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𝖘𝖊𝖛𝖊𝖓 solitudine ━━━━ ✧
IL GIORNO SEGUENTE ALL'ACCADUTO, Venus non si presentò a scuola. Jude, mentre il loro solito tavolo di chimica era circondato di un silenzio assordante, pensava che la sua presenza avrebbe reso la situazione meno imbarazzante. Il rasta era seduto di fronte a Joe King e, guardando il grosso ematoma sull'occhio del portiere, si sentì fortunato nell'essere uscito dalla rissa con solo un taglio sulle labbra. Samford era seduto in mezzo ai due in totale imbarazzo, cercando di prestare attenzione a ciò che Andrews diceva.
Jude si appoggiò al tavolo e guardò il posto vuoto di Venus, domandandosi se sarebbe rimasta a casa per tutta la giornata o se avesse saltato soltanto quell'ora. Ma soprattutto, si chiese se ci sarebbe stata agli allenamenti.
Il ragazzo scosse la testa quando si rese conto a cosa stava pensando, ricordando a sé stesso che non gli interessasse.
La lezione trascorse più lentamente del solito, l'aula era silenziosa ora che nessuno del loro tavolo parlava. Jude e Joe non si erano parlati dalla sera prima, quando il capitano aveva dato una lezione al più alto dei due e, se fosse stato per lui, quel silenzio sarebbe durato per molto. Anche in quel momento, mentre Andrews spiegava, Jude non riusciva a controllare il bruciore che sentiva nello stomaco nel ricordare cosa stesse per fare Joe la sera prima.
Finalmente suonò la campanella e Jude fu libero di alzarsi, sistemò pigramente i suoi averi nello zaino e alzò lo sguardo quando vide che Joe stava lasciando l'aula da solo. Diede un cenno con la testa a David e uscì anche lui.
Jude passò il resto della giornata senza prestare attenzione a nessuna delle lezioni, era così stanco che addirittura saltò le ultime due ore. Stava uscendo dallo spogliatoio, seguito dai suoi compagni, quando Ray Dark si avvicinò a loro.
"Comandante", esclamarono tutti all'unisono.
"Ragazzi", cominciò l'uomo. "Oggi la vostra manager non ci sarà per motivi personali. Mi auguro il vostro allenamento di oggi vada meglio rispetto a quelli precedenti, data l'assenza di una distrazione femminile".
I giocatori, tranne Jude e Joe, si guardarono tra di loro con dei sorrisi maliziosi, per poi rispondere in maniera affermativa all'allenatore.
Per Jude Sharp l'allenamento fu uno dei peggiori, se non il peggiore, da quando era entrato in squadra. Non riusciva a smettere di pensare a Venus e al perché della sua assenza.
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Verso le dieci di sera Jude uscì di casa e si fermò davanti alla Torre Inazuma. Dove qualche sera prima aveva fatto piangere Venus per la prima volta.
Si sedette sulla panchina. Sussultò quando sentì qualcosa muoversi alla sua destra, era Venus seduta sulla sua stessa panchina. Jude la guardò, notando subito i suoi occhi gonfi e lucidi. Anche lei lo guardò, visibilmente sorpresa, e disse con la voce spezzata: "Oh. Ehi".
