IL LAVORO COMINCIA

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Poco dopo essersi ripresi, i ninja, tornarono al villaggio della foglia dove si incontrarono nell'ufficio di Tsunade per discutere dell'accaduto.

Tsunade: yamato, hai detto di volermi parlare con urgenza, cosa è successo? E come mai Naruto non è con voi? Le ipotesi su dove si sarebbe fermata alba erano forse false?

Yamato: ...mi dispiace signora Tsunade...la situazione è più complessa di quel che sembra...


Tsunade: ?

Nello stesso momento nel quale Tsunade stava per chiedere degli altri due ninja, Sakura e Sasuke entrarono nella stanza. Sakura aveva la pelle pallida, gli occhi arrossati e veniva sorretta da Sasuke.

Tsunade: qualcuno mi spiega cosa è successo per ridurvi così!?

Yamato si girò verso i ragazzi con sguardo triste per poi rivoltarsi verso Tsunade e con labbro tremolante dire:

Yamato: signora Tsunade...N-Naruto...ci ha... t-traditi.

Tsunade: TRADITI!? IN CHE SENSO CI HA TRADITI? COSA STAI DICENDO!?

Sasuke: ...Naruto si è alleato con alba e non solo...probabilmente da quel che abbiamo visto è già un membro ufficiale, e non da poco tempo...gli altri membri...lo trattavano come se si conoscessero da una vita...

Sasuke non poté fare a meno di stringere i pugni quasi fino a farli sanguinare nel sentire le sue stesse parole. Chi poteva mai conoscere naruto meglio di lui? Si conoscono fin dalla nascita, come possono comportarsi in quel modo con lui?

Mentre Sasuke vagava nei suoi pensieri, Sakura ricominciò a piangere singhiozzando a più non posso. Nella sua mente erano ancora presenti le parole di Naruto, conficcate come un chiodo nel cranio, irremovibile.

Tsunade: non è possibile, Naruto non lo farebbe mai...anche se è vero che possa essere rimasto male per le vostre parole, non vedo perché unirsi a un branco di killer! Inoltre guardatevi, siete ancora vivi. Se quel che mi avete detto è vero, molti altri membri di alba si trovavano in quel luogo con voi, ma siete a malapena feriti. Non credete sia strano? Avrebbero potuto eliminarvi senza fatica, eppure, siete qui sani e salvi-

Sakura: sniff-sta...sta forse dicendo...

Tsunade: non avete pensato alla possibilità che Naruto possa essersi infiltrato volontariamente in alba? Purtroppo anche se la mia ipotesi fosse vera sarebbe comunque incriminato per aver uccis-

Yamato: aspetti, la prego. Naruto non ha ucciso nessuno davanti a noi nell'imboscata e tantomeno nel covo.

Tsunade: e con questo la mia ipotesi si fa sempre più ferrea...quel ragazzo non sarebbe mai capace di uccidere, nemmeno il più crudele dei nemici. Ora non resta da fare nulla se non aspettare, se la mia ipotesi è corretta, Naruto una volta scoperto ciò che cerca, fuggirà e tornerà qui. Se mi sbaglio...Dio non ci voglio nemmeno pensare. (tuttavia, devo stare molto attenta, è pur sempre riuscito a far infiltrare un membro di alba nel villaggio e probabilmente nel tempo trascorso qui ha anche raccolto informazioni. Dio, Naruto ti sei cacciato proprio nei casini questa volta!)

Il viso dei due ragazzi si illuminò sentendo ciò detto dalla donna...effettivamente non ci avevano pensato, Naruto non li aveva feriti in modo grave se non...se non verbalmente! Forse, il suo piano era proprio quello di mostrarsi riluttante verso di loro in modo da essere più convincente nel suo "ruolo"!

A Sasuke tuttavia, comparve un dubbio, infatti...le frasi dette da Naruto...sembravano fin troppo reali.

Il ragazzo decise di voler smettere di pensarci troppo e lasciarsi invece invadere dalla speranza che Tsunade era riuscita a donargli.

-nel frattempo nel covo di alba-

Deidara: certo che sei proprio un attore nato eh Naruto? Haha!


Naruto: grazie Deidara, ora scommetto che si staranno scervellando per capire cosa diavolo sta succedendo...

-passa qualche giorno-

Nel mentre che Deidara e Naruto facevano colazione tranquillamente una voce arrivò alle loro orecchie, era quella di Hidan che li stava chiamando.

Hidan: Naruto, kamikaze, il capo ci ha chiamato.

Deidara: hey! Chi sarebbe il kamikaze!

I due uomini non smisero di litigare fino all'arrivo di fronte ad un enorme portone che conduceva chissà dove.

Naruto: capo, siamo noi.

Il portone si aprì lasciando fuoriuscire una ventata gelida misto ad uno strano odore non ben definito.

Il passaggio conduceva ad un'ampia stanza quasi completamente vuota, con solo al centro di essa un tavolino con tre sedie attorno ad esso. Tutto il luogo era illuminato da delle lanterne posizionate in svariati punti.

Pain: voglio il rapporto della missione. Hai ottenuto le informazioni che ti avevo chiesto?

Naruto: certo. Io e Hidan siamo riusciti a non farci scoprire fino all'ultimo.

