tenerlo così stretto, come se fosse importante.

<<Ti porto in un posto>> gli disse solamente Yoongi prima di sedersi in macchina, mentre guidava teneva una mano al volante e una sulla coscia di Jimin ed il ragazzo sentì sciami di farfalle inondargli lo stomaco e il cuore pompava sangue a tutta  velocità.

Yoongi aveva superato gli alti palazzi della città, il cielo era scoperto e di un azzurro chiaro, il sole picchiava forte quel giorno, Jimin posò delicatamente la propria mano su quella di Yoongi, ancora sulla sua coscia, era calda, più grande della sua, senza manco accorgersene fece intrecciare le loro dita.

Jimin scorse la piccola J sul polso, sorrise.
Era perfetto così.

Yoongi arrestò la corsa dell'auto, Jimin si guardò intorno spaesato e poi lo vide, il mare, il mare che sotto i raggi solari sembrava ricolmo di centinaia di migliaia di piccoli diamanti e gli occhi gli brillarono alla vista.

Yoongi sorrise quando vide quanto Jimin fosse felice, aprirono entrambi la portiera ed uscirono.

Yoongi lo aveva portato in spiaggia.

Jimin saltellò elettrizzato, una piccola rampa collegava il marciapiede alla landa di sabbia, Jimin non ci pensò manco due volte, si tolse le scarpe assieme ai calzini, con uno Yoongi sorpreso a fissarlo.

<<Dai, andiamo!>> Lo tirò per il braccio ed insieme corsero giù per la rampa, Yoongi stava ridendo a crepapelle, si tolse anche lui le scarpe, Jimin corse sul bagnasciuga, rideva spensierato non curandosi di niente.

Amava la spiaggia, amava il mare.

<<Occhi belli aspettami!>> lo richiamò il più grande, Jimin fece cadere le scarpe sulla sabbia bagnata, i piedi erano immersi nell'acqua ed aveva un sorriso meraviglioso stampato in faccia, sollevò il biede e splash, Yoongi ricevette una vagonata di acqua salata addosso.

<<Ops! Colpa mia!>> esclamò Jimin, Yoongi scosse la testa mentre sghignazzava, fece dei passi nella direzione di Jimin allungando le braccia per prenderlo.

<<Ah no! Tu non mi prendi!>>

<<Scommettiamo? Se ti prendo voglio un bacio>>

Jimin si fermò, lo guardava col capo inclinato. Yoongi gli faceva bene all'anima, e non aveva intenzione di privarsi di una cosa così bella.

<<Se vuoi baciarmi basta chiederlo>>

Yoongi rimase paralizzato, un sorrisetto ad incorniciargli le labbra, arrivò davanti a lui, i piedi infossati nella sabbia bagnata, e gli accarezzò la guancia <<Posso baciarti?>> sussurrò sul suo viso, Jimin socchiuse gli occhi e s'avvicinò a lui e lo baciò.

Sembravano i protagonisti di un film, così aggrovigliati, con i piedi nell'acqua salata mentre le loro bocche si univano sperando  di non lasciarsi mai.

Jimin aprì gli occhi, <<Restiamo qui per sempre>> sussurrò a mezza voce, Yoongi lo sollevò in aria e il più piccolo strinse le gambe attorno ai suoi fianchi, ancorandosi con le braccia al collo di Yoongi, i loro nasi si toccavano.

<<Andrei ovunque con te Yoongi>>

Lo fece girare e Jimin sentì l'aria marina e il vento sfiorargli la pelle, la salsedine imprigionarsi sotto la carne, lanciò un urlo liberatorio e Yoongi si unì a lui.

<<Andrei ovunque tu mi porterai.>>

Ma Jimin era un ragazzo in cerca di avventure, che bramava l'amore come brami il sonno dopo tante ore di veglia, e sentiva che dopo averne avuto quell'assaggio non ne avrebbe più fatto a meno.
Voleva ubriacarsi di sorrisi e baci bagnati, di notti di pioggia e tramonti arancioni, di corse in macchina alle 4 del mattino e balli sulla spiaggia.

E Yoongi gli avrebbe dato tutto quello, perché erano adolescenti insieme.
Perché pativano delle mancanze assieme.
Perché avevano la pelle marcata dall'iniziale dei loro nomi.

Non poteva essere casuale.

Perché l'adolescenza era tutto quello che avevano per stare bene.

Dio vorrei fotografare questo momento per non perderlo mai.

<<Papà?>> L'incantesimo si era spezzato.

Jimin si rese conto tardi che stesse piangendo, si asciugò le lacrime, ignorò gli sguardi rattristati dei suoi amici e rivolse la propria attenzione verso Mingi.

<<Dimmi piccola>> lei rimase seduta a gambe incrociate, pesando nella sua testa le parole da usare.

<<Perché sei triste?>> Per un attimo Jimin guardò Taehyung, poi sospirò.

<<Perché a volte i ricordi fanno male>> lei annuì pensierosa, <<Ma starai bene poi, vero?>> era piena di aspettativa, la sua bambina.

Jimin le sorrise e prese la sua piccola mano nella sua,  <<Starò bene, te lo prometto.>>

Ma avrò bisogno di piangere un altrò pò.

𝐐𝐔𝐄𝐈 𝐁𝐑𝐀𝐕𝐈 𝐑𝐀𝐆𝐀𝐙𝐙𝐈 [M.Yg, P.Jm]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora