RINCHIUSO.

Capitolo 2:

Stavo andando in quella famosa scuola abbandonata.
La mia classe sarebbe arrivata alle dieci di sera, avevo tutto il tempo per prepararmi.
Se il sotterraneo di cui tutti parlavano, esisteva veramente, probabilmente mi sarei nascosto lì.

La strada era parecchia...

Mentre camminavo, non riuscivo a smettere di immaginare quello che sarebbe potuto succedere.
Mi portai uno zaino con all'interno alcuni oggetti per spaventarli...
Cazzo, non stavo nella pelle.

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Dopo mezz'ora, arrivai.
Non era così spaventoso come luogo, una comune scuola abbandonata.

Mura distrutte, vetri rotti, porte bruciate, tetto a pezzi... Era conciata davvero male.

Certo però, era più grande di quanto mi aspettassi.

Presi la bomboletta spray e iniziai a scrivere nei muri frasi del tipo:

"SONO ANCORA QUI" , "ANDATE VIA" , "SONO DIETRO DI VOI" , "CORRETE FINCHÈ POTETE" .

Ma il mio gioco era appena iniziato...

Sparsi una scia di sangue finto, nel primo piano della struttura.

Fissai al muro dei disegni che rappresentavano scene di morte, cercai di rendere il tutto più credibile stropicciando i fogli.

Ma sentivo che mancava qualcosa...
Per questo, decisi di nascondermi nel sotterraneo e attendere il loro arrivo.
Esisteva davvero, ed era accessibile a chiunque...

Controllai l'orologio, teoricamente, mancavano dieci minuti al loro arrivo.

Presi la torcia, e senza esitazione, mi addentrai sotto terra.

Sembrava che non avessi paura, appunto... Sembrava.

Mi nascosi vicino l'uscita, da quel poco che riuscì a vedere, perdersi là dentro non era difficile.
Volevo soltanto fare dei rumori per spaventarli e poi andar via.

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Passarono più di trenta minuti, stavo gelando.
Iniziai a pensare di andarmene, e tornare a casa.
Forse in classe, raccontorano quelle balle solo per farmi sentire escluso...
O magari, erano in ritardo...
Decisi comunque di rientrare, ma notai qualcosa di strano...

L'uscità non c'era più...

Inizialmente, pensai di essermi confuso e di aver invertito le direzioni.
Andai in panico, ogni passo in più che facevo, sentivo di star sbagliando strada.

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Passò la mezzanotte.
Continuai a cercare ma...
Non trovai niente.