Naruto: a quanto pare i vari villaggi si stanno organizzando per darci la caccia. Ogni villaggio preparerà delle squadre d'élite e ognuna di esse sarà riunita per un primo incontro in un luogo che ancora non è stato deciso. Una volta avvenuto questo incontro verranno selezionate più aree che verranno setacciate da cima a fondo per poi passare ad altre aree in caso di fallimento. In sostanza, con gli spostamenti delle squadre dei villaggi i nostri movimenti saranno impediti, tuttavia...

Pain: tuttavia?

Naruto: ormai sapranno che colui che ho portato al villaggio è Hidan no? Quindi sanno sicuramente che saremmo riusciti ad ottenere una qualche informazione, quindi, potrebbero cambiare progetto. Non possiamo semplicemente raccogliere informazioni sul piano che hanno, poiché esso può essere cambiato senza alcuno sforzo. Bisogna agire nel momento in cui il piano stesso viene attuato. Quello che voglio dire è-

Pain: Intendi ritornare alla Foglia, cosicché tu possa ri-guadagnarti la fiducia della leader e partecipare ai piani dei villaggi per scovarci e, successivamente, sabotarli dall'interno. Lavoro rischioso, ma se andasse a buon fine, ci sarà il caos più totale e proprio allora potremmo attaccare un villaggio o due, radendoli al suolo. Dopotutto i loro ninja d'élite saranno morti, quindi non ci sarebbero grandi intralci.


Naruto: esatto.

Hidan: wow. Naruto da quando sei così intelligente?

Naruto con uno sguardo congelò Hidan che non osò dire altro.

Pain: bene, sono d'accordo con il tuo piano.

Naruto: bene! Grazie boss.

Pain: Naruto.

Naruto: hm?

Pain: inizia subito a prepararti, partirai domani. Inoltre non puoi andare da solo, sarebbe troppo rischioso, per questo ho deciso di affidarti una squadra della quale sarai leader.

Due uomini appaiono dal portone dietro i presenti senza emettere alcun suono.

Hidan: ma che cazzo! Quando siete arrivati qua!?

Pain: loro due sono i fratelli fantasma Eiji e Minoru. Ti accompagneranno loro nella tua missione. Prego, entrate.

I due uomini si avvicinarono, erano entrambi molto alti e imponenti (alti probabilmente sul metro e novanta). Eiji, l'uomo a sinistra, era molto magro ma muscoloso, aveva lunghi capelli neri messi in risalto dal bianco cadaverico della pelle. L'uomo a destra, Minoru, era anche esso molto magro e portava le stesse caratteristiche dell'uomo a sinistra, erano gemelli. I due non si differenziavano in nulla se non fosse per la benda che portava Minoru sull'occhio destro. Due, furono le caratteristiche che tuttavia colpirono Naruto: la prima, erano i loro occhi, splendidi occhi color ambra che erano illuminati nel buio, sembravano gemme preziose incastonate nei volti degli uomini. La seconda, e fu quella che lo rese più perplesso, era la presenza di catene legate alle loro braccia e gambe. Come potevano non emettere suono? Inoltre, non risultavano oltremodo pesanti?

Mentre Naruto rifletteva tra sé e sé, i due uomini gli arrivarono davanti inginocchiandosi con una gamba e chinando la testa dicendo:

Eiji: signore, siamo qui per servirla.

Minoru: ci dia un ordine e noi lo eseguiremo senza problemi.

Naruto rimase un pò sconcertato dalle parole dei due e per istinto si girò verso Pain per cercare aiuto.

Pain: d'ora in poi, loro sono i tuoi sottoposti, avranno il dovere di seguire ogni tuo ordine e essendo di grado più basso, dovranno portarti rispetto.

Naruto: okay, farò il possibile per gestire la squadra al meglio capo.

Pain: bene, potete andare.

Tutti uscirono dalla stanza. Solo Naruto e i due guerrieri fantasma rimasero fermi all'entrata per discutere sul da farsi.

Naruto: quindi, vi chiamate Eiji e Minoru giusto?

Eiji: si, esatto signore.

Naruto: *essere rispettati fa davvero sentire così bene? Hm, sarà perché fin da bambino sono sempre stato trattato come spazzatura che ora la cosa mi sembra tanto interessante*

Dentro Naruto il sangue ribolliva dell'emozione, avere il potere, essere rispettati, vedere gli altri dall'alto in basso. Era una sensazione spettacolare, che aveva già provato mentre uccideva le sue vittime. Sensazione che di certo, in futuro, voleva provare sempre più spesso.

Naruto: bene, mi affiderò a voi durante questo viaggio, ora andate a preparare il necessario per partire. Ci incontreremo domani mattina alle nove davanti l'entrata del covo.

Eiji e Minoru: si signore.

Con un lampo i due svanirono nel nulla senza emettere suono. O meglio, solo ora lo notava, il suono delle catene c'era, ma si sentiva in ritardo rispetto ai loro movimenti.

Naruto: tanto veloci da battere il suono eh? Che bei sottoposti che mi sono trovato.

-il mattino dopo-

Eiji e Minoru si trovavano già all'entrata del covo quando Naruto arrivò con le sue cose.

Eiji e Minoru: signore.

Salutarono così Naruto, per poi fargli un leggero inchino.

Naruto: buongiorno ragazzi, vedo che siete pronti a partire, allora andiamo.


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