V capitolo

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Caleb's POV.

Mi sono svegliato frastornato. Questa notte ho fatto un incubo e Jude mi ha consolato.


Credo che mi piaccia.

Sono etero.


Vedo il rasta accanto a me, stretto al mio petto.

Ne sto dubitando.


E' troppo carino. Lo stringo a me.


<Cal mi soffochi> dice.

Lo stringo facendo finta di dormire.

Rimane fermo. Perché non cerchi di toglierti dalla mia presa?


Poi dopo un po' si muove.

<Caleb devi lasciarmi> dice, allora gli do fastidio perché ha aspettato a dirmelo? Gli piace che lo stringa a me. 


Apro gli occhi che avevo tenuto chiusi per non fargli capire che ero sveglio.


<Jude sono stanco rimani ancora un po' qui> dico con la voce impastata dal sonno.

<E' tardi io vado sotto a fare colazione e ti porto qualcosa non toccare nulla e non uscire, mio padre non deve sapere che sei qui> dice serio, alzandosi e mettendosi gli occhialini.

<Perché tuo padre non deve sapere della mia presenza?> chiedo curioso.

< Beee, a lui non piace che delle persone si fermino a lungo a casa sua, si sente a disagio. Quindi quando arriveranno gli altri tu sarai già qui e poi ti confonderai con gli altri nell'uscita capito?> mi chiede dopo la spiegazione.

<Si, tranquillo, io rimango qui, ti dà fastidio se mi faccio una doccia?> rispondo e chiede subito dopo, prima che se ne vada.

<Fai quello che vuoi, ma per favore non fare rumore> mi chiede.

<Ci provo> dico scherzoso, mi guarda male< Sto scherzando> apre la porta< Forse> e prima di richiuderla mi lancia un'occhiataccia. Ma quanto può essere carino?


Quando esce e rimango da solo, prendo il telefono e metto un po' di musica.

Mi spoglio e vado sotto la doccia.

Sono sotto la doccia da almeno venti minuti e sento la porta aprirsi.


< Caleb ti ho portato qualcosa da mangiare> dice quasi urlando per farsi sentire.

<Questa canzone fa schifo> commenta < Tu fai schifo> ribatto.


Lui entra in bagno. Io spengo l'acqua e sto per uscire quando.

<Aspetta> urla <Che c'è? > chiedo preoccupato <Lo straccio per terra> urla mettendo qualcosa sotto l'entrata della doccia.

<Ma che cavolo?> esco e vedo un tappetino.


<Per non bagnare per terra> dice guardandomi e diventa leggermente rosso. Non faccio nulla per nascondere il mio corpo ma sono sicuro che abbia notato i segni.

<Che fai? Ti imbarazzi?> chiedo io prendendo un asciugamano e iniziando ad asciugarmi <Lo sai che sei un vero perfettino?> mi rivolge uno sguardo.

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