Capitolo 4:

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Mi svegliai tra quelle gelide mura di pietra.
Speravo di trovarmi nella mia stanza, ma ero ancora bloccato lì.
Purtroppo, era realtà quello che stavo vivendo.

Fortunatamente, avevo portato una piccola bottiglietta d'acqua, mi sarebbe tornata utile per evitare di morire disidratato.
Il vero problema era il cibo...
Avevo delle forti fitte allo stomaco, dovevo mangiare assolutamente qualcosa, mi andava bene anche un pezzo di pane.

Sentivo una specie di nodo alla gola che sembrava stringere sempre di più, fino ad uccidermi.

Preso dalla disperazione, mi venne la malsana idea di provare a sfondare il tetto del sotterraneo, ma serviva qualcosa di molto resistente.

Decisi di cercare qualcosa che mi aiutasse ad uscire, anche se avevo paura di addentrarmi troppo.

Mentre attraversavo una via leggermente più stretta delle altre, calpestai qualcosa...
Puntai lentamente la torcia verso le mie scarpe e vidi... un braccio smembrato... in una pozza di sangue.

Mi sentì un brivido lungo la schiena, iniziai a tremare e il mio respiro diventò più corto...
Avevo come la sensazione di stare per svenire.
Volevo tornare indietro, ma fui preso dal panico dimenticando la direzione dalla quale ero venuto.

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L'acqua stava per terminare, la batteria della torcia probabilmente si sarebbe scaricata presto...
Continuavo a guardarmi intorno, avevo la sensazione che qualcuno mi stesse fissando.
Volevo scappare, ma ero pietrificato dalla paura, sembrava che l'uscita non esistesse più... Non c'era modo per andarsene da lì.

Avrei voluto avere qualcuno al mio fianco in quella situazione... Non mi ero mai sentito così solo e spaventato.

Io ero un po' come il mio piano, un totale fallimento...

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