Capitolo 12: geni nascosti

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Mi passai la mano destra tra i capelli, spostando all'indietro il ciuffo che copriva  l'occhio destro. Una volta che Paul aprì la porta cigolante sbarrai gli occhi e un sorrisetto curioso apparse sul mio volto.
Un enorme tavolo dominava quasi tutta la stanza, tappezzata da vecchi poster e graffiti disegnati su fogli di carta, attaccati tra loro da piccoli chiodi colorati. Un terribile odore di fumo, erba e sporcizia rendeva pesante l'aria, mentre un piccolo lampadario illuminava la zona con una luce malsana.
Tre ragazze cercavano di accendere un enorme sigaro di oppio, aiutandosi con l'ausilio di tre accendini scarichi.
" Vik, fidati!! Se uniamo il gas di tre accendini può partire la fiamma! L'unione fa la forza"
" Ma non vedi che non hanno più la pietra focaia!!?"
Rispose la ragazza dai lunghi capelli riccioli e biondi mentre indicava la terza, con il sigaro in bocca e gli occhi socchiusi.
Paul interruppe e la scena.
" Ragazzi sono arrivato con il nostro salvatore!!!" Urló indicandomi.
Altri due ragazzi seduti dall'altra parte del tavolo smisero di prendere appunti, interrompendo una discussione che sembrava aver preso un filo sbagliato. Mi guardarono insospettiti.
Avanzai e in maniera teatrale tirai fuori l'accendino bic nero, trovato su un tavolo in mensa.
Sorrisi, fiero di sentirmi l'utilità in persona.
" Tadan!! Ecco a voi ahaha"
Si alzarono quasi tutti in piedi con le pupille  illuminate di gioia, come se avessi dato loro lo strumento della felicità.
Paul chiamò dentro anche gli altri, che timidamente erano rimasti alla porta aspettando il mio ritorno.
" Grazie mille non hai idea di quanto può essere difficile trovare qualcuno con l'accendino!! Tieni una sigaretta è il minimo... comunque piacere Mattias"
Presi la sigaretta senza esitare ricambiando il saluto, notai subito la chitarra appoggiata alla gamba del divano, mentre un foglio pieno di frasi scarabocchiate gli cadde sul pavimento.
"Che bello sapere che non sono l'unico con la passione per la musica, chissà cosa stavano scrivendo.."
" Piacere Luke!"
" Piacere Jack"
Ho sempre odiato presentarmi con il  nome completo, tanto che molte persone arrivavano a pensare che " Jack"  non fosse un banale soprannome. Così fu quel caso.
" Ma ti chiami Jack o è un soprannome?.. no perché Luke è il mio nome d'anagrafe.."
" Mi chiamo Giacomo... ma.. chiamami jack" feci l'occhiolino, voltando lo sguardo verso un ragazzo seduto da solo sul divano.
" Lori almeno saluta!!"  Urló Mattias ridendo.
Il ragazzo alzó lo sguardo e tra gli spessì occhiali notai due occhietti vispi.
" Scusa!! Io sono Lorenzo!" Fece un cenno di saluto.
" Capiscilo jack, lui va lasciato in pace coi suoi calcoli.   Quando ti sposi con la matematica?!"
Lanciò la frecciatina all'amico, che rispose continuando a fissare il foglio annotando dei numeri.
" Se non fosse per me andrebbe tutto a Pu*****"
I due si misero a ridere, con un sorriso di consapevolezza mischiato a ironia e una buona dose di fumo.
Notai che anche Frank, Mario e Dave si stavano ambientando e Melania stava già seduta affianco alle tre ragazze.
" Piacere Jack" porgendo la mano alla bionda.
" Eccolo il nostro salvatore!! Io sono Viktoria!!"
Porsi la mia presentazione anche alle altre due, Agatha e Maria.
Quest'ultima passò il Sigaro a Melania affermando.
" Hai davvero una ragazza simpaticissima!! Tienitela stretta eh"
" È già la seconda persona che capisce del mio rapporto con Melania... magari glielo ha detto lei... oppure è così visibile..? A me non sembra...non ci siamo ancora baciati.."
Sorrisi notando il loro eccentrico abbigliamento. Agatha era tempestata di gioielli, anelli sulle dita e una spessa collana d'oro. Due orecchini argentati ,a mio avviso di poco stile, venivano coperti dai capelli neri lunghi e piastrati. Truccata pesantemente con una matita che contornava esattamente la forma dei suoi occhi. Scarpe coi tacchi e calze retate davano forma alle sue gambe ben definite, coperte fino al ginocchio da una gonna a scacchi dai colori irlandesi.
