Jude's POV
È il compleanno di Nelly e facciamo una festicciola tranquilla, ha organizzato tutto lei. La serata si con conclude guardando il suo film preferito, Titanic, che ha fatto piangere metà del gruppo.
Io sto guardando Caleb, sta consolando Bryce e Shawn, ma sono in ansia per domani.
Non faremo nulla, non gli abbiamo fatto nemmeno il regalo.
Come finisce il film andiamo a dormire.
La mattina ci svegliamo e ci vediamo tutti nella sala da pranzo.
<Scusate ragazzi ma Caleb non scenderà tutto il giorno> dice il piccoletto albino suo compagno di stanza.
Tutti siamo abbastanza pensierosi.
Dopo che tutti se ne sono andati in spiaggia, io mi dirigo verso la camera del "festeggiato". Busso ma non risponde così entro.
Lo vedo seduto contro la porta del bagno con le gambe aperte, con un coltello e una lametta in mezzo alle gambe, difronte a lui.
Sembra perso nel vuoto. Come se non fosse più lui.
<Celab...> dico a bassa voce. Nessuna risposta.
Mi sta spaventando.
Mi avvicino e lo guardo, non ha ferite mortali.
<Caleb rispondi> dico, mi tolgo gli occhialini e mi metto davanti a lui.
Gli prendo il viso con le mani e cerco di guardarlo negli occhi.
<Caleb per favore parlami> dico ancora, ma ha lo sguardo perso nel vuoto. I suoi occhi non sembrano neanche più verdi ma nero vuoto.
Gli tocco il viso <Caleb sono io Jude mi senti?> chiede.
Sposta gli occhi su di me e mi guarda.
Prende il coltello e mi fa cadere a terra e me lo punta alla gola.
Sono terrorizzato.
<Caleb sono io> dico con la voce tremante.
<Hai ucciso mia madre> dice arrabbiato.
<Si sono stato io> dico. Si stacca da me.
<Jude...> dice.
Lancia il coltello lontano da sé.
<Cosa ti ho fatto?> chiede terrorizzato guardandosi le mani.
Non ho idea motivo per cui abbia detto di sì, ma lo ha riportato alla realtà e questo mi basta.
<No stai calmo> mi avvicino ma lui si allontana. Adesso e seduto nell'angolo tra l'armadio e il muro.
Mi avvicino gli prendo le mani. <Sto bene, vedi non mi hai fatto nulla. Tu non mi faresti mai del male> dico son un sorriso.
<Io... io ho paura> dice, sta piangendo a dirotto.
<No-non voglio fa-fare del ma-male a nessuno> dice.
<Non ne farai, perché tu non sei una persona cattiva> dico.
Mi alzo e lo tiro su. Abbiamo le mani intrecciate. Lui se ne accorge, le stacca e si guarda le mani.
<Sono sporche di sangue> dice. Cosa? No, non sono sporche.
<Andiamo a lavarle> dico.
<Non possono essere lavate> dice urlando e staccandosi da me.

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Voglio TE
RomanceCiao a tutti. Vorrei farvi sapere che è la mia prima storia. Sono DSA quindi errori grammaticali o frasi in capibili sono possibili e frequenti. Mi scuso già in anticipo. Sarà presente un linguaggio esplicito, e sesso descritto quindi se non vi pi...