Maria aveva i capelli più corti, marron/chiaro e i due timidi occhietti verdi risultavano incavati a causa delle occhiaie. Aveva le stesse identiche scarpe di Agatha ma non indossava le calze, una piccola gonna con disegnati dei fiori arrivava sopra al ginocchio mentre un "top"metteva in risalto il piercing d'orato sull'ombelico.
" non sono nessuno per giudicare le persone dall'abbigliamento, ma non capisco il loro modo di vestire. Forse lo fanno per essere accettate... spero solo che non camminano tranquillamente così per il distretto. Sarebbe la loro fine. Ma allo stesso tempo non capisco il senso di essere vestite così in camera..."
Infatti la contraddizione che continuavo a percepire era appunto questa.Il visino angelico e fanciullesco coperto dai lunghi riccioli d'oro di Viktoria, contrastava con una stanza sporca, disordinata e con l'abbigliamento malconcio di tutti gli altri. Io compreso!.
Viktoria sembrava una bambola, non era provocante nei modi come le altre due, si dimostrava leggera e dolce nei movimenti e molto lenta nel parlare. I suoi occhi grigi, arrossati per causa dell'oppio, fissavano l'interlocutore mentre un sorriso evidente e dei modi formali caratterizzavano la sua parlata.
" Te Jack fumi?"
Mi chiese sorridendo.
Io annuii aspettando che Melania mi passasse il sigaro che andava consumandosi.
" Oddio, ma te sei il ragazzo che ha sbalordito Franklin nelle equazioni di terzo grado!"
Affermò Lori guardando Mario, mentre continuava a cancellare le stesse serie di numeri.
" Ehm si sono io.. cioè ero.. prima di finire nella.. si va bè, sono io"
Gli fece gentilmente posto accanto a lui sul divano ponendo in mezzo il figlio pieno di cifre incomprensibili.
" Qual'e il problema amico?"
Chiese Mario già fissando il foglio, con una penna in mano e pronto a dare il suo aiuto.
Ho sempre amato il modo in cui due menti affini si possano riconoscere già a primo impatto. Stessa sensazione che ho provato quando Eleonora mi chiese sul letto cosa ne pensavo del romanzo di Wilde*.
Dall'altra parte della stanza Dave girava incuriosito una bottiglia enorme, contente del liquido verde leggendone i componenti.
" No!! amico, io non ci credo!! Come c**** hai fatto a trovare l'assenzio* nei distretti?"
Andai verso di loro passando a Paul il sigaro, il quale mi ringraziò e rispose:
" Segreti dell'intenditore!!! Prendetene un po'.. posso averne quanto ne voglio e come lo voglio!"
Prese tre piccoli bicchieri di plastica versandone un goccio ad ognuno.
" Si....tanto i soldi cascano del cielo no!?"
Ironizzò Dave, mentre sembrava incredulo di tutti i miscugli situati in quello che stava divenendo ciò che avrebbe bevuto per tutta la serata.
Agatha, con le gambe comodamente appoggiate su una sedia rispose:
" C'è chi ha le tasche bucate... e c'è chi raccoglie i loro frutti per terra..".
Tutti nella stanza interruppero le loro attività fissando la ragazza, che in preda ai giramenti di testa era sfociata in un enorme risata.
Mi sentii in dovere di concludere il suo discorso .
" Io mi sentirei meglio a raccogliere i loro frutti direttamente dalle loro mani, non c'è gusto sperperare i soldi di chi a sua volta li sperpera."
Tutti annuirono in un silenzio che si era fatto tombale, mentre Paul si isoló in bagno con Viktoria e Mattias.
" spero di non aver detto qualcosa di sbagliato.. comunque io la penso così. Magari non hanno capito il ragionamento.."
Mi sedetti accanto a Lucas pensieroso il quale per timidezza non rivolse parola per una decina di minuti. Il muro del silenzio stava divenendo imbarazzante perciò sfociò nella più banale delle domande.
" dimmi un po' Jack. Che ti piace fare nella vita? Che facevi prima di tutto ciò?
Gesticolando teatralmente con le mani.
" Studiavo per diventare un musicista e lavorare nel mondo del teatro e della musica. Ho sempre amato il pianoforte e..."
" Amico! Aspetta aspetta! Davvero??"
" ehm si.."
Incominciò a rovistare una serie di fogli e quaderni, disordinatamente tenuti sul comodino.
Prese un volantino spiegazzato e me lo passò.
" Dai un occhiata a questo! Io e Mattias stiamo lavorando a un pezzo per chitarra.. ma tra me e lui non formiamo un orecchio.."

I ragazzi del secondo distrettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora